Si riapre la sessione d'esami e tornano i dubbi su come prepararsi adeguatamente, ottimizzando tempi e risorse. Come si fa a dare il massimo nel ripasso, così da ottenere risultati migliori?
Si riapre la sessione d’esami e tornano i dubbi su come prepararsi adeguatamente, ottimizzando tempi e risorse. Come si fa a dare il massimo nel ripasso, così da ottenere risultati migliori? Oppure, come si può raggiungere gli stessi risultati ma impiegando meno tempo a ripassare? In entrambi i casi è importante capire come studiare meglio. Ha provato a spiegarlo lo psicologo inglese Tom Stafford nell’articolo apparso sul Guardian l’8 gennaio scorso.
Decenni di ricerche psicologiche sull’apprendimento e sulla memoria, afferma Stafford, hanno prodotto alcuni chiari suggerimenti in merito. La maggior parte di queste ricerche si svolgeva però in laboratorio, dove alcuni volontari dovevano imparare abilità semplici o liste di parole. Stafford e il collega Michael Dewar hanno cercato una strada alternativa, partendo da due domande. Uno: non sarebbe meglio studiare l’apprendimento concentrandosi su abilità che le persone sviluppano già? Due: come scoprire il collegamento tra quello che si fa e il raggiungimento del successo?
La risposta è arrivata dai videogame. I giochi al computer costituiscono infatti un ottimo strumento per studiare l’apprendimento: i giocatori ci passano molto tempo e memorizzano automaticamente come comportarsi durante le diverse azioni di gioco. Alla fine, il punteggio ottenuto dice quanto sono stati bravi. Prendendo come caso di studio un semplice gioco online, Stafford e il collega Mike Dewar hanno osservato come imparavano a giocare più di 850.000 persone. Il risultato è un articolo scientifico appena pubblicato che mostra dettagliatamente l’andamento della curva dell’apprendimento (con un grado di precisione mai raggiunto prima). La forma di questa curva ha permesso ai due ricercatori di verificare le teorie esistenti sull’argomento e di suggerire nuovi spunti su come migliorare il proprio studio. Ecco le 5 regole di Stafford e Dewar per apprendere meglio.
1. Dai tempo al tuo studio
La ricerca ha mostrato che le persone che lasciano passare più tempo tra un’azione di gioco e l’altra ottengono un punteggio più alto. Più pause ci sono, migliore è il punteggio. La differenza è enorme: i giocatori che fanno passare più di 24 ore tra le prime 5 partite e le successive 5 raggiungono in media risultati alti quanto coloro che hanno giocato il 50% in più.Questa scoperta conferma molte altre ricerche: per studiare in modo efficace è bene diluire il ripasso piuttosto che andare a tutti i costi fino in fondo. Più facile a dirsi che a farsi, ovviamente, ma se si è abbastanza organizzati si può impiegare meno tempo a ripassare e contemporaneamente ricordare di più.
2. Assicurati di sbagliare ogni tanto
Le persone che inizialmente sembrano meno capaci conquistano poi i punteggi migliori. Questi soggetti infatti si concentrano all’inizio per capire come funziona il gioco, piuttosto che impegnarsi a ottenere il punteggio più alto possibile fin da subito. Il significato è chiaro: investire un po’ di tempo nel provare e nel capire – che può voler dire anche sbagliare ogni tanto – aiuta a massimizzare l’apprendimento nel lungo periodo.
3. Dedicati a ciò su cui verrai esaminato
Il grande errore che molti studenti commettono è quello di non concentrarsi sulle cose per cui verranno valutati. Se l’esame prevede un test scritto a domande aperte devi esercitarti anche nella scrittura, memorizzare i contenuti non è sufficiente. Scrivere correttamente le risposte durante un esame è una capacità specifica, come lo è giocare al computer. Nel gioco non si può migliorare imparando a memoria i movimenti, ma solo provandoli concretamente. Anche altre ricerche confermano che provare a ricordare praticamente quanto studiato è il modo migliore per essere sicuri di sapere.
4. Struttura le informazioni, non leggerle e basta
Si è dimostrato che provare a ricordare qualcosa non produce alcun effetto sulla memoria se si tratta di qualcosa che conosciamo già. L’importanza di un buon ripasso è però fondamentale: dare solamente un’occhiata agli appunti non ti aiuterà a impararli per bene.
È necessario invece riorganizzare i contenuti in modo diverso: estrapolando schemi dagli appunti, evidenziando i collegamenti tra quanto si legge e il resto del materiale, oppure provando a scrivere delle risposte a possibili domande. Questo approccio, che lavora in profondità tramite rielaborazioni continue, è il modo migliore per assicurarsi che le informazioni si depositino correttamente nella memoria.
5. Riposa e dormi
Una recente ricerca dimostra che un breve riposo dopo aver appreso qualcosa può aiutare a ricordarla anche una settimana più tardi. Altri esperimenti hanno al contempo confermato che il sonno di una notte intera aiuta nell’imparare nuove abilità o nel tenere a mente informazioni. Anche un breve riposino può aiutare a consolidare i ricordi e spesso rende anche più creativi. Un’ottima notizia per tutti coloro che amano buttarsi sul divano dopo pranzo per la pennichella pomeridiana. Ma anche un avviso per chi sta sveglio tutta la notte a ripassare: probabilmente non è una buona idea.
Vasco Bergamaschi
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