«Voglio trovare il mio papà biologico»

Ormai numerosi nel mondo i casi di figli alla ricerca dei genitori naturali o dei propri fratelli. Attraverso un registro e grazie alle ricerche della signora emerge una verità sconvolgente: suo figlio ha 150 fratelli. Il caso di Bertold Wiesner, diventato padre di oltre 600 bambini donando il proprio sperma durante il periodo...

«Voglio trovare il mio papà biologico»

da Attualità

del 13 aprile 2012 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 

          Il caso di Bertold Wiesner, diventato padre di oltre 600 bambini donando il proprio sperma durante il periodo nel quale ha gestito una clinica londinese per la cura dell’infertilità, è solo l’ultima di una lunga serie riguardante la donazione dei gameti per la fecondazione eterologa. A settembre dell’anno scorso fu il New York Times a raccontare la storia di una donna che, sette anni dopo aver dato alla luce il figlio avuto grazie al seme di un donatore, inizia a informarsi su quanti siano i bimbi con il medesimo padre biologico. Attraverso un registro e grazie alle ricerche della signora emerge una verità sconvolgente: suo figlio ha 150 fratelli. Il Donor sibling registry, fondato nel 2000, si propone di aiutare coloro che vogliono esercitare «il diritto fondamentale a conoscere le proprie origini biologiche», riscuote un sempre maggiore successo. Molte sono le storie condivise sul sito dell’associazione: una madre scopre che un amichetto del figlio è in realtà un fratellino, essendo stato concepito con lo sperma dello stesso donatore; un’altra riesce a risalire ai 29 fratelli dei sui tre figli, tutti nati grazie al seme del donatore 5.331 della California Cryo Bank; un’altra ancora si dichiara scioccata dalla scoperta che il suo bambino ha 30 fratelli.

          La questione della possibilità per i nati da fecondazione eterologa di conoscere i propri genitori biologici è molto dibattuta in tutti quei Paesi dove tale pratica è legale. In Canada ha fatto scalpore il caso di Olivia Pratten, nata nel 1982 grazie allo sperma di un donatore. La giovane, in un primo momento, aveva ottenuto che per i nati da eterologa valesse lo stesso diritto a conoscere i propri genitori biologici previsto per i figli adottivi. La decisione a favore della Pratten è stata adesso ribaltata, ma la diretta interessata ha già detto che si rivolgerà alla Corte Suprema del Canada. Sulla questione si è espressa recentemente anche una Commissione parlamentare dello Stato di Victoria, in Australia, che ha raccomandato che a tutti venga riconosciuto il diritto a conoscere i propri genitori: per i nati prima del 1988, infatti, a oggi non è possibile risalire alle proprie origini biologiche. Il Center for bioethics and culture ha realizzato un documentario per dare voce a chi sta cercando il proprio padre. Si intitola «Anonymous father’s day» e tra i protagonisti figura anche Barry Stevens, uno dei 600 figli di Wiesner. Il trailer si apre con una ragazza che con gli occhi lucidi dice: «Voglio trovare il mio padre biologico».

Lorenzo Schoepflin

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