Il Rettor Maggiore, Don Pascual Ch√°vez ha comunicato ufficialmente la formulazione della Strenna per il 2009: 'Impegniamoci a fare della Famiglia Salesiana un vasto movimento di persone per la salvezza dei giovani'.
del 03 giugno 2008
 
Impegniamoci a fare della Famiglia Salesiana un vasto movimento di persone per la salvezza dei giovani
 
 
«Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami» (Mt 13, 31-32)
 
150º anniversario di fondazione della Congregazione Salesiana La Famiglia Salesiana ieri ed oggi: il seme è diventato un albero e l’albero un bosco
 
 
Due avvenimenti convergenti
 
Ci sono due avvenimenti che giustificano la scelta del tema della Strenna per il 2009: il 150º anniversario di fondazione della Congregazione Salesiana e la preparazione del bicentenario della nascita di Don Bosco (1815-2015). Con il ricordo del 150° della Congregazione Salesiana iniziamo la preparazione al bicentenario della nascita di Don Bosco. Tale celebrazione significherà fedeltà rinnovata a Don Bosco, alla sua spiritualità, alla sua missione; sarà un Anno Santo 'salesiano'.
 
 
1. La Famiglia Salesiana ieri
 
Il 150° anniversario della Congregazione Salesiana è un’occasione per riflettere sull’idea originaria di Don Bosco circa il “movimento salesiano”, con la fondazione dei primi gruppi: Salesiani di Don Bosco, Figlie di Maria Ausiliatrice, Salesiani Cooperatori e Associazione dei Devoti di Maria Ausiliatrice. Prendendo spunto dalla parabola usata da Gesù per spiegare il dinamismo del Regno di Dio, mi azzardo a dire che il seme piantato da Don Bosco è cresciuto fino a diventare un albero frondoso e robusto.
 
Il seme carismatico
 
Lo spirito, la mentalità e l’esperienza pastorale portarono Don Bosco a maturare alcune convinzioni:
·        la missione universale di salvezza della Chiesa, da assumere in maniera solidale, con la specificità della preferenza verso i giovani, i poveri, i popoli non evangelizzati;
·        l’urgenza e la necessità impellente di unirsi spiritualmente e di associarsi operativamente;
·        la possibilità dello spirito salesiano di essere vissuto in diversi stati di vita e quindi di contribuire attraverso l’unione dei “buoni” alla grande missione della Chiesa;
·        la fondazione dei primi gruppi, coagulati attorno all’esperienza oratoriana, con diverso legame, con diversa consistenza associativa, con diversi requisiti di appartenenza;
·        la funzione storica di SDB, FMA, CC.SS.
 
La crescita silenziosa
 
Queste intuizioni di Don Bosco sono andate via via concretizzandosi fino ad oggi.
·        In diversi continenti sono andati sorgendo altri gruppi, fondati da Salesiani; tra di essi certamente emerge il gruppo delle Volontarie di Don Bosco.
·        I cambiamenti introdotti dal Concilio Vaticano II hanno portato a scoprire ed evidenziare il carattere di famiglia carismatica ed a formulare orientamenti operativi per la sua crescita.
·        La nuova mentalità, tuttavia, deve ancora passare in ogni gruppo dalla carta alla vita, affinché la Famiglia Salesiana sia vissuta come dimensione vocazionale (cf. CGS 20 SDB n. 151).
 
L’albero e il bosco
 
Alcuni fatti hanno accompagnato e sostemuto lo sviluppo della Famiglia:
·        È stata chiesta formalmente e riconosciuta pubblicamente l’appartenenza dei gruppi che erano sorti dopo la morte di Don Bosco. Oggi tali gruppi sono ventitre.
·        Sono nati nuovi gruppi che attendono di venire riconosciuti come membri della Famiglia Salesiana; nel frattempo si coltiva il terreno, nel quale altri gruppi potrebbero ancora esprimersi.
·        La Famiglia Salesiana ha riflettuto sulla propria identità (cfr. ACG n.358), sugli elementi che riguardano la sua consistenza e unità, sulla sua organizzazione per la comunicazione.
·        Ogni gruppo ha cercato di rafforzarsi, dandosi Statuti o Regolamenti di vita.
·        Si è fatto uno sforzo comune per approfondire le modalità di comunione tra tutti; ne è stato valido riferimento la Carta di Comunione che va ancora diffusa, studiata e realizzata.
 
