«Abita», il sogno dei bambini di Fukushima in una natura radioattiva

Il commovente corto di animazione di Shoko Hara e Paul Brenner che ha vinto l'Uranium International Film Festival. E' dedicato ai bambini vittime del disastro nucleare che ha colpito il Giappone nel 2011.

«Abita», il sogno dei bambini di Fukushima in una natura radioattiva

 

Chiusa in casa una bambina dipinge immagini di una natura ridente e colorata e le appende ai muri. La sua fantasia sgretola le pareti e lei si ritrova a correre nei prati, si trasforma in una libellula, abbraccia un albero che magicamente fiorisce... E' solo un sogno. Oltre la porta di casa sua, il mondo è buio, malato e l'aria vibra di micidiali radiazioni.... "Abita" è un cortometraggio di animazione delicato e commovente che Shoko Hara e Paul Brenner hanno dedicato al dramma dei bambini vittime del disastro nucleare di Fukushima. Il video ha vinto il premio per il miglior film di animazione al Uranium International Film Festival di Rio de Janeiro, nel 2013. Un sogno di libertà, in una natura viva e incontaminata che si scontra con una realtà di morte e inquinamento radioattivo. Il corto è accompagnato dalle bellissime musiche di Lorenz Schimpf.

 

Shoko Hara è nata in Giappone ma da molti anni vive in Germania. Una metafora è il filo conduttore di tutto il cortometraggio: quella della libellula, che rappresenta il Giappone ma anche la speranza, il futuro, il sogno, l'energia e unisce in sé tutti gli elementi naturali come l'acqua, la terra e l'aria. Elementi naturali che sono stati distrutti dal disastro di Fukushima che ha reso quella terra senza futuro. La libellula rappresenta anche il mondo interiore del bambino che vuole essere libero nella natura ma non può.

 

 

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