10^ Lettera - Novembre 2023

Don Filippo ci aggiorna sulla missione che sta portando avanti in Etiopia.

Carissimi amici come state?

Spero bene, tra poco inizia il tempo dell’Avvento per prepararci al Natale, anche quest’anno Gesù Bambino viene a stare con noi, non si stanca mai di noi e ci vuole un sacco di bene.
Qui a Lare festeggiamo due Natali, perché  la maggioranza della gente qui festeggia il 25 dicembre, ma per la Chiesa Cattolica in Etiopia, visto che seguiamo il calendario dei cristiani Ortodossi, il Natale sarà il 7 gennaio, perciò faremo due Natali.

Abbiamo avuto alla fine del mese di ottobre la gradita visita di tre nostri amici di International Help, Gianni, Claudio e Antonio, che oltre ad aiutare altre missioni salesiane in Etiopia, danno una bella mano al nostro Ospedale di Abobo, vicino a Gambella, gestito dai Brothers of Charity e anche alla nostra missione di Lare. Un grazie di cuore per la loro visita e il loro prezioso aiuto.

Sabato 18 novembre abbiamo inaugurato una bella chiesa a Gambella, nel quartiere di New Land, molto popolato dai nuer. Finalmente dopo anni di richieste, ora hanno una bella chiesa dove potersi trovare per pregare e far crescere la comunità. La Messa è stata presieduta dal nostro Vescovo Roberto, che ha aperto solennemente la nuova Chiesa, dedicata alla Santa Trinità, girando varie volte attorno ad essa benedicendola. Poi il coro ha cantato veramente molto bene, sempre a due voci e infine dopo la Messa c’è stato un momento di danze e canti e un bel pranzo.

Domenica 26 novembre, oggi, abbiamo celebrato due matrimoni nella nostra chiesa di Lare, due coppie già sposate secondo la cultura nuer, ora si sono sposate in Chiesa, James & Martha e James & Martha . È stato proprio una bella festa, prima nella preparazione, sabato sera e quasi tutta la notte hanno cantato e fatto festa nelle capanne delle spose, poi oggi con una bella celebrazione, piena di canti, di vita, di entusiasmo, subito dopo una festa di canti e danze all’aperto e infine un lungo caffè di nuovo nella case delle spose fino a notte fonda. Speriamo che possa essere un incoraggiamento per altre coppie per sposarsi in Chiesa.

Tutte le attività della missione sono ormai avviate, come i nostri 5 asili sparsi nei vari villaggi, le attività di catechesi per i sacramenti, quelle dei gruppi formativi, la condivisione della Parola, l’oratorio...
Anche se molta gente in questo periodo va al fiume a coltivare il granoturco per il secondo raccolto che si fa nelle terre vicino al fiume perché ancora umide dall’acqua che si sta ritirando. Preparare il terreno, seminare il granoturco e tra qualche mese avere un buon raccolto, è la preghiera che facciamo in questo periodo per la nostra gente.

Infine ogni giorno c’è l’incontro con la gente dei villaggi, finita la Messa del mattino, passo sempre un’oretta a incontrare delle persone, nell’ascolto prima di tutto dei loro problemi, delle loro necessità, di cibo e di medicine, di latte per i bambini, di una capanna dignitosa, di un vero materasso, di una possibilità di lavoro...
Molte volte di fronte a tutte queste necessità ci sentiamo come una goccia in un mare, ma noi lavoriamo per il regno dei cieli, un regno dei cuori che sorpassa ogni difficoltà e problema e arriva fino agli estremi confini del mondo, come il nostro.

Che atmosfera c’è qui a Natale?
Qui non c’è la neve, nessuno l’ha mai vista, le temperature in questo periodo stanno raggiungendo i 40° durante il giorno e scendono di notte solo... fino a 24°, la minima.

Qui non esiste Babbo Natale, nessuno sa chi è, né cosa fa in questo periodo, anche perché pochi hanno i soldi per fare dei regali.

Non c’è neppure l’Albero di Natale da addobbare, anche perché non ci sono alberi da comprare o da togliere e portarsi a casa, la poca legna che c’è, viene usata per fare il fuoco per fare da mangiare, siamo nella savana e non c’è il gas o la luce elettrica.

Il Comune non addobba le vie del villaggio con luci o altre decorazioni perché non c’è la luce e non c’è il Comune.

Non esiste il Presepe, qui non hanno questa tradizione di fare quella piccola rappresentazione della nascita di Gesù bambino perché qui non vendono le statuine e non c’è il muschio.

Non c’è neppure il cenone della vigilia di Natale, ma solo nel giorno di Natale, nella nostra parrocchia dopo la Messa, un bel piatto di polenta e un po' di carne di mucca, che la sera prima abbiamo preparato e cucinato.

L’unica cosa di cui siamo sicuri che ci sarà, è l’arrivo di Gesù Bambino. Ogni anno Gesù nasce qui da noi, non solo a Natale, ma innumerevoli volte nei tantissimi bambini che ci sono qua. Basta saperlo riconoscere.

Un augurio di cuore a tutti voi di buon Natale dalla nostra comunità di Lare.

Con affetto

Abba filippo

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