Constatata la morte di Gesù, ci si aspetterebbe che persone incaricate dalle autorità giudaiche eseguissero la deposizione del corpo di Gesù dalla croce e la conseguente sepoltura in un sepolcro comune riservato ai malfattori giustiziati. Le cose invece si svolgono diversamente, perché a questo punto scompaiono le autorità giudaiche e si presenta un amico di Gesù, Giuseppe d'Arimatea...
del 20 marzo 2012 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 
La sepoltura di Ges√π nei Vangeli
          Tutti e quattro gli evangelisti sono concordi nel riferire il fatto della sepoltura al termine del lungo e drammatico racconto della passione e della morte di Gesù e come preludio della sua risurrezione. In tutti e quattro i vangeli troviamo la richiesta fatta a Pilato da Giuseppe d'Arimatea per ottenere il corpo di Gesù e il consenso di Pilato. Giovanni parla di Nicodemo che porta una quantità enorme di mirra e aloe.Secondo i sinottici, Giuseppe presiede la deposizione e avvolge il corpo di Gesù in un lenzuolo. Giovanni annota che Giuseppe e Nicodemo presero il corpo di Gesù e lo avvolsero in bende insieme con oli aromatici, com'è usanza seppellire per i giudei. Nuovamente poi tutti gli evangelisti conoscono il seppellimento in un sepolcro nuovo scavato nella roccia, appartenente a Giuseppe d'Arimatea. Il sepolcro si trovava in un orto vicino al luogo della crocifissione e al suo ingresso si fa rotolare una pietra.Alla scena sono presenti le donne che hanno assistito alla morte di Gesù; stando a Luca, esse prepareranno gli aromi e gli oli profumati, e osserveranno poi il riposo del sabato.I fatti si svolgono rapidamente nella cornice del tramonto e della vigilia: si stava facendo sera e stava per cominciare il riposo del sabato.
Vangelo di Matteo (Mt 27, 57-61)
Venuta la sera, giunse un uomo ricco, di Arimatea, chiamato Giuseppe; anche lui era diventato discepolo di Gesù. Questi si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Pilato allora ordinò che gli fosse consegnato. Giuseppe prese il corpo, lo avvolse in un lenzuolo pulito e lo depose nel suo sepolcro nuovo, che si era fatto scavare nella roccia; rotolata poi una grande pietra all'entrata del sepolcro, se ne andò. Lì, sedute di fronte alla tomba, c'erano Maria di Màgdala e l'altra Maria.
Vangelo di Marco (Mc 15, 42-47)
Venuta ormai la sera, poiché era la Parasceve, cioè la vigilia del sabato, Giuseppe d'Arimatea, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anch'egli il regno di Dio, con coraggio andò da Pilato e chiese il corpo di Gesù. Pilato si meravigliò che fosse già morto e, chiamato il centurione, gli domandò se era morto da tempo. Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. Egli allora, comprato un lenzuolo, lo depose dalla croce, lo avvolse con il lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare una pietra all'entrata del sepolcro. Maria di Màgdala e Maria madre di Ioses stavano a osservare dove veniva posto.
Vangelo di Luca (Lc 23, 50-56) 
Ed ecco, vi era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, buono e giusto. Egli non aveva aderito alla decisione e all'operato degli altri. Era di Arimatea, una città della Giudea, e aspettava il regno di Dio. Egli si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Lo depose dalla croce, lo avvolse con un lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia, nel quale nessuno era stato ancora sepolto. Era il giorno della Parasceve e già splendevano le luci del sabato. Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe; esse osservarono il sepolcro e come era stato posto il corpo di Gesù, poi tornarono indietro e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di sabato osservarono il riposo come era prescritto.   
