Gesù ci dice di perdonare 70 volte 7, cioè ogni volta che ne abbiamo l’occasione, senza contare e senza dire basta, perché perdonare è il cuore dell’amore
Carissimi amici, come state?
Spero bene. Abbiamo festeggiato domenica 20 giugno la nostra Pentecoste, secondo il calendario della Chiesa Ortodossa, e abbiamo avuto la visita del nostro Vescovo Mons. Roberto Bergamaschi per le cresime di ben 30 giovani. Con lui ci hanno fatto visita alcune suore di Madre Teresa, due salesiani e dal Sud Sudan Abba Jakob Nhial, un sacerdote originario della nostra parrocchia di Lare.
Era da settimane che preparavamo questa giornata ed è stata una bellissima festa.
La Messa è durata parecchio, circa 3 ore e mezza, perché ci sono stati 11 battesimi, 15 prime comunioni e le cresime, tutti volevano ricevere lo Spirito Santo nei sacramenti dal Vescovo, che è stato molto bravo, ha detto la Messa in lingua Nuer e anche la predica, con l’aiuto di Abba Jakob.
Poi siamo usciti sotto gli alberi attorno alla chiesa e ogni gruppo, ogni cappella ha potuto fare qualche cosa davanti al Vescovo e agli ospiti: canti, danze, una bella scenetta e infine due bei doni, una bella pecora per il Vescovo e una capra per le suore di Madre Teresa, naturalmente vive, che poi si sono portate via legandole sopra la
macchina. Poi un pranzo per tutti a base di polenta e carne di mucca. Nel pentolone della carne abbiamo dovuto aggiungere patate, erbe, cipolle... per accontentare tutti, eravamo più di tre cento persone, con un milione di bambini....
E’ stato un bel momento insieme con il nostro Vescovo. Nelle 6 domeniche di Pasqua abbiamo raccontato la storia dei 12 gli apostoli, dalla loro adesione a Gesù, alla loro fuga sotto la croce,
all’incontro con Gesù risorto e al loro dare la vita fino alla morte per annunciare il Vangelo. Dopo di loro, a capo delle comunità vengono nominati i primi Vescovi, non solo 12 ma molti di più. Mons. Roberto Bergamaschi, il nostro Vescovo di Gambella, è il successore degli Apostoli qui per noi, per portarci il Vangelo, i Sacramenti.
In Etiopia, oggi 21 giugno ci sono le elezioni generali, tutti quelli che si sono registrati nel mese scorso hanno la possibilità di andare a votare tra 4 partiti, uno è quello della maggioranza e i pensa che possa vincere ancora. Il giorno delle elezioni tutto si ferma per paura di disordini, stamattina ho incontrato alcuni della nostra gente che sono andati a votare con un dito tutto inchiostrato, così non possono andare di nuovo a votare.
Le notizie della guerra in Tigray restano scarse, ma sempre allarmanti per quanto riguarda continui scontri tra forze eritree e del Tigray, moltissime gente che non ha cibo, casa, mezzi per sopravvivere. Il governo Etiope ha permesso solo alla chiesa cattolica di mandare in Tigray aiuti alimentari, in qualche modo sono riusciti a ottenere il permesso, mentre non ancora Le Nazioni Unite o altre associazioni. Le nostre comunità salesiane stanno sostenendo come possono tantissime persone in difficoltà. Speriamo che al più presto possa iniziare un dialogo fra le parti e dare la possibilità agli aiuti di arrivare alla gente più in difficoltà,
Nella nostra parrocchia siamo alla fine del percorso dei gruppi di formazione, della catechesi e anche degli asili, a luglio chiuderemo i nostri tre asili. Nella riapertura delle cappelle di Kubri e Thia Jak e nell’ampliamento di quella di Gok, i bambini, gli asili, il contatto con le mamme, già insegnanti-catechisti, stanno giocando un ruolo decisivo e la presenza
della nostra Chiesa sta diventando un punto di riferimento. Insieme a questo c’è il sostegno alle famiglie, con la realizzazione di alcuni pozzi d’acqua, la riparazione o la ricostruzione di ben 80 capanne,
l’aiuto a chi a bisogno di medicine, visite mediche per la loro salute, anche mandandoli a Gambella o ad Addis Abeba, il sostegno mensile in cibo e, di non meno importanza, l’ascolto giornaliero dei problemi quotidiani della gente, di una famiglia per un figlio, per un litigio, per una malattia, anche solo per sfogarsi.... Non è facile entrare nella vita delle persone, nei loro problemi e condividere un pezzo di strada insieme, ascoltare e provare a camminare insieme per la via del Vangelo, anche qui i tarli del possesso, del successo e del piacere sono sempre in agguato, e cercare
di camminare sulla strada del vero amore incondizionato e che sa perdonare, è una bella sfida che ogni giorno proviamo a percorrere. Gesù ci dice di perdonare 70 volte 7, cioè ogni volta che ne abbiamo l’occasione, senza contare e senza dire basta, perché perdonare è il cuore dell’amore, senza perdono non c’è amore. Io sono quel servo
della parabola a cui Dio perdona un immenso debito ogni giorno. Ecco perché’ troviamo la forza di perdonare, e qui ne abbiamo tanto bisogno.
Un saluto a tutti gli amici e un grazie di cuore a tutti i nostri benefattori e sostenitori che ci aiutano costantemente nel portare avanti la nostra missione. Ogni giorno abbiamo la Messa al mattino con la gente della parrocchia e siete sempre ricordati. GRAZIE.
Un abbraccio e a presto
Abba Filippo
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