La storia raccontata sui social dal titolare Simone Terreni, con la speranza che la donna possa presto avere le stesse opportunità dell'uomo, dove un bambino non dovrebbe mai essere un problema.
Diego, ha pochi mesi di vita ed è "meraviglioso".
Questa è una storia di cui non si dovrebbe nemmeno leggere, perché non dovrebbe essere nulla di sensazionale. E invece fa notizia che in Italia una giovane donna sia assunta "nonostante" abbia dichiarato, all'ultimo colloquio prima di chiudere la selezione, di essere incinta.
La storia l'ha raccontata lo stesso imprenditore su Facebook il 14 febbraio, giorno di San Valentino. Forse non è casuale. In Federica Granai, 27 anni, l'imprenditore Simone Terreni, titolare della impresa di informatica di Empoli VoipVoice, vede tutto l'amore del mondo per la creatura che l'aspirante impiegata porta in grembo e insieme la paura che l'essere incinta le avrebbe precluso la strada dell'assunzione. Ma le cose sono andate diversamente. Ecco come lo spiega lo stesso Simone Terreni sulla sua pagina Facebook.
«Lei è Federica Granai.
Dopo essere rimasta senza lavoro fa un colloquio con noi. Alla selezione ci sono diversi candidati. Stiamo cercando qualcuno per la Customer Care.
Noi siamo molto selettivi.
Per entrare in VoipVoice occorrono due colloqui e tre prove pratiche.
Più quello finale con me.
Ma lei supera tutti gli ostacoli e alla fine risulta essere la migliore.
Quindi la nostra HR Alessia Rustichini gli comunica che inizierà il periodo di prova.
Prima di cominciare però chiede un appuntamento con me.
Con lo sguardo pieno di timore mi dice che deve dirmi una cosa.
“Che succede Federica?” chiedo preoccupato.
“Simone per correttezza prima di cominciare ti dico che sono incinta…”
“Tutto qua?” rispondo io sorridendo ”Ma che bellissima notizia!”
Lei sorpresa è contenta della mia reazione e sorride.
La rassicuro che la sua gravidanza per noi non è assolutamente un problema.
Non chiediamo MAI a una donna se ha figli o se ha intenzione di averli.
Comincia a lavorare e si mostra subito all’altezza. La sua tutor Lucia Madaudo la segue e la forma. Poi fa altri corsi di Formazione e mostra una grande aspirazione di far parte della nostra squadra.
Mano a mano che il tempo passa viene messa in Smart Working.
Prima che vada in gravidanza finisce il suo periodo di prova e noi la assumiamo.
Viene spostata al Provisioning e con la supervisione di Greta Tofani impara molte altre attività.
Diventa precisa, puntuale e competente.
Poi comincia il suo periodo di maternità.
Qualche mese fa è diventata mamma e suo figlio Diego è meraviglioso.
Da qualche settimana ha ricominciato di nuovo a lavorare con noi alternando dei giorni in presenza e dei giorni in Smart Working.
Non era la prima volta che confermiamo una ragazza che mentre fa il suo periodo di prova resta incinta.
Da noi non conta se sei uomo o donna.
Conta se sei bravo o no e se raggiungi gli obiettivi assegnati.
Spero presto che quello sguardo di paura che ho visto in Federica, sparisca presto dagli occhi di tutte le donne che devono comunicare ai propri datori di lavoro l’arrivo di un figlio.
Spero che ogni donna, che da noi sono il 63%, possa presto avere le medesime possibilità di un uomo nel mondo del lavoro.
Spero che non si chieda mai più a una donna, ad un colloquio, se abbia figli o abbia intenzione di farne.
Spero invece che compaia presto in tutti, soprattutto negli imprenditori, il sorriso per la bellezza di una vita nuova che sta arrivando.
Perché un bambino non deve mai essere un problema»
Fonte: Avvenire.it
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