Dall’undici al sedici agosto, tra Valdocco e Colle Don Bosco, si è svolto il Sinodo Salesiano dei Giovani e la celebrazione del bicentenario del sogno dei nove anni di Don Bosco.
Dall’undici al sedici agosto, tra Valdocco e Colle Don Bosco, si è svolto il primo Sinodo Salesiano dei Giovani e la celebrazione del bicentenario del sogno dei nove anni di Don Bosco.
Nelle zone vissute dal nostro Santo si sono radunate 376 partecipanti, di cui 292 giovani, provenienti da 94 Paesi di tutto il mondo, che hanno portato i loro sogni e le loro speranze, con lo scopo di redigere il documento che sarà punto di riferimento per le attività di tutto il Movimento Giovanile Salesiano, per i SDB e le FMA.
Dalla nostra ispettoria hanno partecipato tre giovani della pastorale giovanile, tre prenovizi e due consacrati.
La settimana di lavori si è aperta a Valdocco, con la Santa Messa inaugurale, presieduta dal Rettor Maggiore, e la visita all’Opera Barolo e all’oratorio, dove don Bosco ha lavorato e vissuto per moltissimi dei suoi anni.
Le attività si sono poi spostate a Colle Don Bosco dove, dopo una visita alla basilica ed ai luoghi dove è nato Don Bosco, sono iniziati i lavori veri e propri per la stesura del documento finale.
Nelle varie giornate si sono vissuti momenti di preghiera, di riflessione, di formazione, di spettacolo e di gioco, tutto cercando di vivere appieno i sogni di Don Bosco, in particolare quello dei Nove anni (tema conduttore del Sinodo), e l’oratorio come lo viveva Don Bosco.
E: Il sogno di don Bosco è reale e attuale. Questi giorni ce lo hanno fatto sentire in maniera molto forte tramite l'incontro di persone provenienti da tutto il mondo e con la loro storia, e tutti uniti in Cristo e in don Bosco. Lui ci stimola a sognare e a farlo senza paura. Il Rettor Maggiore ce lo ha detto chiaramente: "Scoprite e cercate il sogno che Dio ha per voi! Non si può vivere senza un progetto di vita, un sogno! Sognate la vostra vita e sognatela con Dio! E non abbiate paura! Perché bisognerebbe avere paura?!"
F: In questi giorni così intensi e vissuti mi sono reso conto quanto bello è essere una grande famiglia! Una grande famiglia salesiana e, soprattutto, cristiana, proprio come sognava don Bosco. Abbiamo vissuto moltissimi momenti emozionanti, ma è stato nei momenti più semplici e “banali” che ho capito quanto il Signore ci ama e ci può sorprendere, specie se ci affidiamo a Lui. Ed è proprio in quei momenti che si sente quel profumo di eternità che ci raccontano.
Il sinodo si è concluso nelle giornate di giovedì 15, dopo la Santa Messa per l’Assunzione di Maria al cielo. Il pomeriggio si è svolto con la votazione dei documenti finali per ogni gruppo linguistico di appartenenza (ben 5) e la sera abbiamo festeggiato il compleanno di Don Bosco, con il Rettor Maggiore come mattatore della serata.
Venerdì 16 si è svolta la Santa Messa di conclusione del Sinodo, che è stata anche l’ultima celebrazione del Rettor Maggiore con questo ruolo, in quanto alla fine della celebrazione ha rassegnato le dimissioni per svolgere la sua attività da cardinale.
Anche per noi venerdì è stato l’ultimo giorno nelle terre piemontesi e siamo rientrati tutti a casa con il cuore pieno di gioia e di grazia!
F: Dopo questi giorni vissuti con moltissime persone diverse e con don Bosco posso dire che torno a casa col cuore pieno. E’ questo cuore pieno che ci consente di donarci veramente agli altri, come ci ha ricordato il Rettor Maggiore e come ci ricorda ogni giorno don Bosco.
E: In questi giorni ci si è resi conto di quanto l'incontro con l'altro sia arricchente e fondamentale per crescere e guardare avanti con speranza e gioia.
Il senso di famiglia che ci appartiene sia sempre di stimolo nell'accoglienza e nell'incontro verso il prossimo.
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Fabio, Erica e Linda
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