Donboscoland

Adesso ammazzateci tutti

Dopo l'omicidio di Francesco Fortugno, i giovani in piazza per la marcia della speranza. Un gesto spontaneo per “rompere il muro di silenzio”. E sul blog di Repubblica appare uno slogan che parla da solo: “Adesso ammazzateci tutti”.


Adesso ammazzateci tutti

da Attualità

del 05 novembre 2005

“La risposta spontanea e immediata degli studenti delle scuole superiori di Locri, dopo il barbaro omicidio del professor Fortugno, è un segno di grande coraggio e di speranza, ed è un esempio per tutti”. Nel paese calabrese sconvolto dall’omicidio del vicepresidente del Consiglio regionale, è stato presente idealmente anche il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Anche lui ha aderito alla grande manifestazione spontanea organizzata dai giovani per mostrare all’Italia il volto di una Calabria che non accetta di sottostare alla legge della criminalità. L'evento, proposto dal sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino e da quello di Cosenza Eva Catizzone, ha subito ricevuto l’appoggio di numerose realtà associative, delle università e delle scuole, a testimonianza che esiste un tessuto sociale da cui ripartire, motivazioni civili per non arrendersi, spinte per pretendere un futuro realmente diverso. Le stesse contenute nel manifesto della marcia, pubblicato su Ammazzatecitutti.org. “Siamo giovani uomini e giovani donne – si legge - e da oggi vogliamo essere gli occhi, la bocca, le braccia e le gambe di Franco Fortugno, che voi, uomini di tutte le mafie, credete di aver ucciso. Sappiate invece, uomini della 'ndrangheta, che non lo avete ammazzato Franco Fortugno, perchè le sue idee ed i suoi sogni continueranno a camminare sulle nostre gambe. Sempre. Noi vi dimostreremo che in Calabria si è messo in movimento un popolo di persone oneste, di padri e madri di famiglia, di giovani e di anziani, di studenti e di contadini, che ha deciso di scacciare la piovra mafiosa dalla nostra terra”.

 

Speranze e sentimenti che negli ultimi giorni hanno trovato spazio anche in rete, nel blog ospitato dal sito di Repubblica: un dibattito sulla mafia e la giustizia tra gli stessi ragazzi e alimentato dai messaggi di solidarietà dei navigatori di tutta Italia. “Immediatamente dopo l'omicidio di Fortugno l'attenzione dei media si è riversata nella nostra terra, - si legge - ed una delle cose che più ci ha colpito è stato lo stupore di alcuni giornalisti nel vedere che siamo ragazzi normali. È davvero possibile che la 'ndrangheta, un male che affligge la nostra terra da decenni, non abbia lasciato un segno, una macchia nella nostra generazione?”. E ancora: credete in noi ed aiutateci perché noi stessi possiamo credere in ciò che stiamo facendo, solo così riusciremo a non abbandonare il nostro, e pensiamo anche vostro, sogno”. “Uno di voi ha definito la giornata di domani 'L'alba di un nuovo giorno' – continuano i ragazzi di Locri - noi ci impegneremo affinché questo giorno sia più lungo possibile. Poiché nel momento in cui vincerà il buio possiamo dire di aver perso. Non vi garantiamo che riusciremo a sconfiggere la mafia. Sarebbe da pazzi. Possiamo però dimostrarvi fermamente che questa mentalità non ci appartiene e siamo pronti a lottare per sradicarla dalla nostra terra”.

 

Intanto, alla vigilia della grande manifestazione, il Consiglio regionale della Calabria si è riunito in seduta straordinaria, ospitando una folta delegazione dei giovani. “L’omicidio efferato di Franco Fortugno - ha detto il presidente della Regione, Agazio Loiero - ha cambiato il livello di attenzione nei nostri confronti: ci si sforza di capire, di leggere le condizioni sociali ed economiche in cui viviamo e i protagonisti di questa svolta sono diventati i giovani di Locri, che hanno protestato in maniera veemente. Oggi in Calabria ci sono molte luci accese grazie all'impegno dei giovani di Locri, ai quali saremo vicini anche nei prossimi giorni quando queste luci si affievoliranno, e la solidarietà e la testimonianza comune ci saranno da guida per un nuovo cammino di speranza e di tolleranza civile”.

Mattia Bianchi

http://www.korazym.org

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