Silvia Salvagnini, 25 anni, libraia, ho fatto il liceo classico e mi sono laureata in lettere a Padova, mi sto specializzando adesso in filologia moderna. dipingo, scrivo, strimpello il pianoforte, mangio biscotti, mi piace fare le torte e spostarmi in bicicletta.
del 15 maggio 2008
• Silvia: tre parole per descriverti.
cuore, guardare, lotte
 
• Hai scritto un libro di poesie. Hanno delle tematiche o un messaggio particolari?
ho scritto due libri. entrambi hanno uno svolgimento narrativo. il primo silenzio cileno è la storia di un viaggio e ritorno a casa, il secondo i baci ai muri parte da quella stessa casa e parla di convivenza, d’amore normale e di tutto il sonno che spesso abita nelle nostre case e cuori e vite, parla di questo problema sociale e intimo che c’è, secondo me, oggi.
 
• Cosa significa “Poesia” per te?           
per me la poesia è una forma di comunicazione che ha in sé l’energia e la potenza dell’oralità, della musica, del ritmo e quella della sintesi, dell’essenzialità che tanto mancano alla nostra contemporaneità. la poesia è una voce che per farsi sentire deve uscire dalle università, dai circoli chiusi degli intellettuali, della tradizione, la poesia deve tornare vita cantata omerica. per me è come un collage di materiale quotidiano fatto in pezzi e ristrutturato grazie alla magia del linguaggio, che da questo tappeto di cose vere ci spinge oltre, come un missile, come dalla terra allo spazio.
 
• Come è nata questa tua passione?
è nata leggendo e poi è scoppiata a sedici anni grazie all’incontro con un ragazzo poeta eccezionale, con lui ho iniziato a confrontami per la prima volta e tutto è partito.
 
• Hai qualche modello a cui ti ispiri?
mia nonna, le carezzine di mia mamma e come lavora come una missione mio papà dottore medico curante, la testolina spaziale di Enrico, don chisciotte. Poi più che altro ci sono artisti che mi piacciono tanto e che mi hanno sicuramente influenzata.
 
• Nella tua valigia non potrebbe mai mancare…
noo… può mancare tutto secondo me
 
• Sei conosciuta come una tra le più promettenti poetesse d’Italia. Per raggiungere questo traguardo hai dovuto fare dei sacrifici, delle rinunce? Che ostacoli hai incontrato?
l’unica cosa che faccio a volte è dormire poco, il sacrificio è non fare e lasciarmi poltrire sul divano e far fare i pisolini agli occhi, cosa che comunque mi succede spesso.
 
• Se un giovane sognasse di avvicinarsi al mondo della scrittura, cosa gli consiglieresti di fare? Occorre possedere un talento particolare?
uno fa e basta se sente, se crede, per me conta molto che non si faccia della scrittura un altare sul quale mettersi in posa, che non si confonda con un bel paio di orecchini ecc..; capire a che punto è e che cosa serve alla letteratura; individuare cosa bisogna dire o ripetere e cercare di avere le antenne dritte.
 
• Sogni nel cassetto?
facciamo la rivolta
vieni in piazza con me?
 
• Credi in Dio?
in qualche modo sì
 
• Se la tua vita fosse un colore sarebbe…
superuniposcacolori
 
• Il motto della tua vita?
ti voglio tanto bene
 
 
• Si parla tanto di mondo senza valori, di giovani privi di ideali e di problemi che sembrano crescere di giorno in giorno senza trovare soluzioni… Secondo te è così? I giovani sono davvero privi di sentimenti e di interessi, anche verso il mondo letterario?
chi lo dice? io no. non credo che il problema siano i giovani ma tutti/tutto il resto che li aiuta a tenere gli occhi chiusi, credo che la nostra realtà sia difficile perché ammalata annoiata omertosa, perché il sistema ci vuole struzzi, noi possiamo cercare di tirare fuori la testa. Il problema secondo me non è la morte dei valori tradizionali, che possono mutare, sono come la lingua, materiale vivo, è tragico invece l’appiattimento mente-cuore-emozionale, il tentativo di renderci formiche, eserciti narcotizzati.
 
• Hai avuto qualcuno di particolarmente importante nella vita che ti ha incoraggiato nelle tue scelte?
forse mia mamma che più che incoraggiata mi ha lasciata libera, non mi ha mai considerata sua, sempre lasciata come un aquilone, con un filo sottile  leggero solo per ritrovarla.
 
• Persone che vorresti ringraziare…
se posso farlo: tantissime veramente, tutti quelli che vengono in libreria e lottano un poco con me e mi riempiono la vita, la bicicletta, gli alberi, l’universo veramente per questa avventura fragile, che è tutto ciò che abbiamo, così la vita.
 
• Sei insoddisfatta di qualcosa?
sì di molte cose di me, molto e anche del mondo intorno. ho una visione molto pessimistica delle cose, ma proprio per questo credo nella necessità del fare, insomma una specie di ottimismo pratico, utopico: don chisciotte.
Elisabetta Venturini
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