Se c'è un accordo di pace e l'M23 si ritira da Goma, gli sfollati potrebbero ritornare a casa loro. Se invece non si trova un compromesso, ci aspettiamo una guerra lunga e micidiale per i civili. A livello internazionale, bisogna far pressione sui governi perché si arrivi ad un accordo.
La situazione a Goma è calma, giovedì ci sono stati scontri tra M23 e FARDC e loro alleati (il gruppo Nyatura) a Sake, a 30 Km nord-ovest di Goma. In città l’invito a riprendere la vita ordinaria incontra vari ostacoli. Le banche sono chiuse e lo resteranno, dicono, per almeno tre settimane. Le scuole dovrebbero riaprire oggi, ma troppe aule sono ancora occupate dagli sfollati. Questi esitano ad andarsene, aspettano notizie rassicuranti. Molte cose dipendono dall’esito della conferenza in a Kampala. Se c’è un accordo di pace e l’M23 si ritira da Goma, gli sfollati potrebbero ritornare a casa loro. Se invece non si trova un compromesso, ci aspettiamo una guerra lunga e micidiale per i civili. A livello internazionale, bisogna far pressione sui governi perché si arrivi ad un accordo. La popolazione del Nord Kivu è vittima di guerre da quasi 20 anni. I conflitti sono presentati facilmente come se fossero lotte tribali: l’opposizone etnica, che può essere reale, nasconde il motivo fondamentale che è la lotta per il possesso delle ricchezze minerarie. E’ da questa regione che viene estratto l’80 % del coltan, indispensabile per i telefonini e per altro. C’e anche dell’oro, e ultimamente sono stati scoperti giacimenti di petrolio. Queste ricchezze del sottosuolo fanno gola a tanti, e sono la ragione principale delle guerre. L’accordo di pace dovrà includere norme che mettano fine allo sfruttamento illegale dei minerali.
Gli sfollati a Ngangi sono aumentati, all’ultimo censimento c'erano 2056 "famiglie", con 6821 bambini. Abbiamo cercato di sistemarli un po’ meglio nella grande sala polivalente e nelle aule. Giovedì, a Ngangi, c'è stata l'invasione delle ONG che erano state evacuate in Rwanda e che sono di ritorno. Abbiamo avuto promesse di aiuto, ma in pratica, almeno nei primi giorni, è il Centro Don Bosco che ha fornito il cibo: abbiamo comprato noi farina, fagioli, zucchero e latte per dare qualcosa da mangiare a bambini, mamme incinte o che allattano, handicappati, persone anziane senza sostegno.
Ieri e oggi, il PAM ha accettato le liste dell’ultimo censimento e ha distribuito ad ogni “famiglia” una razione secca per tre giorni (farina di granoturco, fagioli, olio e sale). Il NRC (Comitato Norvegese per i Rifugiati) ha distribuito una stecca di sapone e un bidoncino di plastica pieghevole per l’acqua. La distribuzione di cibo, da un lato crea un clima più pacifico nel Centro; dall’altro invita gli sfollati a riprendere il cammino del ritorno. Lunedì o martedì, chi è pronto a ritornare potrebbe trovare un camion che lo riporta a casa, e un telone per ripararsi dalla pioggia.
I tre volontari del VIS lavorano su tutti i fronti: per l’assistenza sanitaria, l’installazione di cisterne per l’acqua, la distribuzione della pappina ai bambini... Ci sono un’ottantina di collaboratori congolesi: insegnanti, assistenti sociali, educatori... Grazie alla loro esperienza e alla loro generosità, riusciamo a gestire in maniera abbastanza soddisfacente questa massa di varie migliaia di persone che hanno poco o niente.
Un volontario del VIS ha trovato ospitalità per un suo blog in un sito che vi presenta lui stesso: “Grazie ad un caro amico che mi ha creato uno spazio sul web ed un blog (fino ad oggi non sapevo bene che fosse), sul quale d'ora in poi verranno scritti gli aggiornamenti... spero positivi sull'andamento delle cose qui al centro don Bosco.
Per informare chi come me è digiuno di blog: una specie di documento su cui si inizia un discorso e lo si continua aggiungendo cose, la pagina iniziale è la più recente, per tornare indietro ai giorni precedenti o gironzolare tra le pagine premete in basso a destra "succ" oppure "prec"
Per entrare nel blog, cliccate sul seguente link. Ci troverete le notizie inerenti gli ultimi giorni, altri link che vi permetteranno di vedere fotografie, il video sugli scontri ed altri riguardanti il VIS Volontariato Internazionale per lo Sviluppo, le coordinate bancarie per eventuali contributi per Goma e cose varie.”
Ricordo a chi ci vuole aiutare di fare riferimento al VIS (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo), che sta coordinando con noi e per noi l'invio di aiuti.
Ieri notte è morto un bambino di 4 mesi, arrivato al Centro da due giorni, già ammalato. Oggi pomeriggio è nato il settimo bambino, una femmina. La morte e la vita sono presenti: la festa di Cristo Re che abbiamo celebrato ieri ci assicura che la vita vincerà.
Piero Gavioli
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