L'importante è conoscere e capire i meccanismi dei ragazzi... altrimenti molti nostri messaggi e contenuti si disperdono. I giovani oggi entrano in contatto con numerosi canali comunicativi, l'oratorio deve saper ascoltare e trasmettere parole incisive e vere ai giovani che incontra.
Durante l’estate gli oratori accolgono fanciulli, preadolescenti, adolescenti e giovani di entrambi i sessi. La durata delle varie fasi di maturazione varia da individuo a individuo. L'adolescenza precede nelle femmine; si prolunga in un senso o nell’altro a motivo delle sollecitazioni o degli impedimenti dovuti all'ambiente e alla società.
FANCIULLI E PREADOLESCENTI (7-12/13 anni)
I FANCIULLI si aprono al rapporto positivo con le altre persone da cui sperimentano e imparano l'amore; e al rapporto curioso, e pieno di iniziative, con quanto esiste attorno. E' in genere il genitore adulto il modello e il primo maestro sul vero e sul bene.
I PREADOLESCENTI sperimentano le prime crisi, scoprono il proprio corpo, le amicizie e, avventurosamente, si cimentano con la realtà. Subentrano o si aggiungono ai genitori altri modelli.
Fanciulli e preadolescenti sono facilmente traumatizzabili nella loro sensibilità da carenze affettive o da atteggiamenti violenti o iperprotettivi; e sono esposti a facili condizionamenti da parte di adulti, compagni, mass-media, ambiente, difettando la capacità critica e l'aiuto dell'esperienza. Problemi adolescenziali possono essere precocemente indotti in un ambiente disattento alla loro sensibilità.
ADOLESCENTI (13/14-17/18 anni)
Gli adolescenti vivono, con balzi di umore, un ambivalente periodo di crisi.
a) Crisi di identità: l'ansia di conoscersi e affermarsi può provocare difficoltà ad accettarsi, con bisogno di protezione; o una ricerca, anche spavalda, di esperienze; con gli esiti positivi di una prima maturazione della personalità e di aperture vocazionali e i rischi di un eccessivo ripiegamento su se stessi, o di esperienze devianti;
b) Il bisogno di libertà e di socializzazione, stimolo alla formazione di personalità autonome, responsabili e aperte, comporta spesso contrasti con genitori ed educatori, per la difesa della propria identità, o per motivi anche futili; e pesanti condizionamenti da parte dei coetanei e della moda, per paura dell'emarginazione.
c) La scoperta della propria sessualità, richiamo all'apertura e al dono di sé agli altri, se avviene in maniera confusa e frammentaria, in un contesto slegato dai valori, può creare turbamenti e chiusure, deviazioni, scoraggiamenti, attutimento del senso morale, distacco dalla pratica religiosa.
Esperienze devianti, o comunque premature e deludenti, possono incidere negativamente sulla psiche dell'adolescente. Mentre lo aiutano un ambiente sereno e stimolante, aperto a valori e interessi molteplici; amici disinteressati con cui confrontarsi; educatori a cui riferirsi per chiarimenti e guida.
GIOVANI (+17/18 anni)
I giovani, mirano a elaborare una propria sintesi culturale, e sentono bisogno di partecipare e offrire contributi alla vita sociale e di impostare seriamente la propria vita sentimentale ed economica; scontrandosi spesso con la difficoltà di trovare un lavoro, di impostare una famiglia, e di essere accettati come influenti nella società degli adulti.
I giovani-adulti dimostrano un notevole grado di maturità umana e sociale, sono sostenuti da una discreta formazione di base e sono affezionati al loro oratorio, in cui sono cresciuti. In genere hanno un atteggiamento corretto. Spesso altri interessi (gioco, tifo, fidanzamento, lavoro...) li distolgono da un impegno costante, fedele e sacrificato.
Il ragazzo vive in un ambiente
Conoscere le situazioni dei nostri ragazzi è importante e difficile. A volte si aprono spontaneamente, altre volte si manifestano con atteggiamenti che debbono farci riflettere: instabilità emotiva, depressione e abulia, nervosismo, tic, facile irritabilità, facile pianto, incontinenza, occhiaie, richiesta di coccole, interessi o giochi sessuali precoci, mentalità da clan, omertà, atteggiamenti trasgressivi alla ricerca di popolarità. Altre situazioni le esprimono attraverso i giochi spontanei
Come comportarsi?
Non mostrare di indagare, lasciarli esprimere. Comunicare osservazioni che possono essere importanti al coordinatore, che può mettere insieme vari rilievi, come tanti tasselli, capire la situazione e proporre dei rimedi. E’ una grave responsabilità tacergli quello che può costituire un rischio di scandalo.In situazioni delicate o scabrose, consultarsi; si può anche dire: domani riprenderemo se vuoi, il discorso; o esortare alla confidenza con il direttore dell’oratorio, o a confessarsi. Se bisogna trattarne con i genitori, ottenere possibilmente il consenso e chiedere parere al Coordinatore dell’oratorio su opportunità e modalità.
Educare, non irreggimentare
Noi non facciamo educazione solo imponendo o impedendo determinate cose, ma creando delle convinzioni e sostenendo amorevolmente nell’apprendimento di atteggiamenti e abitudini buone, che i nostri ragazzi continueranno a tenere anche in altri ambienti. Importante insegnare, insieme alla ubbidienza ai genitori e alle leggi (legalità), anche la capacità e la forza del dissenso e della obiezione di coscienza.
E’ importante, inculcare non solo l’amicizia, ma anche la libertà dai condizionamenti.
E’ importante educare a un uso moderato, critico e saggio dei mass media.
E’ importante difenderli dalla pubblicità.
Scommettere su Gesù, sulla sua amicizia e i suoi insegnamenti, sopra tutto e tutti.
Intessere rapporti con altre forze o istituzioni
Sarebbe bene che si cercassero di coinvolgere le varie agenzie educative che entrano in contato con il ragazzo: dalla famiglia, alla parrocchia, al comune per mezzo dei vari assessorati ma soprattutto collaborare con le famiglie.
Rapportarsi i genitori e con le famiglie
...il saluto, le informazioni, le proteste e gli echi delle discussioni, la partecipazione a feste, gite, messa, incontri…, il dialogo educativo, il coinvolgimento graduale e responsabile...
la proposta del sistema educativo preventivo di Don Bosco
l’aiuto in situazioni difficili
Non mostrarsi gelosi se ci controllano: è il loro diritto e dovere, finché non capiscono che meritiamo fiducia Non dar sempre credito al loro giudizio sui figli o alla loro interpretazione dei fatti, ma neppure trascurarla senza una nostra certezza ragionevole.
Dire ogni cosa col massimo rispetto, facendo notare le cose belle dei figli, e mostrando dispiacere se qualche volta dobbiamo notare qualche loro difetto, rimproverarli o castigarli.
Nel nostro ambiente si nota una grande suscettibilità in tanti genitori, che tendono a coprire i figli o a rimuovere anche l’idea che possano sbandare, per cui è opportuno riservare al coordinatore dell’Oratorio interventi importanti nei loro confronti.
Non affidare a genitori di grestini i figli degli altri, perché non è detto che tutti meritino questa fiducia, e del resto i loro genitori dovrebbero esserne avvisati.
Redazione
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