Considerate infatti la vostra vocazione, fratelli, non ci sono tra voi molti sapienti secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili. Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato è ciò che è nulla, per ridurre a nulla le cose che sono . Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso.1 Cor 1,26-28.2,2
del 01 marzo 2002
Fa bene ogni tanto pensare alla nostra vocazione, fa bene ripensare, chi siamo, dove andiamo, chi seguiamo. Questo soprattutto quando si va a rivivere i misteri fondamentali della nostra vita: la nascita, la morte, la famiglia, la fede, il futuro, il passato .
Allora davanti al mistero pasquale, davanti alle parole e alle immagini di quello che capita a Gesù rimaniamo a bocca aperta, sentiamo tutta la nostra miseria. Lui ha sfiorato i confini della vita. Gesù, come uomo, ha portato coscientemente la vita al limite e poi l' ha consegnata al Padre.
Allora davanti a questo mistero consegniamo le nostre idee, consegniamo i nostri progetti, consegniamo le nostre sicurezze alla volontà del Padre.
E' una consegna difficile da fare perché oggi più che mai l' uomo vuole la sua autonomia, la sua libertà, il suo individualismo e far parte con un altro che poi non sia di 'qualità controllata' nessuno lo fa, se non chi si fida, chi ha sperimentato che il dono per amore apre le porte della gioia senza fine. La cosa interessante è che questo non è un' idea, un principio, è una persona: Gesù Cristo e questi crocifisso. Noi l' abbiamo conosciuto, lo incontriamo in ogni Pasqua domenicale.
Non dimentichiamolo e continuiamo a fidarci di Lui.
Redazione GxG
Versione app: 3.25.3 (26fb019)