Campo Lavoro: una settimana da Dio!

del 24 agosto 2017

I giorni della settimana trascorrevano e noi ragazzi pian piano abbiamo capito che qualcos’altro stava segnando i nostri cuori: l’accoglienza...

Non ce l’aspettavamo ma davvero una settimana divina quella che abbiamo vissuto  dal 30 luglio al 5 agosto. Il Campo lavoro organizzato dall’equipe di animazione missionaria per una quarantina di ragazze e ragazzi provenienti dal Trieveneto è stato per noi veramente un’esperienza particolare, imperniata sul servizio.

Siamo stati ospitati per la sera e la notte dalla casa salesiana di Tolmezzo(UD),  impegnata in quei giorni con il Grest “Plus”. L’oratorio era attivo molto presto, e ogni giorno l’allegria dei bambini diventava la nostra “sveglia per l’anima mattutina”.

Ma il vero palco di avventure dove trascorrevamo le nostre giornate era La Polse di Cougnês, presso Zuglio (UD), centro ecumenico di spiritualità, cultura, e convivialità nato all’ombra della famosa e millenaria pieve di San Pietro in Carnia meta per turisti e pellegrini.

In questo piccolo pezzo di paradiso abbiamo prestato servizio, svolgendo lavori di botanica, giardinaggio, fai-da-te, pulizia di sentieri e prati.

È stato molto bello aiutare i volontari di questa bella Fondazione che da anni si prefigge di lasciare un segno di pace e di accoglienza a tutte le persone che passano per questo luogo sacro.

I giorni della settimana trascorrevano e noi ragazzi pian piano abbiamo capito che qualcos’altro stava segnando i nostri cuori: l’accoglienza. È proprio questa caratteristica il motore del centro della Polse. Ce ne siamo resi conto subito in particolare nei momenti conviviali e nella vicinanza e assistenza dei volontari durante il nostro lavoro. Tutti i giorni verso mezzogiorno (e anche a merenda!!) alcune premurose volontarie ci deliziavano con tanta gioia nel cuore, sorrisi, pacche sulla spalla, e… Buon cibo! Non per niente il fulcro della zona è la casa dell’ospitalità, così chiamata proprio dal carisma cordiale che la abita.

In questa settimana in cui il tema era il Lavoro inteso come responsabilità, dono e missione c’è stata l’occasione di comprendere che il lavoro svolto, con cura, è una forma di Amore, forse la più bella, perché svolgere Servizio presuppone un incontro con l’altro, in cui la fatica e la fragilità del corpo si mescolano con la grandezza della gratitudine.

In quei momenti, tra un’erbaccia sradicata e un sacco di cemento da venti chili da spostare, i pensieri si mettevano in “stop”, e l’anima gareggiava nell’amare.

Grazie per l’esperienza.

Aurora Volpin

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