La "mia classe" non è acqua, ma sangue, lacrime e sudore. Sono, davvero, molto orgoglioso dei "miei" alunni tutti maturati e maturi!
Ormai i riflettori sugli Esami di Stato o di Maturità si sono spenti quasi del tutto e, com'è sempre necessario in campo educativo, va fatta una prima verifica cercando di mettere in luce tutti gli aspetti di una così importante esperienza. A questo scopo ci viene in aiuto Fabio Gaudioso, un arguto professore di Storia e Filosofia, che su un social network ha scritto in questi giorni ai suoi studenti parole che racchiudono tutto il percorso di studi e di vita di una classe, parole che risuoneranno vicine anche a tanti docenti appassionati della propria professione: «Gli Esami di Stato quest'anno per "la mia classe" non sono andati male. Sicuramente potevano andare, assolutamente, meglio: anziché bene potevano andare benissimo, ma come canta Ligabue "chi si contenta gode, così così". Certi esami, parafrasando, ancora, il noto testo del cantautore emiliano corrono il rischio di essere, usando pure una metafora calcistica, come la lotteria dei calci di rigore: dopo i cinque anni di scuola e i tempi supplementari delle prove scritte, possono decidersi con una prova d'orale allo stesso modo di un tiro dagli undici metri.
Ma, passando ad un altro cantautore, il principe De Gregori, "Nino" non ha avuto "paura di sbagliare un calcio di rigore: non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore, un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia". Mutatis mutandis i miei alunni hanno, tutti, egregiamente condotto la loro partita, tirato il calcio di rigore e fatto gol! Certo ognuno per quel che poteva, in virtù delle proprie potenzialità e attitudini, ma ciascuno dando il meglio, il massimo di sé. Come diceva il grande Maestro Alberto Manzi, nei giudizi dei propri alunni, "quel che può fa e quel che non può non fa". La "mia classe", insomma, non è acqua, ma sangue, lacrime e sudore. Sono, davvero, molto orgoglioso dei "miei" 23 alunni tutti maturati e maturi! Ammessi, alla fine dell'anno scolastico, con una media di voto, in decimali, pari a 7 e mezzo, alla fine degli esami, nessun 60, né 61 o 62, nessun regalo, quindi, tutti diplomi meritati e sofferti, la media di uscita è stata pari a 81. Delle quattro prove d'esame, tre sono andate molto bene, una sola, forse, ha un po' tradito le aspettative e le attese, ma tant'è, si sa, la palla è rotonda! Do atto ai Commissari esterni e alla Presidente di aver svolto un lavoro egregio, onesto e generoso: grazie anche a loro. Ma, soprattutto 23 volte grazie ai miei 23 candidati, tutti eletti, al primo turno, senza ballottaggio. Sono, davvero, molto fiero di loro ed a tutti auguro di poter conseguire nel migliore dei modi la loro vita di studenti universitari, lavoratori, cittadini. Questi tre anni sono volati via ed è stato molto bello chiudere, assieme, il percorso che vi ha accompagnato dalla tarda adolescenza alla giovane età adulta. Agli esami vi siete e ci avete fatto onore, ora tocca, solo, a voi. Ricordatevi, col caro De Filippo, che "gli esami non finiscono mai".
Arrivederci ragazzi!
Di Marco Pappalardo
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