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Capitolo 60

Il Galantuomo - Spiegazione delle profezie stampate l'anno scorso su questo almanacco - Accenno sugli avvenimenti futuri - Predizioni della Monaca di Taggia.


Capitolo 60

da Memorie Biografiche

del 30 novembre 2006

 L’ultimo lavoro di Speirani per D. Bosco in questo anno fu l'almanacco che portava il titolo: - Il Galantuomo, almanacco Piemontese-Lombardo per l'anno 1861. Importante era la prefazione.

Il Galantuomo al suoi amici. Le profezie dell'anno scorso 1860.

Voi, o cari amici, nel decorso del 1860 stavate attenti se le mie profezie avevano il loro compimento, forse per darmi il nome di buono o cattivo almanacco. Anzi parecchi di voi mi hanno con impazienza dimandati schiarimenti in proposito. E voi aveste ragione; perciocchè dicendo una parola, un galantuomo dev'essere sicuro di mantenerla. Ora io credo di soddisfarvi tutti, dando qui un cenno sul modo con cui si compirono le profezie dell'anno scorso, aggiungendo poi alcune cose riguardanti ai fatti del 1861.

Debbo solo notare le parole con cui l'altro anno, annunziava tali profezie, vale a dire che dovevano cominciare in questo anno, 1860, avendo poi il perfetto loro avveramento negli anni consecutivi. Ciò posto, eccomi a voi.

L'anno scorso dicevo: in questo anno avremo un'altra guerra, la quale se non farà spargere tanto sangue, come quella del 1859, manderà però maggior numero di anime all'inferno. Le vicende

compiutesi nel 1860 sono un letterale e tristo avveramento di tali parole.

Avremo due malattie terribili, di cui vedrete i terribili effetti: queste due malattie sono l'indifferentismo nelle cose di religione e il progresso del Protestantesimo. Chi considera a qual punto sia giunto il disprezzo verso le cose di religione, verso i sacri ministri, verso i Vescovi, verso i Cardinali, verso il Papa, confesserà certamente che gli effetti di queste due malattie sono terribilissimi.

Due cospicui personaggi scompariranno dalla faccia del mondo politico: questi due personaggi sono il gran Duca di Toscana e il Duca di Modena, i quali per la annessione fatta nel mese di marzo dei loro Stati al Piemonte, sono considerati come non pi√π esistenti nel mondo politico.

Molti padri e madri piangeranno i disgusti dati dai loro figliuoli, e piangeranno le discordie cagionale in famiglia. Risposta. - Trentamila e più di volontarii andati con Garibaldi, il richiamo sotto le armi di tutti quelli che sono dai venti ai trenta anni, due leve militari fatte in due mesi, parlano da sè e mi dispensano da ulteriore spiegazione.

Vedrete il vino a miglior prezzo, ma il pane più caro. Risposta. - Il vino cioè il sangue umano sarà sparso a buon mercato; alcuni dicono che si avvicinano a centomila gli Italiani morti o feriti in campo di battaglia; costoro morendo fanno venire caro il pane che è il corpo umano; perchè ora gli uomini sono ormai più ricercati sia pel servizio militare, sia per altri lavori della vita. La spesa per un supplente militare costa quattro volte più di quanto costava, quando le cose pubbliche erano nello stato normale.

Parecchi paesi saranno desolati dalla grandine. Risposta. - Oltre ai molti guasti fatti in più luoghi dalla grandine, avvi il famoso temporale che devastò le campagne in modo spaventoso da Moncalieri fino a Casale; un altro da Milano fino a Brescia.

Un paese sarà rovinato dal terremoto, altri desolati dal gelo e dalla siccità.

Questo è per l'anno venturo.

Non pensatevi però che questa sia l'intera spiegazione delle mie profezie; ma a me non conviene fare altri commenti. Forse taluno riderà e delle profezie e della spiegazione delle medesime; ed io sono contento che il mio almanacco abbia servito a far ridere un mio amico. Per me però vi dico che tanto le profezie, quanto la spiegazione, son un motivo di pianto.

 

Presentimenti sull'anno 1861.

