Dalle cooperative ai volontari

La folla premeva ai cancelli, fino all'apertura delle 8.30. Sono entrati gruppi numerosi, persone addobbate a festa con sciarpe, cappelli, bandiere, tamburi, cartelli, striscioni. La promessa è di ritrovarsi nel 2014 per sentire la loro versione e valutare cosa hanno fatto in un anno per il Terzo Settore.

Dalle cooperative ai volontari

 

Alle 6.00 gli amici della cooperativa sociale Primavera erano già all’opera per stendere la moquette sul parquet della Reyer Umana. Alle 6.30 si sono ritrovati Ufficio Stampa, presentatori, service audio, cameramen, allestitori. Fino alle 8.00 un grande lavorio di persone per prepararsi all’arrivo del Terzo Settore.

Alle 8.15 i primi autobus hanno parcheggiato di fronte al Pala Taliercio. I vigili preoccupati chiamavano per capire come mai c’era così tanta gente. Per la prima volta la Digos ha dovuto dichiarare più presenze di quelle segnalate dagli organizzatori. La folla premeva ai cancelli, fino all’apertura delle 8.30. Sono entrati gruppi numerosi, persone addobbate a festa con sciarpe, cappelli, bandiere, tamburi, cartelli, striscioni.

Gli artisti di Ambaradan e Spettacoliamo fremevano per l’attesa, i politici si riunivano in gruppetti a chiacchierare, ignari di quello che li avrebbe aspettati. Il Presidente Ugo Campagnaro salutava tutti, ringraziava tutti, chiedeva pazienza e studiava il clima. I Presidenti ed i Direttori di tutte le Unioni Provinciali e del Regionale di Confcooperative si davano da fare per accogliere i presenti. 

 

Cos’è successo il 26 gennaio a SIAMO IL SOCIALE

 

Con mezz’ora di ritardo, tra i cori di festa dei 5.000 presenti, cominciava lo spettacolo: musica, teatro, testimonianze dei cooperatori, anche al telefono. Il Presidente Campagnaro in gran forma chiedeva ai politici attenzione e riforme per il sociale. I politici, non potendo parlare, mandavano i propri messaggi su twitter #siamoilsociale. La promessa è di ritrovarsi nel 2014 per sentire la loro versione e valutare cosa hanno fatto in un anno per il Terzo Settore.

Il servizio del Corriere del Veneto

Il servizio della Nuova Venezia

E poi tutti fuori, ai furgoni, ai camion, ai pullman, in fila indiana per le strade di Mestre e sul Ponte della Libertà e a Venezia. Un corteo di più di 5 chilometri, sfilacciato all’inizio, poi sempre più compatto ad occupare il ponte e a suonare i clacson della speranza.

Ed infine a Calatrava, con i giornalisti che attendevano il Flash Mob. E pian piano gente che arrivava dal Tronchetto col People Mover, a suon di trombette, a suon di tamburi, pacificamente. Più di 500 persone hanno occupato il ponte con i Manifesti di SiAMO IL SOCIALE in mano. Alcune persone con disabilità in sedia a rotelle, aiutate dagli operatori, hanno superato il ponte e tutti insieme andavano a Santa Lucia a leggere l’Appello del Sociale ed alcune poesie. Rai 3 intervistava Campagnaro.

Il servizio nel TG di RAI 3

Fine!

Ma c’era ancora voglia di festa e quindi no, non si finiva più, si saliva al Ponte degli Scalzi e chi ritornava a Piazzale Roma chi se ne andava a Rialto per addobbarlo, com’era programmato (ma era troppo tardi!). E ci si infilava nei bacari e nei bar, a raccontarsi la giornata, a raccontarsi la festa. Fino alle 17 la gente di SiAMO IL SOCIALE era a Venezia, e i cittadini se ne sono accorti.

Grazie a Tutti!

Ma ancora la giornata non si voleva chiudere. I giornalisti continuavano a chiamare per approfondire il tema, di cui si sa troppo poco. Cellulari, messaggi, rincorse per accontentare la stampa. Radio 24 raggiungeva telefonicamente Campagnaro per dare notizia di SiAMO IL SOCIALE: ecco l’intervista di RADIO24.

A quel punto erano le 19.00, ed era proprio finita.

 

 

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