Intervista a Don Fortunato Di Noto. «Preti pedofili? La chiesa non ha paura della verità». La Chiesa è molto più severa... Santoro lo sa che gli sportelli 'Meter', che danno assistenza alle vittime, sono sostenuti dalla Cei? Io non so quanto è stato pagato, ma con quei soldi la Rai poteva aiutare i centri in cui si recuperano le migliaia di bambini asiatici abusati dai turisti del sesso italiani...
del 03 giugno 2007
Il grido di centocinquanta milioni di bambini straziati dovrebbe spaccare la Terra. Invece fa poco rumore, la pedofilia, quasi nulla rispetto alla devastazione che lascia dietro di sé: un olocausto bianco che non risparmia nemmeno più i neonati nei loro primi giorni di vita. La piaga, dalla parte degli abusanti, non esclude nessuno: professionisti, medici, avvocati, professori... Anche insospettabili padri di famiglia, i cui figli hanno la stessa età dei bambini che loro comprano nei bordelli della Cambogia o di Cuba, usano e poi lasciano lì per il vizio di altri ricchi clienti: avanti il prossimo.
Fa troppo poco rumore, la pedofilia. Tant'è che tutto questo può avvenire, e alla luce del sole: basta 'cliccare' - come si dice - in Internet per avere accesso a ogni 'servizio'. E tra i siti ce ne sono una marea che apertamente - ma soprattutto impunemente - fanno apologia di reato in nome di un aberrante 'orgoglio pedofilo'. È un crimine duro da debellare: da una parte le raffinate tecniche informatiche corrono veloci (un sito pedo-pornografico scompare nel giro di pochi minuti senza lasciare traccia, e non conosce confini geografici), dall'altra il giro di miliardi crea una rete internazionale organizzata e potente. È contro tutto questo che conduce la sua guerra don Fortunato Di Noto, il 'prete antipedofilia' partito da Avola (Siracusa) per sferrare il suo attacco alle grandi lobby criminali: oggi vive sotto scorta (e sotto minaccia), dopo aver scovato in 15 anni - e denunciato alle polizie di tutto il mondo - 165mila portali pedopornografici.
 
Lei, un sacerdote, con l'associazione 'Meter' è ormai la bandiera della lotta alla pedofilia. Come giudica le accusa alla Chiesa di proteggere i preti pedofili?
La Chiesa non ha alcuna paura di dire la verità: esistono anche preti pedofili, come esistono psichiatri pedofili, avvocati pedofili, giornalisti pedofili, panettieri pedofili o magistrati pedofili, ma non è che quindi tutta la magistratura è da mettere sotto accusa. Il problema non è una categoria ma l'uomo: la pedofilia esiste e può interessare abbienti o poveri, analfabeti o docenti universitari, in bassissima percentuale persino le donne. Ma a fronte di rarissimi casi di colpevolezza esistono invece centinaia di migliaia di suore e sacerdoti che spendono la loro vita per l'infanzia abbandonata, ai margini del mondo.
 
La Rai, per la trasmissione 'Annozero' di Santoro, ha comprato un video dalla Bbc interamente ed esclusivamente dedicato ai preti pedofili: un modo discutibile di fare informazione...
A Santoro, attraverso la stampa, ho ricordato che la pedofilia non è un talk show da salotto ma qualcosa di terribile. Perché non fa un lavoro serio e non denuncia le potenti lobby pedocriminali sparse nel mondo? Gli do io le liste con tutti i nomi, e gliele do gratis, non ai prezzi della Bbc... Un'inchiesta vera deve colpire il problema al cuore, non basta occuparsi di una marginale minoranza: lo dice uno che alle autorità ha segnalato anche alcuni preti pedofili.
 
