Si chiama feticidio femminile. In pratica è l'eliminazione delle figlie femmine, che ormai si può fare tramite aborto, non appena le tecniche diagnostiche, come l'ecografia e l'amniocentesi, lo permettono. Il fenomeno si verifica da decenni...
del 01 ottobre 2007
Si chiama feticidio femminile. In pratica è l'eliminazione delle figlie femmine, che ormai si può fare tramite aborto, non appena le tecniche diagnostiche, come l'ecografia e l'amniocentesi, lo permettono. Il fenomeno si verifica da decenni, senza che lo si denunci con la necessaria determinazione. E sta creando problemi a non finire in quelle zone del mondo dove è più diffuso.
In India, per esempio, il cui Governo, secondo l'agenzia Reuters, ha ammesso che circa 10 milioni di femmine (!) sono state soppresse dai propri genitori, prima o dopo la nascita, nel corso degli ultimi 20 anni. Cifre da capogiro. Fonti Unicef affermano che in India si registrano ogni giorno 7.000 nascite femminili in meno rispetto alla media mondiale. In alcune regioni, ormai, risultano 800 femmine per ogni 1.000 maschi e la situazione si sta aggravando. Tanto che il Governo indiano ha annunciato di voler istituire orfanotrofi per accogliere le figlie femmine indesiderate.
Problemi anche in Cina. Ci sono città con più di 150 maschi per ogni 100 femmine. Si parla di 18 milioni di uomini in eccesso rispetto alla popolazione femminile in età di matrimonio. E la tendenza è all'aumento, per giungere a 37 milioni nel 2020.
La scomparsa delle ragazze crea grossi problemi, soprattutto ai ragazzi, che possono diventare una concreta minaccia. I rischi vanno dalla violenza, allo stupro, alla pedofilia, alla criminalità diffusa.
E' un problema, penserete, legato a certe culture orientali. In parte sì, in parte no, se è vero che in Gran Bretagna si comincia a diffondere la strana tendenza a voler conoscere presto il sesso del nascituro. Alcuni centri sanitari hanno smesso di comunicarlo ai genitori, per timore che questi possano decidere di abortire. Troppa remissività nei confronti degli aborti precoci. Il timore è che vadano ad aumentare. Forse è un segnale inquietante il fatto che in Gran Bretagna abbia preso il via la commercializzazione di un nuovo test di gravidanza che consente ai genitori di conoscere il sesso del nascituro già a partire dalla sesta settimana di gestazione.
Come al solito c'è chi fa grossi affari. In India il giro è di 77 milioni di dollari: tanto frutta la vendita di apparecchi ecografici. Ci sono più di 30.000 cliniche che fanno diagnosi ecografiche, anche in piccoli paesi dove mancano l'acqua potabile e le strade. Un'ecografia costa circa 8 dollari, l'equivalente di una paga settimanale. Insomma, l'ecografia a buon mercato prima di tutto, per eliminare le figlie femmine. Senza andare tanto per il sottile.
Ogni tanto trapelano notizie raccapriccianti, come quella del ritrovamento di pi√π di 40 feti femminili abortiti, in un campo nei pressi del paese di Nayagarh; o di bambini abortiti nella fossa settica dello studio di un medico di Nuova Delhi; o di 15 neonati seppelliti nel giardino di un ospedale nello Stato di Madhya Pradesh; o di 400 ossa di feti e neonati in una fossa nel retro di un ospedale di Bhopal.
Una carneficina, ma se ne parla poco dalle nostre parti. E ne parla poco anche l'Unicef, che nel rapporto sulla condizione umana dell'infanzia nel mondo 2007, sul tema del 'divario di genere' dedica, su 160 pagine, la bellezza di sole 102 parole alla questione del feticidio e dell'infanticidio. E si affretta anche ad affermare che 'non esistono prove decisive' che confermino il ricorso a questa pratica illegale diagnostica di determinazione del sesso del feto.
Prosciutti pesanti sugli occhi. Roba da non crederci!
Gianluca Zappa
Versione app: 3.25.0 (f932362)