Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa. Tu sei Petra e su te, pietra, edificherò la mia casa.
Giorno 45
10 aprile 2020
Ochin, posso farti una domanda?
Certo, Petra. Dimmi pure.
Tu avevi… Il Pescatore un giorno è venuto qui… ricordi?
Don Mario, intendi? Sì, me lo ricordo. Perché?
Eh, perché lui quel giorno aveva un foglietto in mano e dentro c’era scritta una cosa e poi tu me l’avevi spiegata…
Sì, parlava di quando Gesù ha chiamato con lui Andrea e Pietro…
Ma Pietro prima si chiamava Simone e poi Gesù gli ha dato un nome nuovo. Perché gli ha cambiato il nome?
“Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa”. Capisci, Petra? Pietro, come una pietra, una roccia salda, fondamenta solide e sicure per poter costruire una casa. Gesù l’ha scelto per costruire la chiesa, la sua missione era davvero importante, come la tua, come quella di chi ha il coraggio di dirgli di sì. Pietro ha avuto paura, come tutti, perché seguendo Gesù non aveva scelto una vita facile.
Ma cosa ha fatto per essere… pietra?
Pietro ha girato il mondo, ha incontrato tante genti e a tutte ha portato la testimonianza di Gesù, ha detto a tutti le sue parole, ha annunciato che si può scegliere una vita diversa, piena.
Quindi è stato… pescatore di uomini?
Sì, certo.
E perché tu quel giorno mi avevi detto che il mio nome era importante, che avevo una missione grande?
Non te ne sei resa conto da sola, pietra, Petra? Ti ho sentito, ieri…
Ma erano solo sciocchezze… Cosa vuoi? Che una pietra possa avere davvero una missione importante, che una pietra possa cambiare il mondo? Qui dove sono…
Lì dove sei, tu sei chiamata a cambiare il mondo. Tu sei Petra, e su questa pietra che sei Gesù ti chiede di poter costruire la sua casa, ti chiede di poter essere casa per lui e per chi incontri.
Ma qui… qui non c’è niente. Non posso muovermi, non posso andare in giro per il mondo come Pietro. E attorno a me ci sono solo… rocce.
È vero, attorno a te hai tante pietre, che sono vuote, che non hanno amici, senza desideri veri, senza sogni; pietre che non sanno piangere, né amare.
Quindi prendermi cura di loro… è la mia missione? In effetti, ieri, parlando con Lapis… ho come sentito di essere nel posto giusto, di… ma no… Io, io, una pietra… non capisco, non credo di essere capace.
Non sempre è facile dire di sì quando quello che ci viene chiesto sembra più grande di noi. Tu continua a fidarti di Gesù, anche se non capisci bene tutto. Non temere, lui è con te, fino alla fine del mondo.
testi: Anita Marton
grafiche: sr. Giulia Collodel
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