...sono necessari un quaderno e una penna, parecchia pazienza e molta voglia di mettersi sia in gioco, sia in discussione, e infine tre mandarini (a iscritto) da consegnare all'inizio del workshop a GG e agli Artisti Terrestri che verranno (e non è uno scherzo!!!).
del 15 gennaio 2007
Alto e buffo, si muove come un grillo quando tocca a lui. Che si tratti di animare o parlare di argomenti seri poco importa: lui si dimena, canta, fà battute a raffica, si blocca e usa il silenzio come uno strumento musicale pur di conquistare e far arrivare i messaggi dritti al cuore delle persone.
Nato nel 1973 e cresciuto in una delle periferie di Torino, a suo tempo più malfamate, formatosi alla scuola degli oratori diocesani e salesiani, Gigi Cotichella è, da molto tempo, un 'educanimatore' e da un po’ di meno un teologo sposato.
Lavora nel teatro per ragazzi con musical originali scritti da lui e i suoi compagni di avventura; Collabora con l’ELLEDICI in particolare occupandosi della “Buona Notizia” di MondoErre e dei lavori per i sussidi estivi dove spiccano le sue canzoni di animazione.
A Torino insieme a Ferrero Laura e Massimo Mosso ha aperto una cooperativa dal nome AnimaGiovane che si occupa di progetti educativi, formazione per animatori e genitori, animazioni, arteterapia e… di tutto quello che amano i giovani.
Presenza forte nelle animazioni dei grandi raduni dall’Ariston di Jubilmusic (presente da quattrro edizioni) fino a Colonia 2005 passando attraverso il 'In my Hearth', di Loreto davanti a 100.000 persone. Lo definiscono un 'animale da palcoscenico', uno che sa comunicare fino alle ossa, ma a lui piace dire di sé che è 'uno che cerca di creare relazioni sempre, dal palco come in strada… perché quando si crea una relazione si assiste ad un piccolo miracolo: tutto sembra possibile, perché scopriamo che non siamo più soli'. 
Ora sta lavorando al suo nuovo spettacolo sul tempo (UNA GIORNATA DA DIO) la cui prima è prevista per aprile e a un progetto di animazione itinerante insieme ad Andrea Artusi, fumettista della Bonelli.
 
Proprio dentro AnimaGiovane nel 2004 nascono gli ARTISTI TERRESTRI, gruppo di animazione relazionale, teatrale e di strada. 'Artisti' perché fanno della creatività il centro di ogni loro attività, evento, spettacolo. 'Terrestri' perché a loro piace partire da terra, dalle cose più semplici, come il contatto con le persone in strada, fino a prendere il volo ed a toccare il cielo che per loro è una risata di un bambino, il sorriso di un adulto, il coinvolgimento di un giovane.
Il loro gruppo è sempre in eterno movimento, sia per le numerose richieste di intervento che li porta in giro ovunque capiti, sia per il continuo passaggio di nuovi giovani che hanno voglia di mettersi in gioco con loro.
Così il gruppo, diventa un crocevia di esperienze diverse, dove ognuno condivide ciò che conosce: chi gli studi alla facoltà di Scienze dell'Educazione e chi il diploma di animatore, chi gli anni di teatro e chi le esperienze di volontariato internazionale; il tutto per far sì che gli Artisti Terrestri siano sempre un calderone di idee e personaggi pronti a stupire per la loro semplicità e complicità.
Notevoli e numerose le loro presenze: dalle feste di strada semplici ai grandi eventi nazionali, fra questi ricordiamo: JubilMusic ‘04 e ‘05 e ‘06 al Teatro Ariston di Sanremo con 2.000 Bambini; la Festa Ragazzi ‘05 del MGS Triveneto con 3.200 ragazzi, la Festa del Pane all’interno del Congresso Eucaristico Nazionale ‘05 con ben 10.000 ragazzi.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
WORKSHOP DI ANIMAZIONE E INTRATTENIMENTO DA PALCO
 
Vi presentiamo questo workshop provando a rispondere a delle ipotetiche domande:
 
 
Che cosa intendete voi per animazione?
 
Walt Disney definiva l’animazione come un “Muovere le emozioni”. Certo lui parlava del cinema di animazione ma c’è del vero anche per quella che è l’animazione da palco… Perché una persona dovrebbe fare alcune cose proposte su un palco da un perfetto sconosciuto? La risposta sta nella “relazione”. In teatro si usa più la parola complicità, ma noi preferiamo relazione, perché sa più di educativo (che è il nostro mondo), più di responsabile. Quando si muovono le emozioni bisogna sapere dove si stanno portando, per questo il vero animatore prima di essere un grande attore, un grande giullare, un grande giocoliere è un grande conoscitore della vita e degli uomini (o almeno ci prova!).
 
 
Cosa centra il palco?
 
L’animazione da palco è un’animazione che utilizza molto il teatro. Tuttavia è diverso dall’essere attori. L’animazione da palco si studia in strada,  o meglio nel teatro di strada, dove le persone si fermano se sei bravo, ma anche se sei vero. Nella strada infatti non c’è palco e non si sa mai come va a finire.
Si tratta di imparare dalla strada e dalla relazione la base su cui inserire le tecniche del gioco e del teatro per animare e rianimare la vita.
 
 
Ma allora è tutta improvvisazione?
 
Se accetti che si improvvisa solo su cose preparate prima allora possiamo dire un mezzo sì…
 
 
Ok, ok… ma esattamente cosa si fa nel vostro laboratorio? E che cosa farà questo workshop durante la festa?
 
Lavoreremo sulle parti fondamentali del teatro educativo e sociale (voce, corpo, spazio e relazione) cercando di capire come si può catturare il pubblico.
Lavoreremo sul teatro di strada per imparare le tecniche base dell’approccio con il singolo.
Scaveremo sui fondamenti del gioco per capire come è possibile far giocare grandi pubblici.
Proveremo a vedere alcuni elementi del sorriso per imparare a divertire e far divertire gli altri.
Danzeremo, canteremo e suoneremo come meglio possiamo per imparare i balli d’animazione e i bans, e soprattutto impareremo a farli in pubblico.
Durante la Festa dei Giovani noi ci occuperemo dell’accoglienza esterna e interna iniziale e del momento del pomeriggio (… ma ricordatevi che un animatore deve essere pronto a intervenire!).
 
 
Ma se non ce la faccio?
 
Il primo compito dell’animazione è far star bene le persone che si animano… quindi anche noi, senza smetterci di  impegnarci al massimo, cercheremo di far star bene i workshoppini… perciò fidati!
 
 
Sembra bello… e per iscrivermi cosa devo fare o cosa devo portare?
 
Per il fare basta seguire le istruzioni del sito. Per il portare… sono necessari un quaderno e una penna, parecchia pazienza e molta voglia di mettersi sia in gioco, sia in discussione, e infine tre mandarini (a iscritto) da consegnare all’inizio del workshop a GG e agli Artisti Terrestri che verranno (e non è uno scherzo!!!). 
 
Ah... ci sono anche due foto. La prima ritrae gli Artisti Terrrstri e l'abbiamo fatta a Jesolo alla Festa dei Ragazzi del 2005. Nella seconda... stiamo animando il teatro Ariston di San Remo!
Gigi Cotichella, Gli Artisti Terrestri, AnimaGiovane
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