Questa volta la pagina formativa sarà un po' dura da masticare, ci mette a confronto con un tema che per la sua complessità tante volte evitiamo di affrontare o preferiamo girarci un po' intorno.
A fronte di questo stato di cose, che certamente incide anche sul nostro modo di vivere e di intendere il governo e l'obbedienza nella Chiesa, è quanto mai urgente riscoprire la bellezza evangelica della figura di Pietro oggi, del Papa e della vita ecclesiale, nel suo significato più autentico e nel suo alto valore spirituale.
E' importante imparare ed insegnare la gratitudine verso coloro che ci governano sapendo che il loro compito è un servizio, una missione molto difficile oggi. Sappiamo d'altra parte quanto illusoria sia l'idea che un'autorità debole generi una fraternità forte. L'esperienza a tutti i livelli (familiare, comunitario, sociale) conferma piuttosto il contrario: dove l'autorità diventa timida e rinunciataria, le comunità si dividono, le energie si disperdono e alla lunga lo scoraggiamento prevale.
Pietro è la figura ecclesiale nella quale si manifesta l'importanza della legge, senza che questo debba significare carenza o assenza di amore:
"Mi ami tu più di costoro?" (Gv 21,15)
La Chiesa è animata dallo Spirito, ma Gesù affida a Pietro un compito particolare di guida, che oggi continua nella figura e nel ruolo del Papa. Una figura personaggio-notizia per la stampa, un po' mitizzata dalle folle di giovani delle GMG, un uomo per molti scomodo, quando si fa voce di quanti non hanno libertà, giustizia, dignità &
La figura di Pietro nell'oggi, l'invito stesso di Gesù: 'Pasci le mie pecorelle' continuano ad essere testimoni di fedeltà alla Chiesa di Cristo, a ricordare che il 'potere' che viene da Dio ha esclusivamente la forma del dono di sé per la vita dell'altro.
È un potere che è servizio:
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse:
«Signore, tu lavi i piedi a me?».
Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, malo capirai dopo». Gli disse Simon Pietro: «non mi laverai mai i piedi!» Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me..» Gli disse Simon Pietro: «Signore non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!» Gv 13,6-9 che passa attraverso l'umiliazione, l'abbassamento
'In verità, in verità ti dico, quando eri più giovane ti cingevi al veste da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ci cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi. Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse: «Seguimi».' (Gv 21,18-19)
Su questa base, il nuovo secolo dovrà vederci impegnati più che mai a valorizzare e sviluppare queste forme di servizio che servono ad assicurare e garantire la comunione. Il Papa e i Vescovi, sono figure che hanno il loro fondamento e la loro consistenza nel disegno stesso di Cristo sulla Chiesa, ma proprio per questo bisognose anche della nostra preghiera e di una continua verifica che ne assicuri l'autentica ispirazione evangelica.
La spiritualità della comunione, deve crescere nel reciproco ed efficace ascolto tra Pastori e fedeli, per restare uniti in tutto ciò che è essenziale, e convergere anche nell'opinabile verso scelte ponderate e condivise.
La spiritualità della comunione può dare vita, anima all'istituzione garantendo quel clima di fiducia e di apertura che risponde alla responsabilità che ciascuno di noi deve assumersi nella Chiesa come parte viva del Popolo di Dio.
La Redazione
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