Le riflessioni di un prete diocesano su San Giovanni Bosco...
È il 31 gennaio, oggi. Giornata serena e azzurra qui in montagna, con un piccolo manto di neve, caduta l'altra notte, e rendere il paesaggio ancor più meraviglioso. Nel calendario appeso al muro della camera, accanto al numero 31, balza agli occhi il santo che oggi la Chiesa ricorda: Giovanni Bosco! Oh, che bello!
Il «mio» caro don Bosco! Nella nostra esistenza, siamo portati a trovare in una persona, in qualche modo, un punto di riferimento, un "Ispiratore" per quanto abbiamo da fare/vivere. Da parecchi anni (più o meno, ormai 7 e mezzo!) ho individuato in questo prete piemontese il mio "idolo", meglio, un appoggio serio (ma se faceva il saltimbanco, no?), per restare ancorato non solo alla fede, ma anche, e in particolare, ai giovani, mia grande debolezza, per i quali son pronto a battagliare sempre. Mi guardo attorno, e trovo spesso propinati al mondo, alla società, modelli come calciatori, cantanti, per i maschi; veline, soubrette (magari il più possibile con corpo scoperto)... Forse essere una persona che è convinta che Dio esista (non domandatemi perché, ma è così, per me!), mi chiede di non fermarmi alla "mitologia" di questo mondo, ma puntare... più in su! I quasi 2 metri d'altezza... mi obbligano a farlo, sicuro! Allora ecco che nel «modello Giovanni Bosco» ritrovo caratteristiche valide "per la mia statura": allegro, giocoso... e santo!
Don Bosco, un "tipo allegro": a Domenico Savio l'ha offerta come primo ingrediente per... diventar santo! E quanta tristezza abita troppo spesso in noi, nella nostra società, nelle nostre famiglie! Essere allegri permette, in mezzo secondo, di partire col piede giusto in ogni occasione complicata o difficile. Chiedere al "Santo", se qualcuno avesse dei dubbi! Se capita che chi s'imbatte in me mi trova allegro... sa da chi ho preso! Don Bosco, un "tipo giocoso": si è ritenuto che un cristiano abbia da stare distanti da luoghi "rischiosi", di svago, ballo, gioco... Sembrano, invece, le categorie nelle quali è più facile instaurare rapporti confidenziali, e non formali! Quante pecorelle disperse in sagre o discoteche, vedendo un don in quei luoghi, comunque possono sentirsi non messi da parte, ma valorizzati per la semplice grinta e "stoffa" che hanno in loro!
Don Bosco, un "tipo santo": beh... qua evidentemente poco si può dire! Uno che è santo... è un uomo che ha trovato il punto più bello dell'essere uomo! Non perché è perfetto (qualche bisticcio con mamma Margherita l'ha avuto anche lui, sicuramente, eh ), ma per aver realizzato che essere sul binario.. di Dio non è poi così impossibile!
Ecco perchè... se il "mito" per eccellenza è Gesù, non mi fa problema "frequentare" un modello come don Bosco!
In fondo, «voi mi domandate ciò che occorre fare per impegnare la divina provvidenza a venirvi in aiuto. Dio stesso ce l’ha detto: Date e vi sarà dato, e la fede senza le buone opere è una cosa morta in se stessa». (MB XVII,893)
don Federico Fabris
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