Venerdì 9 agosto 1957

Ho amato tanto la sua vita prodigiosa che fa senso per l'intensità della sofferenza a cui questo santo è giunto. Mi richiamo le patate ammuffite che mangiava quasi come unico nutrimento e ciò durante venti anni.

Venerdì 9 agosto 1957

da L'autore

del 05 novembre 2009

Maria ha in mano la mia salvezza

Venerdì 9 agosto

 

Festa di Giovanni Maria Vianney, detto il Curato d'Ars. Ho amato tanto la sua vita prodigiosa che fa senso per l'intensità della sofferenza a cui questo santo è giunto. Mi richiamo le patate ammuffite che mangiava quasi come unico nutrimento e ciò durante venti anni. Che ho da dire, io, con i miei piatti cucinati? Ne ho un po' vergogna; nemmeno due mesi da vivere e resto docile alle aspirazioni della mia carne. Io vengo salvato mio malgrado!

 

Il cappellano è venuto a trovarmi stamattina, gli ho chiesto di portarmi la comunione il venerdì, perché è il giorno in cui celebra per i tedeschi condannati a morte. Lo farà, e potrò così comunicarmi due volte alla settimana. Ma è il massimo. Il guaio è che sta per andare in vacanza per quindici giorni e che nessuno lo sostituirà. Mi comunicherò dunque spiritualmente e in unione con padre Thomas che offre il santo Sacrifìcio tutte le mattine.

Mi sento assai affaticato, lotto tutta la giornata nella ricerca di Dio, con una insistenza sostenuta. Non ho pace e non l'avrò che quando il combattimento sarà finito.

 

Gesù mi dona la gioia e con essa il sentimento che questa gioia è un dono in cui non c'entro per nulla e che mi è accordato per pura misericordia. Quando questa gioia sparisce, mi ritrovo solo con la mia miseria che è altrettanto intensa come nei giorni cupi della mia vita di peccatore. È ciò che con assai maggiore chiarezza mi spiega padre Thomas nella sua lettera di quest'oggi.

 

Siamo in molti a pregare incessantemente per te. E Gesù ci ascolta perché tu rimani nel suo amore nonostante tutte le tue sofferenze. Gesù vuole lasciarti così, cosciente di non potere nulla senza di Lui, al fine di renderti umile e soprattutto di insegnarti a gridare verso di Lui, tua sola salvezza. L'unica cosa necessaria è che tu accetti di non poter far niente da te, ma che tu creda che Dio può tutto. Io ti prometto che se perseveri nella preghiera, nell'ora in cui meno te l'aspetti, Gesù ti esaudirà in un modo o nell'altro, ma sarà sempre la pienezza del suo amore che riceverai.

 

Presto, molto presto forse, incontrerai Gesù. Bisogna che ti ci prepari. Prendi il tuo rosario e rimani così con la Madre di Dio. Ella ti protegge incessantemente. Se ti getti nelle sue braccia come un bambino con la mamma, ti custodirà da ogni male e ti condurrà a Gesù.

 

Pregare, pregare senza sosta, ecco ciò che devo fare. Gesù mi manda da sua Madre, ed è Lei che ha in mano la mia salvezza. Nessuna preghiera mi apporta maggior consolazione delle Ave e delle Salve, Regina. La Vergine è più vicina alla nostra umanità col suo cuore di madre che ha sofferto mille torture, e le innumerevoli testimonianze visibili del suo amore per noi son proprio lì per ricordarcelo. Fatima, Lourdes mi offrono un grande soccorso quando la mia fede si indebolisce.

 

Bisogna pregare anche il Sacro Cuore di Gesù che riversa sui suoi figli il tesoro del suo amore. C'è una bella preghiera di riparazione che leggo ogni mattina prima della Messa, e contiene per me una frase che ha un terribile senso di realtà: Potessimo noi lavare col nostro sangue tante offese.

 

Amo molto anche i salmi penitenziali: sono così belli, ma lo stile fiorito e la cadenza biblica nascondono un po' il vero senso delle parole, e si ha meno l'impressione di pregare che non di recitare un magnifico pezzo liturgico destinato alla solennità delle grandi funzioni. Al grigiore della mia cella si addicono meglio le preghiere più umili, più dirette, con le parole semplici e commoventi proprie dei bambini.

 

Piove. Il crepitìo della pioggia sul cortile del passeggio risuona nella mia cella e io mi sento piuttosto triste. Quell'ultimo incontro in parlatorio mi ha realmente abbattuto. Penso a te, Véronique, e a tutto ciò che la tua mamma mi ha fatto sapere. Ti hanno comperato un disco di canzoni di Alice nel paese delle meraviglie e l'hai imparato a memoria. Come mi piacerebbe sentirtele cantare!

 

Prego ogni giorno la Santa Vergine che ti colmi di grazie e ti prenda sotto la sua protezione, e soprattutto che ti risparmi l'amarezza della sofferenza e le lividure alla tua piccola anima così pura. Perché non posso stringerti un'ultima volta fra le mie braccia? E tuttavia l'amore che ho per te, e che mi farebbe donare per te con gioia la vita, non è mai altro che un pallido riflesso dell'amore di Cristo, che ti ama infinitamente più di quello che io non potrei mai fare. Fiducia nel suo amore. è ciò che v'è di più duro.

 

Dietro al dolce volto di Gesù non riesco a impedirmi di intravvedere il Dio forte e terribile della Bibbia, Colui che dice: Ho in abominazione le vostre iniquità, ho in orrore i vostri sacrifici. Vi colpirò al modo d'interdetto [testi a senso].

 

Come è duro amare! Non ho mai capito così bene come in questi giorni l'atto di fede che mi domanda il Signore e questa frase di santa Teresa di Gesù Bambino: E la fiducia, e nient'altro che la fiducia che deve condurci all'amore [lettera del 17 Settembre 1896].

 

A partire da questa sera rinuncio definitivamente ai piatti cucinati.

 

Jacques Fesch

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