Don Filippo ci aggiorna sulla missione che sta portando avanti in Etiopia.
Carissimi amici, come state?
Spero bene, vi mando i saluti da Lare, il bellissimo villaggio a 80 km a ovest di Gambella, circa un’ora e mezza di jeep in mezzo alla savana, proprio sul confine con il Sud Sudan.
Da qualche giorno siamo entrati nell’anno 2016, siamo qualche anno indietro visto che qui seguono il calendario giuliano, antecedente al nostro, ma l’anno etiope ufficiale è proprio il 2016, poi abbiamo tredici mesi invece che dodici, tutti di trenta giorni tranne l’ultimo, che è di cinque o sei giorni, e anche l’ora è diversa: a mezzogiorno sono le sei, mentre alle sei di sera sono le dodici... ci vuole un po’ per adeguarsi, oppure basta venire a Lare dove nessuno ha l’orologio...
La tensione, dovuta ai duri scontri etnici tra nuer e anyuak, si è un po’ calmata, ognuno sta nelle sue zone, ma almeno non ci sono attacchi e scontri con morti e feriti, come avvenivano qualche mese fa.
Speriamo che la calma porti ad un accordo di pacifica convivenza. Abbiamo ora un altro problema nei vari campi di rifugiati che sono nella nostra regione, quasi 400 mila rifugiati che sono scappati dal Sud Sudan. Senza nessun preavviso, da fine maggio USAID and WFP, le due grandi organizzazioni che si occupano della distribuzione del cibo, hanno smesso di distribuirlo, lasciando ormai da 3 o 4 mesi tutti i rifugiati senza cibo. La motivazione principale è perché hanno riscontrato un mal funzionamento nella distribuzione del cibo, nei vari passaggi il cibo veniva dato a varie persone e solo una certa percentuale raggiungeva effettivamente i rifugiati. Questo blocco ha creato nei rifugiati una grande insicurezza di vita, venendo a mancare totalmente il cibo: molti sono usciti dal campo e sono tornati in Sud Sudan, altri sono andati a cercare aiuto nei villaggi vicini, già 30 persone sono “morte di fame letteralmente”, soprattutto bambini sotto i 5 anni e alcuni anziani.
Infine i rifugiati nel campo di Pugnido, che sono collocati in mezzo ad una zona anyuak, non possono uscire per via della tensione etnica tra nuer e anyuak e la loro situazione è davvero seria. Anche qui a Lare, ogni settimana organizzano dei bus per portare i rifugiati che escono al confine con il Sud Sudan, cosi’ poi possono continuare a piedi e tornare nella loro terra.
Conosciamo molti giovani e molta gente dei campi, sono tutti nuer, abbiamo fatto vari incontri per loro e ogni domenica qualche sacerdote va nelle varie cappelle a celebrare la santa Messa. Speriamo che possano riattivare la distrubuzione del cibo o almeno dare una possibilità di tornare in Sud Sudan in sicurezza.
Quest’anno nel nostro villaggio di Lare non abbiamo avuto nessuna innondazione, grazie a Dio, anche se il fiume Baro è uscito in tante parti dagli argini per le piogge nell’altopiano, ma non ha raggiunto Lare, dai primi di ottobre dovrebbe calare.
Nella nostra bella missione stiamo riprendendo le varie attività, varie riunioni con i catechisti per iniziare l’anno pastorale che sarà alla festa di san Daniele Comboni, a cui è dedicata la nostra parrocchia, il 15 ottobre, quando inizieremo i gruppi di catechismo, i gruppi formativi e anche l’oratorio.
Sono già passato in tutte le cappelle, Gok, Kubri, Thiajak, Pilual, Quanual, per celebrare la santa Messa, incontrare i catechisti e riavviare le attività. Sia a Lare che nelle varie cappelle abbiamo durante la settimana, il nostro bel asilo, in tutto 5 asili con circa 100 bambini ciascuno. I maestri sono i vari catechisti delle nostre cappelle. Siamo partiti con le iscrizioni, la sistemazione delle aule, in ogni cappella una classe starà dentro la chiesa e una classe starà fuori sotto un albero.
È stata di grande partecipazione la Festa dell’Assunta, celebrata il 15 agosto, nella cappella di Pilual, tre giorni di festa, canti,
preghiere, soprattutto da parte delle nostre mamme. Sono arrivate l’8 settembre a Gambella due nuove suore, Missionarie di Maria Ausiliatrice, legata ai salesiani. Abbiamo fatto una grande festa per l’apertura di questa nuova comunità che aiuteranno il Vescovo e i salesiani di Gambella. A fine settembre abba Aristide, salesiano e parroco di Gambella, è stato destinato ad un altro incarico nel don Bosco di Zway, vicino a Addis Abeba. Un grande salesiano, instancabile lavoratore che per 9 anni ha fatto e creato molte attività sia per il don Bosco che per la diocesi. Faremo una bella festa per lui sabato 30 a Gambella. Al suo posto arriva un giovane sacerdote salesiano, abba Dory. Un grazie a abba Aristide e un incoraggiamento per abba Dory.
Vorrei infine ringraziare di cuore tutte le persone che ho incontrato nel mio passaggio in Italia, per l’amicizia che ci lega da poco o da tanto tempo e il sostegno che ho ricevuto, sempre molto generoso da parte di tutti. Vi ricordo sicuramente con una preghiera da qui e mi scuso se non sono riuscito a incontrare tutti.
Vorrei ringraziarvi facendovi arrivare il sorriso di questi bambini che ogni giorno ti accolgono pieni di vita, la speranza di un futuro nel viso dei giovani di Lare, il grazie negli occhi di tanti uomini e donne che vengono aiutati in qualche modo ogni giorno dalla missione, grazie a tutti voi.
Un saluto affettuoso, abba filippo
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