 

Non mi conviene dire molte cose sull'anno 1861. Quanto dirò sarà breve, ma chiaro e positivo. Nel decorso di quest'anno ci saranno avvenimenti tali, che il mondo sarà stupefatto. Ma i buoni si consoleranno, perchè dopo una spaventevole catastrofe di fatti, si cesserà dallo spargimento di sangue e comincerà l'era della pace. I malevoli poi alla vista di avvenimenti inaspettati, e così contrarii alle mire umane, rimarranno sbalorditi, saranno costretti a confessare: digitus Dei est hic; quivi è il dito di Dio. A queste parole voi, o cari amici, vorreste farmi molte domande, ed io di leggieri comprendo quali possano essere: ma io ho un lucchetto che mi chiude la bocca e mi fa tacere.

Per darvi tuttavia una qualche soddisfazione ed appagare il vostro gran desiderio dì sapere le cose future, vi esporrò qui le famose predizioni della Monaca di Taggia. Io le trascrivo come esistevano e furono stampate nell'anno 1849.

 

Predizioni di Suor Rosa Colomba Asdente

Monaca Domenicana di Taggia,

 

(Ivi morta nel monastero di Santa Catterina lì 6 giugno 1847. Estratto della relazione che venne depositata nella curia vescovile di Ventimiglia, e copiata sopra un fedele esemplare in febbraio 1850).

Questa buona religiosa nel corso di sua lunga vita seppe si bene nascondere la sua virtù sotto l'apparenza d'una semi - pazzia, che da essa non traspariva alcun che di straordinario. Vedevasi la sua esattezza nello adempimento di tutti i doveri, il suo spirito di orazione, le sue lacrime, le sue mortificazioni; ma perchè accompagnava molte delle suddette opere con alquante stranezze, non se ne facea caso e serviva quasi di trastullo alle altre religiose.

Vivendo ancora monsignor Maggioli, predisse al P. Angelo Dania, Domenicano, che egli sarebbe stato fatto Vescovo d'Albenga e che farebbe risaltare l'innocenza di certo canonico Cairaschi, ingiustamente accusato. Il che è avvenuto pienamente, ed il P. Dania, divenuto Vescovo, ne fece attestato in presenza delle monache, come riferisce Suor Rosa Luigia, che trovavasi allora presente, e molte altre suore attestano di aver sentito raccontare il fatto dalle più anziane.

Predisse adunque che a Gregorio XVI doveva succedere un Papa Pio di nome, di natura e di costumi; il quale avrebbe dovuto perdere il trono, ma che però l'avrebbe riacquistato per mezzo di Napoleone. Tale predizione venne attestata con giuramento da molte persone che la udirono ripetere più volte, ed in ispecie dall'avvocato Filippo Ghu di Taggia, procuratore del monastero, il quale bene spesso scherzando diceva a Suor Rosa: - Ebbene presto vedremo risuscitare Napoleone? - Voi, essa rispondea, non sapete nulla: eppure vedrete il Papa rimesso da Napoleone in trono. Vedete quella stella? - ripeteva spesso alle monache indicando l'espero, - essa mi rammenta la splendente croce che il Papa per gratitudine darà a Napoleone, dopo che l'avrà ristabilito nel suo diritto.

Monsignor Dealbertis, già vescovo di Ventimiglia, quando Pio IX fuggì da Roma, scrisse che avrebbe creduto alle profezie di Suor Rosa, quando avesse veduto il Papa rimesso in trono da Napoleone.

“ Povero Luigi Filippo! (ripeteva sovente). Esso fuggirà dalla Francia ed andrà a morire esule in Inghilterra. Usciranno molte bandiere tricolori colla bandiera del Papa, e costringeranno li sacerdoti a benedirle; questo sarà il segnale della guerra che succederà poco dopo; il re di Piemonte Carlo Alberto, accorrerà il primo a combattere e sarà vinto e costretto a fuggire in esilio; morirà ai confini della Spagna; a cui succederà il giovine suo figliuolo primogenito ecc. ecc. ”

E dopo aver detto più sopra; parlando di Napoleone: “ Il regno di Napoleone durerà poco ” essa prosegue: “ Si solleverà una grande persecuzione contro la Chiesa, la quale sarà opera degli stessi suoi figli; uscirà un persecutore (che chiamava anticristo, e diceva essere già nato); questi s'intitolerà il redentore d'Italia, a cui si uniranno molti settari, che perseguiteranno la Chiesa con false massime e con la forza, e saranno di malizia così sopraffina, che inganneranno anche molti dei buoni con la loro astuzia ”.

