Morire innocente in carcere per il fratello! Incredibile! Ma non è una storia incredibile anche quella del Figlio di Dio morto innocente sulla Croce per la nostra salvezza? Incredibile e sconcertante perché la sua morte non è avvenuta per caso o per un incidente drammatico .La sua è stata una morte prevista, da lui stesso più volte annunciata: una morte non voluta dai suoi amici!
del 21 gennaio 2008
Incredibile, se non fosse testimoniata da un grande convertito del secolo scorso, Francesco Carnelutti. L’ho trovata in un libro, che raccoglieva i suoi Colloqui della sera, che teneva alla RAI, in tempi passati.
La storia ha dell’incredibile, perché proviene dal mondo delle carceri, da Porto Azzurro, l’antico Porto Longone, dove venivano rinchiusi gli ergastolani: anche oltre le sbarre brillano le stelle e sembra che «le canaglie vengono al mondo per diventare sante». Il dialogo lo trascrivo fedelmente come lo ha riportato Carnelutti.
Il vicino: «E dormi, accidenti!».
Antonio: «Non riesco. Ho preso 21 anni».
Il vicino: «Se è per quello, io ho preso l’ergastolo».
Antonio: «Hai ucciso anche tu?».
Il vicino: «No, sono innocente!».
Antonio: «E come ti hanno condannato?».
Il vicino: «Ho confessato».
Antonio: «Hai confessato e non hai ucciso? E come è possibile? Non vuoi dirmelo?».
Il vicino: «Perché no? Ormai mio fratello è morto».
Antonio: «L’hanno ucciso?».
Il vicino: «No, lui aveva ucciso».
Antonio: «Hai confessato per lui? Lo amavi molto per rovinare la tua vita?».
Il vicino: «Lui aveva nove figli, l’ultimo aveva pochi mesi. Io, solo mia moglie».
Antonio: «E non te ne sei pentito?».
Il vicino: «Qualche volta sì, poi penso ai ragazzi, allora sono contento».
Antonio: «Dammi la mano».
Il vicino: «Perché?».
 
Morire innocente in carcere per il fratello! Incredibile!
Ma non è una storia incredibile anche quella del Figlio di Dio morto innocente sulla Croce per la nostra salvezza? Incredibile e sconcertante perché la sua morte non è avvenuta per caso o per un incidente drammatico o per mano di qualche fanatico omicida, come è stata per Gandhi o Martin Luther King.
La sua è stata una morte prevista, da lui stesso più volte annunciata: una morte non voluta dai suoi amici! Gesù allontana Pietro proprio per questo motivo: «Va’ lontano da me, Satana!».
Pietro era uno di noi: la sua era la protesta di chi non voleva accettare il dolore, di una Chiesa scandalizzata! Pietro non voleva lasciarsi imporre la croce sulle sue spalle, non riusciva a capire la morte di Gesù, l’Innocente che ha predicato l’amore, che non ha mai fatto del male a nessuno, solo del bene a tutti!
Era la morte dell’infame, la morte del rifiutato, del respinto, la morte atroce riservata solo agli assassini, una morte senza alcuna dignità. L’aveva prevista, l’aveva accolta come voluta dal Padre: una morte per amore, tesa a liberare l’umanità dal dominio del male, del peccato, dalla schiavitù della stessa morte.
Come non raccontare questa storia ai nostri figli, ai nostri giovani? Il tempo è propizio, tempo di annunzio, tempo di Vangelo! Non buttiamolo via! Tradiremmo i nostri ragazzi, i nostri giovani, privandoli della testimonianza d’amore di Gesù Cristo, della sua dolorosa passione, che non è finita. Continua in altre passioni anonime, misconosciute, disprezzate, dimenticate, là dove l’uomo soffre, muore vittima della violenza della guerra, della miseria, dell’ingiustizia.
Da: Vittorio Chiari, Un giorno di 5 minuti. Un educatore legge il quotidiano
don Vittorio Chiari
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