“Chiamàti a offrire il nostro piccolo tutto!”

Se uno ti fa un regalo e ti chiedi “perché ?” c'e' qualcosa che non funziona.

“Chiamàti a offrire il nostro piccolo tutto!”

da Teologo Borèl

del 04 novembre 2009

32° domenica del Tempo Ordinario

8 novembre 2009

“Chiamàti a offrire il nostro piccolo tutto!”

 

 

Letture:  1 Re 17, 10-16                Ebrei  9, 24-28                     Marco 12, 38-44

 

 

Ma venuta una povera vedova vi gettò due spiccioli, cioè un quattrino. 

Allora, chiamati a sé i discepoli, disse loro:

'In verità vi dico: “Questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri.”

Qualche anno fa partecipai a un convegno in Cina con una ricerca sulla differenza tra Confucio e sant’Agostino sull’importanza di essere “visti”.

Era una domanda comune tra i confuciani chiedersi: “Deve una persona essere buona quando non e’ sotto osservazione?”   In Cina non esiste la privacy, perché  privacy vuol dire permetterti di comportarti male.

 

Per Confucio l’uomo deve essere osservato, per evitare che faccia il male.

Agostino invece aveva scoperto gli occhi di Dio: uno sguardo pieno d’amore di fronte al quale gli occhi della gente non pesano più.

Questa scoperta lo portò ad esclamare: “Ama e fa’ quello che vuoi!”

 

Se uno ti fa un regalo e ti chiedi “perché ?” c’e’ qualcosa che non funziona.

Un regalo vero e’ sempre naturale, spontaneo.   Non ha bisogno di spiegazioni.

E’ triste quando di fronte a un dono inaspettato viene da chiederci: “Cosa vorrà in cambio? Perché  mi ha fatto questo regalo?”

 

Per questo il segreto e’ a volte necessario, per non rovinare la bellezza del gesto con mille possibili spiegazioni ciniche o dubbi sulle motivazioni

Ma Gesu’ la vide!     Se Gesu’ non l’avesse detto, nessuno l’avrebbe saputo.

E alla vedova non interessava che alcuno lo sapesse, eccetto Lui.

 

Gesu la vide – “osservava” - dice il Vangelo

Ancora quello sguardo di Gesu’, come in tanti altri incontri

Perché  il dono e’ sempre una storia tra il donatore e chi riceve, che gli altri sappiano o vedano o giudichino, poco importa, anzi nulla.

A Dio i regali vanno fatti in segreto.  

 

“Il Padre tuo che vede nel segreto ti ricompenserà”

 

Un cristiano prega nel segreto, non ha bisogno di mettere tappeti nelle strade e agli angoli delle piazze per far vedere al mondo quanto sia religioso.

Anche quando siamo tutti in chiesa, non ci interessa chi ci guarda

Il buon esempio, così importante e necessario, e’ una conseguenza dell’agire buono, non la sua motivazione.

 

La povera vedova stava dialogando con Dio, faccia a faccia. I suoi occhi nei suoi.

Lui sapeva il valore di quella moneta, quanto le costava

Lui vede tutto… e la vide

 

“Dove andare lontano dal tuo sguardo, dove fuggire dalla tua presenza?”

 

Come vide la vedova di Zarepta nella prima lettura dal libro dei Re.

 

Ø     Come vede l’autista, che, dopo una giornata a lottare con il traffico che ti fa bestemmiare, decide di sorridere alle battute fuori luogo e fuori tempo dei colleghi.

 

Per amore di Gesu’…ma quanto costa!

 

Ø     l’operaio che stanco e teso, preoccupato per il futuro e il salario, deve tornare a casa e prendere decisioni per la famiglia e si accorge che tutto il peso e’ sulle sue spalle

 

E nessuno lo sa, ma lui va avanti, in segreto, in silenzio.

Avanti, per amore di Gesu.

 

Ø     La mamma che mette in ordine cose per le quali nessuno la ringrazia

Ø     Lo studente che evita una facile battuta umiliante a un compagno

Ø     Il pensionato che paziente cede il posto in coda, anche se stanco di aspettare.

 

Quante monetine nel tempio!

 

Ma non e’ solo questione di essere visti o no .

E’ anche questione di “quanto dare”

La vedova ha messo tutto quello che aveva, ha dato tutto

Dio si e’ fatto uomo ed e’ venuto ad abitare in mezzo a noi

Non ci ha dato “qualcosa”,  ci ha dato se stesso … e questo capita ad ogni Eucaristia

 

Non ci dà del pane da mangiare, come diede la manna nel deserto ai nostri padri: ci dà se stesso.     “Questo e’ il mio corpo, questo e’ il mio sangue, dato per voi”

Dall’Eucaristia viene alla nostra fragile volontà la forza di dare di più.

 

“Quante volte crediamo di dare e diamo il di più,

invece l’amore vero e’ un taglio sul vivo, e’ dare la vita.”

 

Don Bosco ha dato tutto se stesso ai giovani, soprattutto i pi√π poveri.

“Per voi vivo, per voi lavoro, per voi sono pronto a dare la vita”

Al piccolo Michele Rua disse: “Noi faremo sempre a metà”, ma non ha mai dato solo metà di se stesso, ha dato tutto

 

Come la vedova …

Come Cristo che e’ la forza interiore per ognuno di noi per continuare a dare anche quando l’egoismo ci paralizza

 

L’amore non si divide, si moltiplica.

Non si dona qualcosa per ricevere

Si dona per amare e per esprimere l’amore

 

C’e’ un racconto poetico di Oscar Wilde. Parla di una statua d’oro e di un uccellino migratore. Per amore dei poveri la statua rinuncia alla sua bellezza, l’uccellino alla sua estate, entrambi alla propria vita.

E nessuno se ne accorge …  eccetto Dio.

 

“Vide una vedova”.

La vide perché  anch’egli agisce così  e  vorrebbe che anche noi diventassimo come Lui generosi, semplici, limpidi.

In coda umile e silenziosa a riceverlo nell’Eucaristia,  a portare e a offrire, il nostro piccolo tutto.

 

don Michele Ferrero

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