Nell'oratorio “Giovanni Paolo II” di Librino, dal 19 luglio al 5 agosto 2013, un piccolo gruppo di giovani della Scuola di Mondialità del MGS Triveneto ha vissuto un'esperienza di volontariato e di animazione.
Librino, quartiere della periferia sud ovest di Catania di circa 90.000 abitanti. Nella metà degli anni Sessanta è un piccolo borgo agricolo con grandi masserie che l’architetto giapponese Kenzo Tange progetta come “città satellite” in grado di offrire alle persone abitazioni e strutture sociali, scolastiche e religiose che lo rendano autonomo dalla città.
Con il passare del tempo, l’ambizioso progetto viene purtroppo disatteso e stravolto, anche a causa della cattiva gestione delle amministrazioni locali e della massiccia edificazione abusiva.
Librino diventa un grosso “contenitore”che accoglie le fasce sociali più deboli della città. Manca di infrastrutture essenziali e luoghi di incontro e di aggregazione, cresce il degrado, e non solo quello ambientale. Si sviluppa come il classico quartiere dormitorio di periferia, caratterizzato da una forte criminalità organizzata e minorile, e diviene “un quartiere senza regole, dove la professione è lo spaccio e la rapina”.
E’ qui che il 24 ottobre 2005 tre Figlie di Maria Ausiliatrice dell’Ispettoria Sicula “Madre Morano" aprono l’oratorio “Giovanni Paolo II”, in una masseria data in comodato gratuito dal Comune di Catania. Anche grazie alla costruzione di una significativa rete sociale con istituzioni statali e private e varie agenzie educative, le suore realizzano negli ambienti dell’oratorio laboratori per le donne, il doposcuola, il Grest durante l’estate, e tante attività orientate alla crescita integrale dei bambini, dei giovani, delle donne e delle famiglie. Collaborano nella catechesi e nell’animazione in alcune parrocchie del quartiere, svolgono attività di animazione di strada e offrono il loro accompagnamento spirituale ai giovani del vicino Istituto penale minorile della Bicocca. Negli anni l’oratorio diventa il punto di riferimento del quartiere e l’unica alternativa alla strada per tanti ragazzi. Ci sono state tante esperienze di crescita e di bene, ma non sono mancati atti vandalici e tentativi di intimidazione. Tutto è servito per rafforzare nelle tre Figlie di Maria Ausiliatrice e negli animatori e nei volontari il desiderio di continuare a seminare la vita e il bene a Librino, la gioia di “ regalare bellezza ed eleganza” anche in un contesto faticoso e difficile.
Proprio nell’oratorio “ Giovanni Paolo II” di Librino, dal 19 luglio al 5 agosto 2013, un piccolo gruppo di giovani della Scuola di Mondialità del MGS Triveneto ha vissuto un’esperienza di volontariato e di animazione. Camilla, Tiziana, Valentina e suor Cristina, insieme a Cristina e a Susanna, giovani volontarie del Vides Lombardia, hanno condiviso un pezzo di vita con suor Lucia e suor Enza, alcuni giovani animatori del posto e tantissimi bambini e ragazzi.
Arrivate per dare una mano nell’animazione del terzo Grest ( il primo era iniziato il 14 giugno!!), da subito ci siamo trovate dentro, con tutto di noi, in un’esperienza di vita intensa e traboccante. I circa 120 bambini e ragazzi presenti in oratorio ci hanno accolto con simpatia travolgente e spontaneità disarmante e non ci hanno messo molto a farci sentire a casa. Bans, danze, giochi, attività sportive e manuali, uscite “a mare”, momenti di preghiera e di riflessione in compagnia di Michele Magone e Laura Vicuña: tutti ingredienti importanti che hanno dato sapore e colore alla nostra vita di ogni giorno durante le due settimane. E’ stata un’occasione per innamorarsi della vita e della gioia. Per dirla con don Bosco, abbiamo le prove che a Librino i bambini e i ragazzi sono ladri! Ci hanno toccato il cuore e ce lo hanno rubato per sempre!
Altrettanto importante e preziosa è stata l’esperienza comunitaria che ci è stata donata. Suor Lucia e suor Enza ci hanno accolto nella loro casa come una famiglia e non hanno esitato a condividere ogni momento della giornata con noi. Dalla preghiera e dalla S. Messa del mattino fino alla buonanotte quando, intorno al tavolo della cena, si faceva il punto di ogni giornata, tutto è stato vissuto insieme, con grande disponibilità, flessibilità e sano spirito di adattamento. Non è stato sempre semplice e scontato, ma è stato sicuramente bello e arricchente. I lavori di casa, la preparazione di pranzo e cena, l’organizzazione delle giornate e delle attività del Grest: tutti momenti che ci hanno permesso di crescere nella spirito di servizio e di condivisione, nel rispetto e nella fraternità. Ci siamo rese conto che non è importante ciò che si fa, ma come e perché lo si fa. Il bene fa fatto, senza paura, e il male va denunciato, anche se ci va di mezzo la vita.
Ci sentiamo in debito per tutto quello che abbiamo vissuto!Questa esperienza è stata preziosa per aprire gli occhi e smuovere il cuore, per tornare alla vita di quotidiana di tutti i giorni con una consapevolezza diversa, nuova. Per usare un’immagine usata da suor Lucia in una condivisione di gruppo,un’ esperienza di volontariato è come la ciliegina sulla torta che rappresenta la nostra vita di tutti i giorni. Ci siamo lasciate con l’augurio di saper sempre curare bene l’interno della nostra torta, perché, anche grazie all’esperienza a Librino, la nostra vita non sia solo qualcosa di bello da “guardare e non toccare”, ma qualcosa di buono da mangiare e trafficare. Questa esperienza ci ha reso senza dubbio persone migliori, e ci chiede ora di essere tradotta in gesti concreti nel quotidiano, a volte banale, di ogni giorno. Tutto quello che abbiamo visto, toccato e respirato in solo due settimane ci accompagni sempre nel cammino della vita e ci aiuti ad essere persone di fede e di coraggio che sanno sporcarsi le mani per realizzare, momento per momento, là dove siamo, il bene che Dio da sempre ha pensato per ogni uomo e per ogni donna della terra.
Diciamo grazie al Signore per averci fatto il dono grande di questa esperienza: in questo grazie mettiamo i volti, i sorrisi e le storie dei bambini, dei ragazzi,e di tutte le persone belle che abbiamo incontrato in questo tratto di strada, la vita di chi ci ha dato fiducia e ci ha permesso di vivere tutto questo.
Camilla, Tiziana, Valentina, sr. Cristina
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