CRONACHE DALLA SCOGLIERA - Storia di una pietra che imparò l’amicizia - giorno 1...

Quando niente ha più senso. Quando resti impotente davanti alla malattia e al dolore. Allora, bisogna rimanere in cordata.

CRONACHE DALLA SCOGLIERA

Storia di una pietra che imparò l’amicizia

 

Giorno 16

12 marzo 2020  

 

La storia di Kyma mi fa venire in mente una frase che diceva: “un amico fedele è una protezione potente, chi lo trova, trova un tesoro.” Se penso a me, sono davvero una pietra fortunata, perché posso contare su molti amici che mi vogliono bene. E anche Carlo ha tanti amici. I suoi sono davvero speciali.

Inizia a soffiare piano un vento fresco. Sa di foglie e bosco, porta gli odori della città. Sento il profumo dei cibi appena sfornati dalle cucine delle case, i fiori innaffiati, lo smog delle macchine, quasi ne sento i clacson, i campanelli. E con l’aria di settembre, arrivano gli amici di Alberto e Carlo. Era da un po’ che non venivano da noi. Chissà cosa si diranno oggi…

 

…e quella mattina Carlo voleva dormire, ma alle sette Alberto ha suonato a casa sua. “Scendi, gli fa, è ora!”. Allora Carlo si è vestito con le prime cose che ha trovato ed è corso via. Sono andati nella chiesa sotto casa sua. Hanno salutato Gesù, cinque minuti, poi hanno iniziato la giornata. 

E sì che non c’erano né scuola né università, era estate…

Io sarei rimasta a letto, credo.

Ma va, che sei la prima che ci propone di venire a pregare insieme qui!

Forse perché solo Gesù può aiutarci davvero…

Non è facile crederci, soprattutto adesso…non ha più senso niente.

Però è l’unico modo per non perderci.

Io faccio tanta fatica… prima Alberto, adesso Carlo… Non capisco, è qualcosa più grande di noi.

Nemmeno io so dove Gesù ci stia portando…

Magari passa, e tra un mese Carlo sarà qui con noi a guardare il tramonto.

Tu credi?

Niente è impossibile.

Dobbiamo fare un salto nella fede, insieme.

Restare in cordata.

 

 


testi: Anita Marton 

grafiche: sr. Giulia Collodel 

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