Un parlamentare arabo-israeliano ad Auschwitz

Come figli del popolo palestinese dobbiamo essere sensibili alle tragedie che colpirono l'umanità, e il popolo ebraico in particolare, durante la Seconda Guerra Mondiale.

Un parlamentare arabo-israeliano ad Auschwitz

da Attualità

del 27 gennaio 2010

 

          Sono come ogni anno numerose le iniziative in programma in tutto il mondo per la Giornata della memoria, la commemorazione delle vittime della Shoah che si celebra ogni anno il 27 gennaio, anniversario della liberazione di Auschwitz. In Italia - per il decennale della Giornata della memoria - sarà Elie Wiesel a intervenire in Parlamento; fortemente simbolica sarà la cerimonia a Berlino, dove il presidente israeliano Shimon Peres parlerà in ebraico al Reichstag, il Parlamento tedesco.

 

          All'interno di questo panorama - in sintonia con la mostra Giusti dell'islam promossa dal Centro Pime di Milano - a noi piace segnalare un gesto di questo 27 gennaio 2010: per la prima volta una parlamentare arabo israeliano, il leader del partito Hadash Mohamed Barakeh, farà parte della delegazione parlamentare israeliana che - guidata dal premier Netanyahu - si recherà ad Aschwitz per prendere parte alla «marcia dei vivi», la commemorazione delle vittime della Shoah organizzata dai sopravvissuti del campo di sterminio.

          «Come figli del popolo palestinese - ha spiegato Barakeh - dobbiamo essere sensibili alle tragedie che colpirono l'umanità, e il popolo ebraico in particolare, durante la Seconda Guerra Mondiale. Ogni forma di razzismo e di persecuzione nega i miei valori».La scelta di Barakeh sta facendo molto discutere a Gerusalemme: il parlamentare arabo israeliano è stato infatti attaccato su due fronti.

          A criticarlo sono stati sia alcuni altri esponenti della comunità araba israeliana («così fa dimenticare che noi siamo le vittime del sionismo»), sia l'estrema destra israeliana («Barakeh difende gli 'estremisti islamici' in Israele, andando ad Auschwitz strumentalizza la Shoah»). In sua difesa si sono, però, espressi con forza sia il presidente delle Knesset Reuven Rivlin (un esponente del Likud, il partito di destra) sia un altro noto parlamentare arabo israeliano, Ahmed Tibi.

Giorgio Bernardelli

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