 
2. Nel terzo millennio: l’oggi e il domani
 
Sulla strada della comunione
 
La Chiesa è entrata in una nuova fase di comunione, segnata dai Sinodi, dal dialogo ecumenico, dal movimento interreligioso, dalla solidarietà globalizzata, dall’impegno per la riconciliazione. Anche se la nostra è una Famiglia prevalentemente apostolica, essa affonda le sue radici nel mistero della Trinità. Contemplando il Dio Amore, comprendiamo che cosa significhi per noi la missione di “essere segni e portatori dell’amore di Dio”, la spiritualità di comunione, l’essere famiglia.
 
Comunione nella e per la missione
 
“La comunione genera comunione e si configura essenzialmente come comunione missionaria” (Chl 32). Ora il nostro traguardo è quello di esprimere, in modo evidente, la comunione nella missione, tenendo presente i seguenti criteri:
·        secondo le costanti delle origini e dello sviluppo della Famiglia Salesiana:
abbiamo conservato, come preziosa eredità, la passione educativa, in particolare per i giovani più poveri; “Da mihi animas” è il motto di don Bosco che facciamo nostro; noi guardiamo ai giovani e di essi vogliamo occuparci per svegliare in loro la vocazione ad essere figli di Dio;
·        conforme alle condizioni del mondo di oggi:
il mondo offre uno scenario nuovo: complessità, carattere trasversale di molte “cause”, possibilità di reti. La Famiglia Salesiana cercherà insieme di dare spessore alla propria presenza ed azione: c'è il problema giovanile, la vita da custodire, la povertà da debellare, la pace da promuovere; ci sono i diritti umani da rendere reali; c'è Gesù da far conoscere;
·        come frutto delle ultime Strenne:
le ultime Strenne hanno evidenziato l’emergenza educativa, l’impegno per la famiglia, la promozione della vita, la preferenza per i poveri, la solidarietà globalizzata, la nuova evangelizzazione; questa nuova fase della Famiglia Salesiana sarà segnata dalla stessa ardente e operosa carità di Don Bosco.
 
Alcune esigenze
·        Approfondire il possibile campo comune; ciò comporta di guardare, riflettere, dialogare, studiare, pregare insieme, per trovare la strada da percorrere in spirito di comunione.
·        Rimettere al centro la spiritualità come spinta alla comunione per la missione; la santità è la fonte e l’energia dalla quale 'trae origine un vasto movimento di persone che in vari modi operano per la salvezza della gioventù' (Cost. 5): la Famiglia Salesiana.
·        Assicurare la capacità autonoma dei gruppi quanto al proprio sviluppo, alla formazione dei propri soci, alle iniziative apostoliche.
·        Sperimentare forme agili di collaborazione: “pensare globalmente, agire localmente.”
·        Approfondire l’esperienza salesiana nella condizione laicale.
 
 
3. Linee per il futuro
 
Frutto di questa Strenna deve essere dunque uno sforzo congiunto più visibile e anche più concreto nella linea della missione. Abbiamo come riferimenti la Carta della comunione e la Carta della missione della Famiglia Salesiana; mentre la prima precisa gli elementi che caratterizzano la nostra identità carismatica, la seconda rappresenta una dichiarazione di intenti e di orientamenti. Il loro obiettivo è quello di far sorgere una “cultura della Famiglia Salesiana”.
 
Sinergie nella missione
 
Il riferimento alla Carta della comunione e alla Carta della missione ci offre l’opportunità di riflettere sulle possibili sinergie nella missione. Noi abbiamo già una missione comune e la stiamo realizzando. È la missione suscitata dallo Spirito Santo in differenti servizi e iniziative. La prima condizione per creare sinergia è certamente che ciascun gruppo adempia la propria missione. I nostri tempi, però, consentono e richiedono nuove espressioni della missione comune. Vi sono oggi, come abbiamo sottolineato nelle Strenne degli ultimi anni, cause trasversali quali la famiglia, la vita, l’educazione, i diritti dei minori, il problema della pace, la questione della donna, la salvaguarda del creato, la solidarietà globale che possono vederci impegnati insieme.
 
Risorse
 
Su quali risorse puntiamo? In primo luogo sulla formazione delle persone e sul rafforzamento delle comunità o gruppi. Abbiamo però anche bisogno dell’elaborazione e dell’acquisizione di una cultura o mentalità carismatica comune, a cui devono servire la Carta della comunione e la Carta della missione. L’appoggio organizzativo è certamente utile, ma ha solo un valore sussidiario e va adeguato alle esigenze e alle situazioni concrete. Continuiamo a credere che la Famiglia Salesiana sia prima di tutto una realtà carismatica, le cui grandi risorse sono lo Spirito e la creatività. Dobbiamo essere corresponsabili nella missione. Occorre però tenere presente che la missione si riferisce a concreti campi di impegno; essa non implica il coinvolgimento di tutti in ogni singola iniziativa o in ogni singolo territorio. Nelle singole realizzazioni concrete, si vedrà se convengono collaborazioni bilaterali, trilaterali, senza ancorarci aprioristicamente a qualche struttura globale.
 
