Tenere insieme

Il ruttino / 11

Rubrica di educazione a cura di Richard Kermode. Una riflessione sulla fragilità dell'uomo.

Gramellini nella sua rubrica “il Caffè” sul Corriere commentava la decisione di Sangiovanni, giovane cantante, di fermare il nuovo album e il tour perché “mi pesa tutto, voglio fermarmi perché non sono felice”. È possibile essere fragili, non c’è nulla di cui vergognarsi nell’esserlo e nel dichiararlo. Il fatto di comunicarlo ai propri coetanei, per Gramellini, diventa una testimonianza: la fragilità non va dissimulata, ma riconosciuta, dichiarata.
 
Nulla da dire. Mi permetto di osservare una cosa, credo che Gramellini non si offenda. Nel momento in cui dice: “Quando la vita è diventata una ruota e lui il criceto, ha deciso di scendere”, afferma anche, tra le righe, che quel cantante può farlo, può sospendere tutte le cose e dichiarare la propria fragilità. Appunto: lo può fare.
 
Forse dimentichiamo che per la maggior parte delle persone questa possibilità non è contemplata, non può dire, come usava negli anni ’70, “fermate il mondo, voglio scendere”. Non è possibile, tante le responsabilità che non si possono abbandonare, ne va della vita di altri.
 
Per la maggior parte degli umani non si tratta di constatare la propria fragilità o dichiararla, il problema reale è tenere duro, e non perché “siamo tutti gladiatori sulla pelle altrui”, ma perché altri possano vivere dignitosamente, possano sperare, solo grazie a quella resistenza che si trasforma in cura, ogni giorno. Cura che ha mille forme.
 
Si può essere fragili e tener duro, perché “non è possibile” fare altrimenti. Dove quel “non è possibile” ha il volto di una persona concreta che non può essere lasciata sola, dove quel “non è possibile” significa far resistere e far sperare un popolo. Fragilità e tener duro non sono da opporre: la maggior parte delle persone sa tenerle insieme. Una grande lezione, da ricordare.
 
Anche se a volte questa “fragilità-tener duro” può essere addolcita da un abbraccio, dal bere un caffè insieme o a volte può, purtroppo, spezzarsi definitivamente, come Navalny ieri.
 
So long!
 

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Perchè "il ruttino"? 

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