Biciclettata nel circuito di Formula 1 di Budapest, l'Hungaroring (esperienza mi...

Gli anni di comunismo che hanno imperato, hanno raso al suolo ogni senso, valore e motivo religioso. Dopo la caduta del “muro”, con fatica, i salesiani e le figlie di Maria Ausiliatrice, insieme a pochi altri ordini religiosi, hanno cercato di risollevare un po' le sorti cristiane, prima di tutto portando l'oratorio

Biciclettata nel circuito di Formula 1 di Budapest, l’Hungaroring (esperienza missionaria in Ungheria)

da Iniziative in tour

del 01 gennaio 2002

Eccoci  a casa per condividere con voi la nostra alternativa esperienza estiva!

Siamo Stefano, Elisa e suor Stefania e vogliamo raccontarvi come abbiamo passato una parte della nostra estate.

Il giorno 27 giugno siamo partiti, per trascorrere 4 settimane di GREST in Ungheria. Per due di noi l’esperienza non era nuova: Stefano e suor Stefania erano già stati per due volte, mentre Elisa si è lanciata in questa avventura con noi per la prima volta. La comunità delle figlie di Maria Ausiliatrice che ci ha ospitato è a Mogyorod.

La giornata di GREST è all’incirca strutturata come le nostre: al mattino un breve momento di preghiera e lancio del tema con gli animatori, accoglienza dei ragazzi, preghiera e momento formativo insieme, divisione per attività e, prima di concludere la mattinata, ci si radunava per recitare insieme l’Angelus. Al pomeriggio ci si ritrovava per un po’ di gioco libero organizzato dagli animatori; cerchio finale per tirare le fila della giornata e verifica con gli animatori. Il tema dell’estate era “Amici per la pelle”: ci ha aiutato a vivere, durante la giornata, atteggiamenti di accoglienza reciproca e solidarietà tra noi.

Tutti e tre eravamo impiegati in diverse attività: Stefano in cortile, Elisa costruiva il modellino della casa (in carta) con i ragazzi e io, supportata da un’animatrice del posto, facevo “quilling” e pagliacci di carta.

Una difficoltà naturalmente riscontrata è stata la lingua, ma non è così impossibile comunicare; molto hanno giocato i gesti, come una carezza, e gli sguardi, come un sorriso o un saluto.

É stato molto bello avere Elisa, alla sua prima esperienza, con noi; i bambini e i ragazzi si sono subito affezionati a lei, così come è stato bellissimo per noi veterani, ritrovarli un anno più grandi. É significativo vedere come ai giovani interessava sì la nostra presenza, ma più ancora che fossimo lì per stare e giocare con loro: seduti affianco o a girare la corda…

Arricchente è stato poter condividere le settimane con i seminaristi della diocesi, che l’oratorio non sanno cos’è! Intanto si fanno un’idea e quando saranno sacerdoti, mandati nelle relative parrocchie, potranno attingere a questa valida esperienza, che in prima persona hanno fatto.

Gli anni di comunismo che hanno imperato, hanno raso al suolo ogni senso, valore e motivo religioso. Dopo la caduta del “muro”, con fatica, i salesiani e le figlie di Maria Ausiliatrice, insieme a pochi altri ordini religiosi, hanno cercato di risollevare un po’ le sorti cristiane, prima di tutto portando l’oratorio; ma l’idea dell’oratorio non cresce se non si attua un cambio di mentalità e non si incrementano i basilari valori umani e cristiani.

Un’interessante uscita fatta quest’anno, in via straordinaria, è stata un’eccezionale biciclettata nel circuito di Formula 1 di Budapest, l’Hungaroring, che è a 5 minuti dall’oratorio … Così abbiamo preparato la strada a Schumacher!

L’esperienza che ci portiamo via è senz’altro arricchente, perché ci ha permesso di metterci in gioco fino all’ultimo. Ora il nostro impegno si traduce nel quotidiano servizio, vivendo con lo spirito che abbiamo conosciuto e sperimentato.

Stefano, Elisa e suor Stefania

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