 
Campi della missione comune
 
Alcuni campi o aspetti dove già stiamo collaborando richiedono qualche parola di commento.
 
I giovani
 
Tutti cerchiamo di lavorare con il maggior numero di giovani in diverse iniziative. Tra i giovani si stanno consolidando i gruppi giovanili; in essi sorgono i leaders, che si chiamano animatori, educatori, ecc. Si sta consolidando il Movimento Giovanile Salesiano, nel quale convergono gruppi giovanili che nascono nella Famiglia Salesiana e che vogliono farne parte. Questa è una possibilità offerta a tutti. Finora c’è una forte collaborazione tra i Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice. Mi auguro che nel futuro si faccia più intensa la partecipazione dei Salesiani Cooperatori e degli Exallievi. Ci sono dunque sinergie già esistenti e possibilità di aperture alla Famiglia Salesiana nel Movimento Giovanile Salesiano, che già sente di avere una coscienza mondiale.
 
La proposta vocazionale
 
Legato al tema del MGS vi è quello della proposta vocazionale. Sappiamo che Don Bosco, che aveva una grande stima dei laici, esultava quando poteva dare alla Chiesa sacerdoti e consacrati. Se è vero, infatti, che tutti hanno uguale dignità e uguale chiamata alla santità, è anche vero che ci sono vocazioni che hanno compiti specifici nella comunità ecclesiale. Allora è importante che noi siamo uniti anche in questo. Facendo fare ai nostri gruppi o ai nostri giovani un cammino di formazione umana e cristiana, proponiamo loro il ventaglio delle vocazioni, facendo anche notare il maggiore impegno di “sequela” che rappresentano alcune vocazioni.
 
Missioni
 
Un terzo campo in cui stiamo già collaborando è la missionarietà. Nelle ultime spedizioni missionarie si è venuta consolidando la presenza di laici. È bello evidenziare che, all’interno della Famiglia Salesiana, vi sono gruppi che includono la missionarietà nella loro stessa denominazione. La missionarietà, tuttavia, ha diversità di espressioni e di iniziative. C’è la possibilità della presenza personale, c’è la possibilità del gemellaggio e quella del sostegno a distanza. Vedendo le necessità nelle diverse parti del mondo, penso a quanto sarebbe bello se ci fosse una rete di gemellaggi in grado di veicolare risorse che rispondano ai vari bisogni e se, dove ci sono forze disponibili, ci fosse apertura a collaborazioni temporanee o anche definitive.
 
Il Bollettino Salesiano
 
Un altro campo, dove stiamo già collaborando, riguarda la comunicazione carismatica. Ciascun gruppo ha il suo organo di comunicazione. C’è però una rivista o un organo che ci rappresenta tutti ed è il Bollettino Salesiano. Noi diciamo che è uno strumento di comunicazione per la Famiglia Salesiana, per il Movimento Salesiano e per tutta l’opinione salesiana del mondo; esso presenta il punto di vista della Famiglia sulle realtà che stiamo vivendo ed apre al mondo una finestra sulla realtà salesiana. È vero che il Bollettino è gestito dalla Congregazione Salesiana; ma in esso si sta dando sempre maggiore spazio nel consiglio di redazione alla Famiglia Salesiana e si vanno presentando le diverse nostre realtà. Dall’immagine che il Bollettino riesce a creare riceviamo tutti beneficio.
 
Visibilità ecclesiale della presenza salesiana come “movimento”
 
Sarebbe interessante, attraverso le sinergie da mettere in atto, agire sempre di più come movimento e così avere una presenza visibile nella realtà sociale ed ecclesiale. Dobbiamo superare due pericoli, per altro non immaginari: da una parte un protagonismo troppo conclamato e, dall’altra, un assenteismo ingiustificabile. Più che un’opera di propaganda, dovrebbe essere visibile la nostra presenza solidale; dovremmo mostrare di più la nostra capacità di operare per alcune cause comuni.
 
Cultura della Famiglia Salesiana
 
Affinché la cultura della Famiglia, cioè la visione del lavorare insieme, passi a tutti i rami e a tutto l’albero è indispensabile che tutti i soci dei singoli gruppi si rendano consapevoli di appartenere ad un vasto movimento di persone, nato dal cuore apostolico di Don Bosco, e si rendano pronti alle sinergie, alle convergenze, alle collaborazioni molteplici, diverse, agili, aggiornabili. Non cerchiamo una grossa organizzazione che stabilisca dal vertice le cose da fare, ma un forte impulso di spiritualità per dar vita a cellule e organi, perché creino le collaborazioni possibili.
 
