Un viaggio, tante promesse!

Racconto del viaggio in Romania, a Bacau, per le promesse ADS nel giorno di don Bosco.

Nel cuore della notte, un minibus attraversa una città silenziosa ormai addormentata. L'unico rumore udibile è quello del motore del mezzo mentre si accosta sul ciglio della strada.

Autista: “Parole incomprensibili in rumeno.”

Dai passeggeri del bus non arriva alcuna risposta, e l'autista ripete ancora le stesse parole incomprensibili pronunciate poco prima. Dal fondo del bus, si fa sentire una voce italiana che chiede timidamente: “Stadio?”

Tutti i passeggeri del minibus rispondono in coro: “DA DA STADION!”

Fu così che Don Luca Bernardello, Filippo Masiero e Massimo Maffezzoli arrivarono a Bacău nella notte del 26 gennaio 2024, dopo circa 7 ore di viaggio; sotto la neve ad accoglierli c’era Don Anderi, che li accompagnò alla meta, l’oratorio, consapevoli che quello non era l’arrivo, ma la partenza di qualcosa di minunat.
A questo punto, una domanda potrebbe sorgere spontanea; ma per quale motivo questi tre sono finiti in Romania? Beh, la risposta è tanto semplice quanto importante. In occasione delle promesse ADS che si sarebbero svolte quella domenica dagli animatori dell’oratorio, la motivazione che portò quel trio fin lì era di regalare una testimonianza diversa sul tema della promessa, che in rumeno si traduce in "promisiune", utilizzando come collante di riflessione per gli incontri una grande domanda: “De ce meritǎ sǎ fii generos?” che in italiano si traduce con “Perché ne vale la pena essere generosi?” Ciò che colpì di più i tre non furono tanto le risposte scritte sul momento dai ragazzi, nella quale capita spesso e volentieri di riflettere per frasi fatte, ma furono i giorni successivi. Infatti, i tre passarono le altre giornate gustando la quotidianità dell’oratorio e fu proprio in quell’ordinarietà che videro la "promisiune" di cui tanto si parlava in quei giorni. Dal modo di stare all’allegria tipica dell’oratorio, ci fu la risposta con la vita a quella domanda dagli animatori.
Giunse il giorno delle promesse e tutti i giovani dell’oratorio si riunirono nella grande chiesa parrocchiale per celebrare la messa insieme; sparsi tra i banchi e a concelebrare, se si sta un poco attenti, si possono notare i nostri tre amici che cercano di seguire la messa conoscendo solamente tre parole in rumeno, tanto che forse non sarebbero riusciti a vivere bene il momento delle promesse ADS. Ma, invece, nonostante non sapessero nulla di ciò che i giovani dicessero durante la promessa, il vedere i volti allegri e contenti dei giovani
mentre tornavano a sedersi dopo la consegna del fazzolettone fece comprendere pienamente ai tre la pienezza del "sì" che videro e non che sentirono dai ragazzi.

In fine, non rimane che dire Mulțumim.

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