Confronto tra generazioni

Ci si preoccupa soprattutto della morte: si pensa costantemente a questo doloroso evento che fa parte della nostra esistenza, e che angoscia soprattutto i giovani. Così pensando a questo brutale ma sicuro destino che ci attende, viviamo senza freni, godendo a pieno la nostra vita senza lasciarsi fuggire nulla.

Confronto tra generazioni

da Quaderni Cannibali

del 10 novembre 2009

Occorre avere ben chiaro il legame tra la situazione giovanile attuale e la fine del ’68. Dopo la bruciante esperienza dell’impossibilità di incidere, nell’arco breve dell’esistenza, sui meccanismi che dominano la vita privata e collettiva, i giovani hanno cercato una “felicità possibile”, a portata di mano, evitando così di dilazionare i tempi di una partecipazione personale al “mondo perfetto”. Da qui l’egoismo dilagante, la ricerca istante per istante di un divertimento senza limite, la banalizzazione di qualsiasi ideale che implichi il sacrificio di una soddisfazione immediata.

 

 

 

Oggi siamo al termine di questo processo, poiché i giovani sono evidentemente nauseati della loro vita così concepita ed attuata.

Questo è il contesto che rende i ragazzi disponibili alle proposte, non ideologizzati e tendenzialmente aperti ad una seria dimensione religiosa e politica. (Matteo Lusso)

 

 

TRACCIA 1. “Io non cerco di capire questo mondo, lo vivo e basta”: commenta questa affermazione di un  tuo coetaneo.

 

Nel mondo in cui viviamo oggi noi non siamo pi√π schiavi della vita.

Ci troviamo in un’ epoca dove i veri valori, i veri sentimenti e la verità si trovano soppressi dal nostro egoismo. L’ istinto prevale sulla ragione e così si finisce per decidere il destino della nostra vita; siamo noi che la comandiamo seppur talvolta ci ritroviamo ad accettare delle conseguenze negative.

 

Ci si preoccupa soprattutto della morte: si pensa costantemente a questo doloroso evento che fa parte della nostra esistenza, e che angoscia soprattutto i giovani.

Così pensando a questo brutale ma sicuro destino che ci attende, viviamo senza freni, godendo a pieno la nostra vita senza lasciarsi fuggire nulla.

 

Purtroppo si continua ad andare avanti negli anni, nelle generazioni, senza capire il vero senso della vita. Si parte solamente con un obiettivo, anzi, con tanti obiettivi, che per forza si devono raggiungere. Siamo troppo egoisti. Pensiamo solo a soddisfare i nostri desideri, ad essere appunto soddisfatti, liberi e felici.

Ma se provassimo ad uscire dal nostro piccolo mondo, che ci siamo creati, scopriremmo che la vera serenità sta al di fuori di noi stessi.

 

Scopriremmo inoltre che il vero senso della vita è lo stare a contatto con gli altri, facendo anche e soprattutto del bene. È l’ egoismo che rovina le persone, fa fare guerre e non rende l’ uomo capace di agire con razionalità.

 

Siamo anche fin troppo presuntuosi: crediamo di sapere tutto, quando, in fondo, siamo ignoranti della vita. Come diceva Socrate, bisogna “sapere di non sapere”.

Egli riteneva che questo fosse il punto di partenza per apprendere e arrivare alla verità. Per alcuni oggi la verità è qualcosa che si creano loro, ma si parla di una verità inutile, non della “vera verità”, quella che corrisponde alla ragione.

 

Anche ai tempi di Socrate c’era gente che ignorava il sapere, la conoscenza, ed era anche quella gente che pensava solo all’acquisizione del potere, alla realizzazione della propria persona.

 

Altri uomini, più furbi, usavano la ragione per prendere il potere. Anche oggi succede più o meno la stessa cosa. Nonostante tutto, ritengo che la frase pronunciata da questa mia coetanea, sia troppo incurante del mondo che la circonda. Sembra che assuma un atteggiamento troppo egoistico, di una persona che se ne frega un po’ di tutto e tutti e pensa solamente a vivere la vita come gli pare e piace. Forse è il difetto delle future generazioni: divertimento e basta. Ma potrebbe essere anche un atteggiamento di ribellione contro questa società, dalla politica, da tutti, da tutto.            

 

Sappiamo che non possiamo cambiare la cose, ed allora facciamo ciò che ci pare, anche se talvolta commettiamo azioni negative. La cosa che sarebbe più giusta da fare è cercare di affrontare certi problemi, tentare di cambiare, anche solo in parte il mondo che ci circonda. Questo perché è dalle piccole cose che si comincia. Ed è da quelle piccole cose che si arriva alle grandi cose. Io voglio vivere con la consapevolezza di quello che faccio e di quello che mi aspetta.

 

 

Matteo Lusso

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