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Come parlare di diavolo e angeli?

Diavoli e angeli fanno parte della cultura in molti modi. I bambini li incontrano nelle serie di telefilm, nelle storie raccontate dagli adulti, nelle vetrate e nei dipinti in chiesa. E poi al catechismo: anche Gesù è spesso alle prese con i demoni. E' logico quindi che siano curiosi sull'argomento: Il diavolo è forte come Dio?


Come parlare di diavolo e angeli?

da Teologo Borèl

del 25 agosto 2011

 

 

Diavoli e angeli fanno parte della cultura in molti modi. I bambini li incontrano nelle serie di telefilm, nelle storie raccontate dagli adulti, nelle vetrate e nei dipinti in chiesa. E poi al catechismo: anche Gesù è spesso alle prese con i demoni. E’ logico quindi che siano curiosi sull’argomento: Il diavolo è forte come Dio? Si può essere posseduti da un demonio? Tu credi agli angeli? 

          È sintomatico osservare come oggi tante persone, anche materialisti ad alta criticità scientifica, credano che la loro vita sia influenzata da forze occulte, buone o cattive. I trafficanti di oroscopi, di amuleti e di arti occulte fanno affari d’oro.

          Un diavolo nero e ghignante, come quello di molte serie tv, può apparire negli incubi notturni di molti ragazzini. Mentre è facile che gli angeli svaniscano con la scuola dell’infanzia.

          Ma il diavolo è anche una realtà psichica. Il bambino sente talvolta una forma di pressione a far qualcosa di male pur sapendo che è male: «Non sono io che lo voglio, ma c’è qualcosa dentro di me che mi spinge a farlo ed è fortissimo, molto più forte di me».  In ogni caso, angeli e demoni fanno pensare. Sono degli esseri personali (non delle “forze”), creati e capaci di “relazione”, quindi liberi di dire sì o no a Dio.

Come parlarne allora? 

          Prima di tutto, rassicurare.È bene che i bambini sentano parlare di cose terribili e spaventose quando sono con degli adulti. In questo modo riescono ad integrare l’orrore e la paura nel quadro generale dell’esistenza in modo positivo e senza eccessive drammatizzazioni. Queste sono realtà che i bambini devono incontrare, magari in forma simbolica, mentre si trovano in un quadro conosciuto, calmo e rassicurante, sulle ginocchia di qualcuno forte, capace di difenderli e salvarli.

          Rimettere il diavolo al suo posto. Quando un bambino domanda: «Il diavolo esiste?» è assolutamente importante rispondergli sinceramente in conformità a quello che si crede. Non si rassicura un bambino barando con se stessi per tranquillizzarlo, perché ogni bambino ha un sesto senso per la falsità e questo non fa che aumentare le sue paure.

          In ogni caso, non si deve mai parlare del diavolo senza sottolineare la sua totale inferiorità in rapporto a Dio. Non sono due realtà simmetriche! È sempre Dio che vince, perché la sua forza non ha paragoni. È difficile far accettare questa verità ad un ragazzino, perché di solito ha la quasi certezza che la bontà è più debole della cattiveria. Lui stesso sa che a scuola i prepotenti e i perfidi vincono sempre.

È importante ripetere ai bambini che Dio è l’unico essere non creato. 

          Affrontare il mistero della libertà. Utilissimo diventa a questo punto parlare degli angeli. Queste sì sono creature che si possono paragonare al diavolo. Diavolo e angeli sono stati creati da Dio insieme. Il diavolo ha scelto il male, quando Dio nella sua bontà e nel suo rispetto, ha lasciato anche agli angeli la possibilità di scelta.

          Se il bambino domanda perché Dio ha permesso che un angelo scegliesse il male solo per l’ambizione di “fare le scarpe” a Dio, si deve rispondere che per Dio la libertà ha un’importanza immensa, perché Dio ama le sue creature, e quando si ama si rispetta sempre la libertà dell’altro. Altrimenti l’altro non è un essere amato, ma uno schiavo. Dio non ha voluto fare dei suoi angeli degli schiavi, proprio come non ha voluto fare degli esseri umani dei robot già programmati e senza alcuna libertà di scelta. Per questo ci sono delle persone che fanno il male. 

          Più forti del diavolo.È importante spiegare ai bambini che non sono indifesi di fronte al diavolo. Il diavolo fa credere di essere terribile, ma in realtà ha paura di tantissime cose. Non sopporta la verità, l’umiltà, l’armonia, l’amore, la fiducia in Dio, la preghiera, la Madonna, i santi. Nel Vangelo, Gesù sconfigge sempre il demonio. Si può insegnare ai bambini che il diavolo è terrorizzato dall’invocazione a Gesù e che possono quindi utilizzare una formula come «Nel nome di Gesù Cristo ti ordino di lasciarmi tranquillo» accompagnata da un segno della croce ampio e lento. 

          Un alleato spirituale. E se i bambini fanno domande sugli angeli? Per prima cosa bisogna rispondere che gli angeli sono presenti nella Bibbia (con nome e cognome perfino, come Michele, Gabriele e Raffaele, come pure i cherubini e i serafini). La fede nell’angelo custode è una tradizione antichissima e perfettamente logica perché sgorga dall’infinita bontà di Dio. Gesù stesso afferma: «Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli» (Matteo 18, 10). Pregare l’Angelodi Dio con un bambino tutte le sere non è solo regalargli la tranquillità per una notte ma instillargli una forma di sicurezza spirituale per tutta la vita.

          Sentire accanto a sé la presenza di un angelo favorisce la scelta del bene, la fiducia, la serenità, l’amore tranquillo per le creature. Si trasforma spesso in sorgente di energia positiva e forza per lottare contro gli eventuali demoni, compresi quelli interiori. 

          Rimanere padroni dell’anima.È importante evitare che i bambini e i ragazzi pensino di  essere una specie di giocattolo in balia di forze invisibili che li possono indurre al male o trasportare verso il bene. I cristiani, anche i più piccoli, sono “figli della Risurrezione” e le potenze del male sono state vinte. Gli spiriti del male possono influire su di noi solo se in qualche modo gli lasciamo aperta la porta della nostra anima. Dio continua a lasciarci liberi di scegliere perché questa è la nostra fondamentale dignità, ma Gesù ci ha insegnato la strada sicura per non perderci in mezzo alle insidie di un mondo in cui il Maligno continua ad esercitare il suo potere di seduzione.

          Per questo è necessario vegliare attentamente su ciò che entra nella nostra anima. Per neutralizzare gli elementi nocivi, la Chiesa fornisce antidoti in abbondanza: la preghiera, l’Eucaristia, la Bibbia e la compagnia delle persone che hanno scelto la via di Dio seguendo Gesù.

          Senza mai dimenticare, ogni giorno, l’antica preghiera: «Angelo di Dio, che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me, che ti fui affidato dalla Pietà celeste. Amen».

 

Bruno Ferrero

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