Proposta Educativo-Pastorale MGS TRIVENETO ‚Äò07-‚Äò08. “Educhiamo con il cuore di Don Bosco, per lo sviluppo integrale della vita dei giovani, soprattutto i più poveri e svantaggiati, promuovendo i loro diritti”.
del 30 luglio 2007
Proposta Educativo-pastorale
MGS TRIVENETO  ‘07-‘08
   Tu sei prezioso ai miei occhi
Educhiamo con il cuore di don Bosco
“Educhiamo con il cuore di Don Bosco,
per lo sviluppo integrale della vita dei giovani,
soprattutto i pi√π poveri e svantaggiati,
promuovendo i loro diritti.”
 
 
 
 
La vita è il grande dono che Dio, “amante della vita”, ci ha affidato a modo di SEME perché collaboriamo con Lui a farlo crescere e rendere frutto abbondante. Questo seme ha bisogno di “cadere in un terreno buono” nel quale possa germinare e dare frutto; questo terreno è la famiglia, culla della vita e dell’amore, luogo primario di umanizzazione. La famiglia accoglie con gioia e gratitudine questo dono della vita e offre l’ambiente propizio, a mo’ di una ecologia, per la sua crescita e il suo sviluppo.
Ma come capita con il seme, non basta un buon terreno, si richiedono anche gli sforzi pazienti e laboriosi del agricoltore che lo irriga, lo cura e lo aiuta a crescere; questo agricoltore della vita è l’educatore (Don Pascual Chavéz, Strenna 2008).
 
 
Scansione
Simbologia del seme
Inizio anno     
TU SEI PREZIOSO
La preziosità del seme
Avvento-Natale
SIAMO FATTI PER CRESCERE
La pianta che nasce
Don Bosco    
HO BISOGNO DI RADICI PROFONDE
Una pianta che mette radici
Quaresima
É TEMPO DI POTARE
Una pianta che va potata
Pasqua e Maria
TUTTO CIÒ CHE DONI VIVE
Una pianta che porta frutti
 
 
 
 
Inizio anno (settembre-ottobre-novembre)
 
TU SEI PREZIOSO
Educare è… aiutare il giovane a scoprire che “è prezioso”.
Il seme è prezioso perché contiene già tutta la vita e ha già in sé i germi della sua vocazione. Ciò che ogni ragazzo sarà dipende dall’impegno che avrà nell’aver cura, con l’aiuto dell’educatore, dei preziosi “semi” presenti in lui. L’educatore aiuta il giovane a scoprirsi come una meraviglia, a prendere coscienza dei doni presenti nella sua esistenza.
 
 
 Avvento-Natale (novembre-dicembre)
 
SIAMO FATTI PER CRESCERE
Educare è… far comprendere al giovane che deve assumersi la responsabilità della propria crescita.
L’agricoltore favorisce il “terreno buono” in cui il seme può nascere e crescere. Ne avrà cura e lo custodirà (cf. assistenza, relazione e conoscenza personale…). Allo stesso tempo il ragazzo, il giovane, fatto per crescere, deve essere aiutato a cogliere come una opportunità di vita e di crescita l’educazione che gli viene offerta.
 
 
Don Bosco (gennaio)
 
HO BISOGNO DI RADICI PROFONDE
Educare è… aiutare il giovane a fare quelle scelte che aiutano a mettere radici profonde.
L’albero man mano che cresce verso l’alto radica sempre più profondamente le sue radici; se questo non avviene l’albero cadrà. È necessario aiutare i giovani a maturare scelte radicate su quei valori evangelici in cui la nostra interiorità si specchia e si ritrova.
 
 
Quaresima (febbraio-marzo)
 
É TEMPO DI POTARE
Educare è… far capire che è necessario compiere dei tagli nel proprio cammino di crescita.
Vi è un tempo in cui l’agricoltore si reca presso le piante per potare alcuni rami inutili e, a volte, per potare anche alcune fronde che potrebbero dar frutto. È un’operazione necessaria se si vuole che l’albero cresca in modo armonioso (cf. educazione integrale) e che porti frutti a lungo. Il giovane, per prevenire atteggiamenti o scelte negative o per favorire processi di crescita positivi, è chiamato, con l’aiuto dell’educatore, a tagliare, in spirito di discernimento, esperienze, atteggiamenti, scelte… che possono impedire il suo processo di crescita e, allo stesso tempo, ad aver cura di tutte quelle scelte che favoriscono la sua maturazione. È il tempo del sacrificio, del morire a se stessi che porta a scegliere ciò che fa davvero crescere agli occhi di Dio.
 
 
Pasqua e Maria (aprile-maggio-giugno)
 
TUTTO CIÒ CHE DONI VIVE
Educare è… aiutare i giovani a fare della propria vita un dono.
Finalmente è giunto il tempo in cui l’albero porta frutto e in cui l’agricoltore procede al raccolto. Il destino del frutto non è di rimanere sull’albero ma di essere raccolto da qualcuno, di essere dono. Rimanere sull’albero significa marcire. Il giovane che attraverso un procedo di crescita è giunto a maturare alcuni “frutti” (scelte, capacità di dono, esperienze…) viene aiutato dall’educatore a mettere a disposizione quanto ha maturato e a non tenerlo per sé perché tutto ciò che non è donato è perduto.
MGS Triveneto
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