Solo la verità di Cristo genera il cambiamento dell'uomo, solo pensieri nuovi producono azioni nuove
I giovani vivono in una continua ricerca di senso. Li vediamo inseguire ideali, passioni, hobby, storie di amicizia e amore, anche se, non di rado, fanno i conti con esperienze drammatiche. Spesso lottano per qualcosa in cui credono profondamente, senza mai darsi per vinti. Esiste una specie di “credo” che li caratterizza: la speranza di riuscire sempre. Infatti, sperano sempre in nuove opportunità, nonostante i momenti d’insuccesso e di delusione. La loro energia li porta a combattere ciò che frena questa loro speranza. I giovani vivono in un continuo dinamismo da cui emerge la ricerca di un significato più profondo: non qualcosa di utopistico, ma sicuramente il bisogno di un’identità, di una verità che rappresenti il fondamento della loro esistenza e legittimi le loro scelte.
Oggi, questa loro ricerca instancabile è riconducibile a un inevitabile bisogno interiore: la verità del Vangelo. Chiaramente, il discorso non riguarda solo i giovani non praticanti, ma anche quanti, ordinariamente, partecipano alla Santa Messa o svolgono attività pastorali. Esiste, infatti, come in ogni epoca, il rischio di vivere una fede in Dio senza il confronto con il Vangelo che, qui, viene inteso non come una lettura simile a quella che si farebbe per qualunque altro testo, ma come disposizione ad “ascoltare” quella voce di verità che ne deriva e che, in quanto “voce di Cristo”, interpella la coscienza umana, invitando alla conversione e alla santificazione.
Ci si lamenta del fatto che i giovani siano fragili, disorientati, privi di valori e contrari all’etica cristiana. Proprio per evitare questo, bisognerebbe recuperare due agenzie educative molto importanti: la parrocchia e la famiglia. Ciascuna ha, certo, la sua responsabilità, ma entrambe devono rappresentare, per la vita dei giovani, dei punti saldi di riferimento, diventando “centri” di formazione alla fede. Se, da una parte, la comunità parrocchiale garantisce la formazione e la crescita della fede, dall’altra, la famiglia deve trasmettere ai figli il senso di Dio. Questo può avvenire solo se i genitori diventano i primi testimoni della fede. Sono loro che devono educare i figli, fin dalla tenera età, a “frequentare” il Vangelo, invitandoli a leggerlo e a meditarlo. Sono i genitori che dovrebbero dialogare con i figli su temi attinenti la fede, spiegando come il messaggio di Gesù Cristo sia sempre nuovo e attuale, applicabile a ogni situazione della vita.
Oggi, però, siamo immersi in una società in cui i mass media, i social network e, in molti casi l’istituzione scolastica e la famiglia, offrono ai giovani falsi ideali, promettendo una felicità illusoria, di fatto raggiungibile attraverso percorsi e modi di vita contrari ai principi evangelici. In questo contesto problematico i giovani cercano un senso, si chiedono il perché di molte cose, ma non trovano adeguate risposte esistenziali. Essi si sentono attratti da diverse esperienze, purtroppo non sempre positive; si legano affettivamente a qualcuno (amicizia, amore), ma non sempre fondano tali sentimenti su principi morali adeguati.
Quanto potrebbe incidere e trasformare la nostra società l’invito, rivolto a tutti, a leggere il Vangelo? Quanto gioverebbe al bene della storia se i pastori d’anime, i cristiani impegnati nella pastorale, i giovani, i bambini introducessero nella loro quotidianità la lettura del Vangelo! Confrontarsi con il pensiero di Gesù permetterebbe alle persone di meditare, di riflettere, di considerare la propria vita, non più come una serie di eventi improvvisati, ma come un dono divino da curare, un progetto da realizzare affidato da Dio a ogni persona. Con il Vangelo in mano e sotto gli occhi i giovani capirebbero qual è la ragione esistenziale più nobile e alta: il desiderio della santità.
Solo la verità del Vangelo, infatti, genera il cambiamento dell’uomo; solo pensieri nuovi producono azioni nuove. Un uomo rinnovato dalla grazia di Cristo inizia a vivere il suo universo quotidiano, culturale, relazionale anche nel santo timore di Dio.
Pertanto, occorre ribadire che la società potrà cambiare, diventando più umana, solo se giovani e adulti rimetteranno nel cuore il Vangelo attraverso la voce autorevole della Chiesa, comprendendo così che solo Cristo è il respiro di verità che dà senso a ogni momento della vita.
Alessandro Carioti
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