I primi passi nella preghiera li ha compiuti grazie all’esempio e alla cura della mamma che gli ha insegnato a recitare le preghiere del buon cristiano.
Il primo grande libro di preghiera è stata la meravigliosa natura che circondava il castello di Thorens dove era nato; ha imparato fin da piccolo a ringraziare il Signore per le bellezze del creato: i boschi, i ruscelli, gli uccelli, gli animali piccoli e grandi che vedeva nelle campagne, le albe e i tramonti, la neve sulle cime dei monti, il sole, la luna, le piogge e i venti ….
Verso i 19 anni in un momento di forte sconforto che durerà parecchie settimane, fa una preghiera tanto impegnativa ma anche tanto confidente in Dio a cui si abbandona superando i dubbi e i pensieri negativi che lo stavano deprimendo:
“Qualsiasi cosa mi accada, Signore, voi che tenete tutto nelle vostre mani; voi, le cui vie sono tutte di giustizia e di verità; qualsiasi cosa abbiate decretata riguardo a me nel segreto eterno della vostra predestinazione, voi i cui giudizi sono un abisso immenso, voi che siete un Giudice sempre giusto e un Padre misericordioso, io vi amerò Signore, almeno in questa vita se non mi è concesso di amarvi nella eternità… Se in forza dei miei demeriti io dovrò essere maledetto tra i maledetti concedetemi di non essere di quelli che maledicono il Vostro Nome”
Non è la quantità delle preghiere, ma la qualità della tua relazione con Dio. Scrive: “Non andare in fretta per dirne molte, ma fa’ in modo di dire quelle che dici con il cuore. Un solo Padre nostro, detto con cuore e attenzione, vale più di molti recitati in fretta e di corsa”.
A quanto ti ho già detto aggiungo che è necessario raccogliere un piccolo mazzolino di devozione, ed ecco che cosa intendo: chi è andato a passeggio in un bel giardino non esce di là volentieri se non ha raccolto con le proprie mani quattro o cinque fiori per odorarli e tenerli per tutta la giornata; così dopo che il nostro spirito si è intrattenuto con la meditazione su qualche mistero, dobbiamo scegliere uno o due o tre punti che saranno apparsi più di nostro gusto e più adatti al nostro progresso spirituale, per ricordarcene durante tutto il resto della giornata e per odorarli spiritualmente. Or questo si fa nel luogo stesso dove abbiamo fatto la meditazione, sia trattenendovisi ancora un po’, sia passeggiandovi da soli per qualche tempo.
È questa la strada sicura, o Filotea, perché, credimi, non possiamo andare a Dio Padre se non passando per la porta della preghiera che parte da ascoltare e amare il Signore Gesù; infatti, come il cristallo di uno specchio non potrebbe riflettere la nostra immagine se dietro non fosse cosparso di stagno o di piombo, così la divinità non potrebbe essere ben contemplata da noi in questo basso mondo, se non si fosse congiunta alla sacra umanità del Salvatore, la cui vita e morte sono l’oggetto più adatto, più soave, più delizioso e profittevole che noi possiamo scegliere per la nostra quotidiana meditazione. Non per nulla il Salvatore chiama se stesso il pane disceso dal cielo, poiché, come il pane si mangia con qualsiasi vivanda, così il Salvatore deve essere considerato, meditato e ricercato in tutte le nostre preghiere ed azioni.
Salmo 121
Alzo gli occhi verso i monti:
chi mi potrà aiutare?
L’aiuto mi viene dal Signore
che ha fatto cielo e terra.
Il Signore non ti lascerà cadere,
veglia su di te, senza dormire.
Certo non dorme né riposa,
lui, che veglia su Israele.
Su di te veglia il Signore,
ti protegge con la sua ombra,
sta sempre al tuo fianco.
Il sole non ti colpirà di giorno,
né la luna di notte.
Il Signore proteggerà la tua vita,
ti proteggerà da ogni male.
Il Signore ti proteggerà
quando parti e quando arrivi,
da ora e per sempre!
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