Diceva inoltre: “ Il Sommo Pontefice verrà spogliato del dominio temporale, e chiamato solamente Vescovo di Roma. Questo avverrà in Italia, dove vi saranno molti martiri durante una guerra sanguinosissima mossa alla religione. ”

E parlando poi localmente di Taggia, soggiunse: “ Tutte le religiose non persevereranno; ma quelle che resteranno ferme, saranno crocifisse sul monte Oliveto (sito così chiamato nel recinto del Chiostro) insieme con molte altre persone che si rifugieranno nel monastero. I confessori di Cristo in questi frangenti saranno confortati da pii e dotti sacerdoti, singolarmente dell'ordine di San Domenico ”.

Parlando quindi in generale, di nuovo dice: “ Alcuni vescovi defezioneranno dalla fede, ma molti altri resteranno fermi e soffriranno assai per la Chiesa; e l'Inghilterra ritornerà all'unità ”.

Diceva parimenti più sopra, che “ i Russi saranno ammoniti dal Pontefice e diverranno più umani verso i cattolici (difatto Gregorio XVI diè un solenne ammonimento all'imperatore Nicolò, rimproverandolo di sua persecuzione contro dei cattolici, la quale d'allora in poi mitigò d'assai) e che in fine i Turchi verranno alla fede. ” (Quattro milioni e mezzo di Bulgari, che sono sudditi turchi vennero alla fede cattolica nel novembre di quest'anno 1860).

Predicava pure frequentemente (così la relazione) che: “ non solo ai religiosi, ma anche ai buoni secolari saranno confiscati i beni; che molti nobili saranno incarcerati, e dominerà uno spirito di vertigine democratica; vi sarà grande sconvolgimento in Europa, e non ritornerà la pace finchè  sia restituito il fiore bianco ossia il giglio dei discendenti di San Luigi sul trono di Francia; il che succederà. La Chiesa purgata nelle persecuzioni, risorgerà più bella: verranno diminuiti di numero i fedeli, ma saranno più fervorosi di prima”.

Aggiungeva che “ i Russi ed i Prussiani verranno a portare la guerra in Italia; che ridurranno le chiese in iscuderie; e saranno alloggiati i cavalli nella nuova chiesa del monastero di Taggia ”. Di questa se ne cominciava allora la fabbricazione; ed in proposito di questa chiesa, ella, per li summentovati motivi, non volle mai dare il suo voto favorevole: e quando la religiosa famiglia decise di costruirla, essa disse: che non sarebbe mai andata in quella a sentire la messa; il che si verificò, essendo morta pochi giorni prima che la medesima venisse benedetta.

Nella suddetta relazione si legge: “ diceva che la persecuzione comincierà colla soppressione dei Gesuiti, i quali risorgeranno un'altra volta, e saranno di nuovo soppressi per non mai più risorgere; che infine, eccitata una fiera tempesta contro la Chiesa, non vi saranno più che due ordini religiosi, cioè i Cappuccini ed i Domenicani insieme cogli Ospitalieri, i quali alloggeranno i pellegrini, che verranno a visitare i martiri uccisi in Italia nel tempo della persecuzione ”.

E verso il fine si legge: la guerra che prediceva futura l'annunziava con espressioni molto energiche, dicendo: che succederà una grande confusione di genti contro genti, con istrepiti d'armi e di tamburi; aggiungeva soprastare grandi mali all'Italia, che spesso compiangeva indicando che le sue parole riguardavano specialmente questa nazione; che l'Austria, la Russia e la Prussia si sarebbero collegate contro i ribelli e che quest'ultima si sottometterebbe alla Chiesa.

Annunziando la sua morte diceva: “ che essa sarebbe prima divenuta consunta e quasi trasparente, a guisa di uno scheletro, e che sarebbe morta nell'atto che i frati domenicani farebbero la processione del SS. Sacramento nella domenica fra l'ottava del Corpus Domini ”. Il che si avverò minutamente.

Diceva spesso piangendo, che molti peccati inondavano la terra, e mali spaventosi sovrastano all'Italia; che non poteva stare allegra e di buon animo; che se le religiose avessero penetrato quello che essa sapeva, sarebbero state egualmenti dolenti ”.

Si sa da altre persone informate di tutte le sue predizioni  che diceva sovente, che nella persecuzione contro la Chiesa (di cui sopra) i preti e i frati sarebbero stati squartati come buoi  e che molto sangue di costoro avrebbero bagnato la terra specialmente d'Italia.

 

 

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