Don Filippo ci aggiorna sulla missione che sta portando avanti in Etiopia.
Carissimi amici, come state?
Spero bene. Abbiamo festeggiato domenica 11 giugno la nostra Pentecoste, secondo il calendario della Chiesa Ortodossa, e abbiamo avuto la visita del nostro Vescovo mons. Roberto Bergamaschi per le cresime di ben 15 giovani. Con lui ci hanno fatto visita alcune suore di Madre Teresa, che abitano a Gambella, ma non avevano mai visto la missione di Lare.
Era da settimane che preparavamo questa giornata ed è stata una bellissima festa.
La Messa è durata parecchio, circa 3 ore e mezza, perché ci sono stati, oltre alle cresime, 25 battesimi e 15 prime comunioni, tutti volevano ricevere lo Spirito Santo nei sacramenti dal Vescovo, che è stato molto bravo, ha celebrato la Santa Messa in lingua nuer, mentre per la predica un nostro catechista l’ha tradotta in nuer.
Poi siamo usciti sotto gli alberi, attorno alla chiesa, dove ogni gruppo e ogni cappella ha espresso tutta la sua gioia con alcuni canti, varie danze, una bella scenetta, davanti al nostro Vescovo e infine due bei doni, una bella capra per il Vescovo e una pecosa per le suore di Madre Teresa, naturalmente vive, che poi si sono portate
via legandole sopra la macchina.
Poi un pranzo per tutti a base di polenta e carne di mucca. Nel pentolone della carne abbiamo dovuto aggiungere patate, erbe, cipolle... per accontentare tutti, eravamo più di tre cento persone,
con un milione di bambini.... È stato un bel momento insieme al nostro Vescovo.
Le domeniche dopo Pasqua abbiamo avuto degli incontri con i Testimoni di Gesù risorto, alcuni passati, come san Giovanni Bosco e santa Madre Teresa di Calcutta, altri recenti, come Don Jakob, sacerdote nuer, i Fratelli della Carità di Abobo, Victor, Alex e Memu, e infine don David, sacerdote indiano, appena arrivato nella nostra
diocesi, parroco di Itang.
Purtroppo le tensioni sempre latenti tra nuer e anyuak, le due etnie di maggioranza di Gambella, sono riemerse con uccisioni e vendette sia da una parte che dall’altra. È da metà maggio che ci sono scontri sporadici sia a Itang, sia a Gambella, sia sulla strada che porta da Itang a Gambella, purtroppo con parecchi morti. Gli autobus passano una volta al giorno in convoglio, scortati dall’esercito. Abbiamo annullatto il nostro incontro catechisti di tutte le parrocchie a Gambella, così come abbiamo spostato l’incontro dei giovani ad agosto, sperando che il clima possa calmarsi e possiamo ritrovare la pace.
Eravamo molto contenti della pace ritrovata nella regione al nord dell’Etiopia, in Tigray, tutto sta riprendendo bene e anche le nostre chiese e scuole salesiane si stanno riavviando, ma ora le tensioni le abbiamo di nuovo qui in casa a Gambella, continuiamo a pregare per la pace.
Siamo già alle prese con l’acqua, nei giorni passati è arrivata la prima ondata di acqua che ha riempito tutto il nostro terreno insieme a quello di molte capanne vicino a noi, anche se è durata solo un paio di giorni e non era molto alta. Un primo segnale per prepararci alle future innondazioni, speriamo non come lo scorso anno, quando abbiamo avuto per una settimana 20 cm di acqua anche in casa.
Nella nostra parrocchia siamo alla fine del persorso dei gruppi di formazione, della catechesi e anche degli asili, a luglio chiuderemo i nostri cinque asili.
Nelle cappelle di Kubri, Gok, Pilual e Thia Jak e QuaNual, i bambini, gli asili, il contatto con le mamme, con la gente, con gli insegnanti-catechisti, stanno giocando un ruolo decisivo e la presenza della nostra Chiesa sta diventando un punto di riferimento. Insieme a questo c’è il sostegno alle famiglie, con la realizzazione di un
pozzo d’acqua, la riparazione o la ricostruzione di tante capanne, l’aiuto a chi a bisogno di medicine o visite mediche per la loro salute, anche mandandoli a Gambella o ad Addis Abeba, il sostegno mensile in cibo e, di non meno importanza, l’ascolto giornaliero dei problemi quotidiani della gente, di una famiglia per un figlio, per un litigio, per una malattia, anche solo per sfogarsi....
Non è facile entrare nella vita delle persone, nei loro problemi e condividere un pezzo di strada insieme, ascoltare e provare a camminare insieme per la via del Vangelo, anche qui i tarli del possesso, del successo e del piacere sono sempre in agguato, e cercare di camminare sulla strada del rispetto, dell’amore, della pace, è una bella sfida che ogni giorno proviamo a percorrere.
Un saluto a tutti gli amici e un grazie di cuore a tutti i nostri benefattori e sostenitori che ci aiutano costantemente nel portare avanti la nostra missione. Ogni giorno abbiamo la Messa al mattino con la gente della parrocchia e siete sempre ricordati. GRAZIE.
Un abbraccio e a presto.
Abba filippo
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