Da queste prospettive nasce come primo compito quello di far leggere a tutti la Carta della comunione e la Carta della missione. Vi si trovano le grandi idee da trasmettere e le grandi scelte da fare. Ma, oltre lo studio di questi documenti, gioverà fare tra i diversi gruppi esperienza di convivenza, spiritualità, fraternità, collaborazione. Ciò eleverà il livello di fiducia reciproca, l’apprezzamento delle possibilità che il carisma e la Famiglia di Don Bosco hanno. Il traguardo è sempre quello di passare dalla con-cordia alla comunione d’intenti, alla collaborazione e corresponsabilità in progetti comuni sul territorio.
 
 
 
4. Suggerimenti per la concretizzazione della Strenna
 
Alcuni passi per far sì che la Famiglia Salesiana diventi un vasto movimento al servizio della salvezza dei giovani.
 
>>       Collaborare insieme alla formazione e all’approfondimento della mentalità carismatica di Famiglia Salesiana.
Per questo ci si sforza di:
·       Fare oggetto di studio e di approfondimento la “Carta della comunione” e la “Carta della Missione” da parte di ogni gruppo della Famiglia Salesiana, per far crescere in ogni loro membro la cultura di famiglia e la coscienza di movimento;
·       Condividere le conclusioni di questo studio nella “Consulta” locale e ispettoriale della Famiglia Salesiana e scegliere, come conclusione, alcune linee operative di condivisione e sinergia al servizio della missione salesiana nel proprio territorio.
 
>>       Promuovere un impegno condiviso
Studiare insieme, tra i diversi gruppi della FS presenti in un territorio, la situazione dei giovani d’oggi, soprattutto attorno alle grandi sfide della vita, della povertà nelle diverse sue espressioni, dell’evangelizzazione, della pace, dei diritti umani … e cercare:
·       Vie per migliorare le iniziative già in atto con una maggiore collaborazione e lavoro in rete;
·       Nuove iniziative da promuovere con il contributo specifico dei diversi gruppi presenti.
 
>>       Uno strumento di comunione: la Consulta locale e ispettoriale della Famiglia Salesiana
Dare più consistenza alla Consulta locale e ispettoriale della Famiglia Salesiana, cercando la forma più adeguata di realizzarla, perché sia non solo un’occasione di scambio di idee ed esperienze, ma soprattutto uno strumento
·       per riflettere insieme sulle sfide della missione nel proprio territorio e per condividere alcune linee fondamentali di risposta che ogni gruppo si sforza di assumere secondo le sue possibilità,
·       per cercare vie di collaborazione agile e ben articolata in progetti educativi e di evangelizzazione, soprattutto al servizio dei giovani.
 
>>       Alcune piattaforme di collaborazione e di lavoro in rete da promuovere e sviluppare
·       L’animazione del Movimento Giovanile Salesiano,
-                sviluppando nei diversi gruppi giovanili animati dai gruppi della FS l’impegno di condivisione e partecipazione al Movimento Giovanile Salesiano,
-                coinvolgendosi nell’accompagnamento dei gruppi e dei giovani,
-                condividendo nel cammino formativo dei gruppi un itinerario di educazione alla fede che li aiuti a scoprire e assumere la propria vocazione apostolica nella Chiesa e nella società.
·       L’animazione e promozione tra i giovani e gli adulti del Volontariato salesiano sociale e missionario come risposta salesiana alle grandi sfide del mondo giovanile d’oggi, in particolare dei più poveri e a rischio.
·       La promozione di vocazioni sacerdotali, religiose e laicali di speciale impegno al servizio della Chiesa e in particolare nella Famiglia Salesiana, mediante:
-                la partecipazione alle iniziative vocazionali promosse nella Chiesa locale,
-                la testimonianza della propria vita vissuta come vocazione, e la presentazione delle diverse vocazioni nella Chiesa e nella società, in modo speciale nella Famiglia Salesiana,
-                una particolare attenzione e accompagnamento dei giovani nel loro cammino di coppia con iniziative adeguate,
-                l’appoggio alle famiglie e ai genitori nel loro impegno educativo, promuovendo scuole di genitori, gruppi di copie, ecc
 
 
Don Pascual Ch√°vez Villanueva,
Roma, 3 giugno 2008
don Pascual Ch√°vez Villanueva
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