Che spessore ha realmente il fenomeno?
I dati ufficiali del Viminale parlano chiaro: il 30% degli abusanti sono conoscenti o partner occasionali della madre, il 19% familiari, poi vengono gli extrafamiliari: operatori della scuola, educatori dei circoli ricreativi, allenatori, eccetera, e solo in coda, per l'1%, sacerdoti o catechisti. In 20 anni le denunce in Italia a sacerdoti presunti pedofili sono una quarantina, di cui oltre la metà poi risultati innocenti. Se consideriamo che in Italia ci sono 40mila preti e che quasi tutti si occupano di accoglienza minori, di immigrazione giovanile, case famiglia, orfani, si capisce quanto il fenomeno sia percentualmente irrilevante...
 
Non lo è, però, dal punto di vista morale: da un religioso si pretende molto di più che da un laico. E quando sbaglia, a noi laici fa più impressione.
Quando ad abusare di un minore è un rappresentante della Chiesa, il crimine è ancora più orrendo perché in contrasto con la missione di chi dovrebbe agire in persona Christi, quindi va condannato senza riserve. Ma questi pochi casi - io ne ho incontrati tre su decine di migliaia di pedofili, e sempre ho trovato piena collaborazione dai vescovi - non devono far dimenticare la stragrande maggioranza di religiosi impegnati con dedizione nel mondo, spesso a costo della stessa vita. Ogni anno decine di missionari vengono trucidati perché proteggono le frange più deboli e indifese delle popolazioni, di questi però Santoro non parla mai. Così come del reale problema...
 
Quello della pedocriminalità.
Che è l'altra faccia della pedofilia: in Italia l'anno scorso sono scomparsi 1.698 bambini, dati della Polizia di Stato. E nel mondo 2 milioni di bambini ogni anno sono sfruttati a fini pedopornografici on-line. Per non parlare dei 380mila volti di piccoli entrati nel data-base delle Polizie e che nessuno sa rintracciare e salvare.
 
L'accusa alla Chiesa è di voler insabbiare. Qual è la sua esperienza al proposito?
La Chiesa ha sempre collaborato con le forze dell'ordine, anche nel recente orrendo caso di don Dessì, condannato a 12 anni di carcere. Però qualsiasi indagato ha diritto alla presunzione di innocenza finché non c'è una condanna, e un prete non fa eccezione. Comunque tutti i sacerdoti denunciati hanno sempre avuto il loro processo e, se condannati, sono stati sospesi a divinis e restituiti al laicato: è la Chiesa la prima a non poter accettare un crimine tanto disumano. Ma ricordo anche il calvario di preti ingiustamente accusati e riabilitati dopo immani sofferenze: don Govoni fu prosciolto quando ormai era morto di crepacuore. C'è invece un'altra realtà molto preoccupante: il dilagare di un ingiustificato e violento attacco alla Chiesa cattolica, ad esempio sui banner pubblicitari dei siti Internet, del tipo 'tenete lontani i vostri figli dai preti...'. Una pseudo-cultura senza alcun fondamento: chi fa quelle vignette non ha mai visto, come ho visto io, le vittime degli abusi, forse non sa che cosa vuol dire un piccolo violato a dieci giorni, una bambina lacerata per tutta la vita, se no non si metterebbe a giocare ma lavorerebbe con noi. Santoro lo sa che gli sportelli 'Meter', che danno assistenza alle vittime, sono sostenuti dalla Cei?
 
Il video della Bbc è molto parziale, dunque inattendibile. Eppure è stato comprato, e con i soldi del contribuente...
Io non so quanto è stato pagato, ma con quei soldi la Rai poteva aiutare i centri in cui si recuperano le migliaia di bambini asiatici abusati dai turisti del sesso italiani. Quel video mostra un documento del 1962. Dico 1962: un documento «superato» nel 1983 e poi seguito da una serie di grandi evoluzioni, tra cui il discorso di Papa Wojtyla ai vescovi americani in cui parla senza mezzi termini di 'crimini contro l'umanità', o il severissimo monito di Papa Ratzinger, che tra l'altro ha prolungato fino ai 28 anni di età della vittima il termine di prescrizione nella giustizia ecclesiastica...
 
Per lo Stato, invece, dopo 10 anni dall'abuso sul minore c'è la prescrizione: la si fa franca.
Appunto. La Chiesa è molto più severa.
Lucia Bellaspiga
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