Vangelo di Giovanni (Gv 19, 38-39)
Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. I discepoli nascosti
          Constatata la morte di Gesù, ci si aspetterebbe che persone incaricate dalle autorità giudaiche eseguissero la deposizione del corpo di Gesù dalla croce e la conseguente sepoltura in un sepolcro comune riservato ai malfattori giustiziati. Le cose invece si svolgono diversamente, perché a questo punto scompaiono le autorità giudaiche e si presenta un amico di Gesù, Giuseppe d'Arimatea, personaggio fin qui sconosciuto al lettore del Vangelo, ma che doveva essere ben noto ai primi cristiani.Giuseppe d'Arimatea è il personaggio chiave di tutto l'episodio. I racconti evangelici lo presentano con grande rilievo sul piano sociale e religioso: uomo ricco, membro autorevole del sinedrio che non aveva condiviso la decisione contro Gesù, che aspettava il regno di Dio, discepolo di Gesù.Giovanni a questo punto fa intervenire un altro singolare discepolo di Gesù che si associa a Giuseppe. Si tratta di Nicodemo, che agli inizi del ministero di Gesù era andato a trovarlo di notte e da lui aveva ricevuto l'annunzio della vita nuova dall'alto.I due illustri personaggi, appartenenti al sinedrio e discepoli nascosti di Gesù, toccati dalla prova suprema d'amore del loro Maestro, escono dall'ombra investiti da un coraggio straordinario.Essi si manifestano apertamente discepoli del Crocifisso e ciascuno gli offre un dono: Nicodemo i preziosi oli e profumi per l'unzione, e Giuseppe la sua tomba nuova. I Vangeli li hanno affidati per sempre al ricordo e alla venerazione dei cristiani. La Chiesa di Gerusalemme e i cristiani di Terra Santa fanno memoria di Giuseppe d'Arimatea e di Nicodemo ogni anno il 31 agosto. 
La sepoltura
         I racconti dei vangeli non descrivono la deposizione di Gesù dalla croce e offrono pochi elementi su come il corpo venne preparato per la sepoltura.Quanto alla prima si può legittimamente pensare che Giuseppe fu aiutato da altre persone. Riguardo alla preparazione immediata per il seppellimento, i dati possono essere integrati con le conoscenze ricavate dalla Bibbia e dalle fonti giudaiche antiche.Stando a queste fonti, normalmente i riti preparatori comprendevano la chiusura degli occhi, la legatura delle mandibole, l'acconciatura della barba e dei capelli, la lavatura del cadavere e la sua unzione, il rivestimento e la copertura del volto con un sudario; quindi seguiva il corteo funebre per il trasporto alla tomba del cadavere, con mani e piedi fasciati.Vi furono tutti questi interventi sul corpo di Gesù? I vangeli ne tacciono molti e, data la situazione eccezionale, viene da pensare che effettivamente si procedette in fretta. L'interesse degli evangelisti al riguardo sembra soffermarsi sugli aromi e sugli indumenti.Marco e Luca parlano dell'acquisto di aromi e pensano ad aromi liquidi. Giovanni invece sembra pensare ad aromi solidi e parla del loro impiego nella sepoltura di Gesù. Il quarto evangelista, l'unico che riferisce di Nicodemo, indica intenzionalmente la misura esorbitante di cento libbre - circa 33 chilogrammi - della mistura composta da mirra, una resina aromatica, e dall'aloe, un profumo, certo allo scopo di dimostrare che quel morto era davvero re, come era scritto sulla tavoletta che sovrastava la croce, e come tale veniva trattato.
         Anche il sepolcro usato per Gesù è nuovo, e così si faceva per i re. Gli aromi venivano cosparsi sul corpo e tra gli indumenti, assicurando l'adesione delle stoffe e delle bende, e lasciati accanto al defunto. È difficile, stando al solo testo del vangelo, farsi un'idea esatta delle tele e del loro numero. Solitamente l'indumento principale consisteva in una vera e propria tunica mortuaria o in una pezza di lino abbastanza preziosa usata per avvolgere il corpo del defunto, che doveva essere totalmente coperto. Il corpo di Gesù fu quindi deposto nella tomba che gli evangelisti dicono nuova, scavata nella roccia, situata in un orto non lontano dal luogo della crocifissione, che si chiudeva rotolando una pietra al suo ingresso. All'epoca di Gesù i poveri venivano sepolti nella terra; Gesù riceve la sepoltura che solo i ricchi potevano avere.
         Il gruppo delle donne appare come il corteo funebre di Gesù, che, stante la vicinanza della tomba al luogo della crocifissione, dovette essere molto breve. La pietà cristiana ha da sempre integrato il racconto vedendo tra le donne Maria, la Madre di Gesù, pronta ad accogliere ancora in seno il Figlio per un ultimo gesto di pietà.Le donne sono soprattutto testimoni: hanno seguito Gesù dalla Galilea fin sul Calvario, lo hanno visto morire in croce ed ora ne osservano la tomba; per prime lo vedranno risorto ricevendo da lui il comando di portare l'annuncio pasquale ai fratelli.
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