L’universo, la natura, gli atomi, le forze fisiche e gli elettroni. Tutto ciò che studia la scienza ci parla di Dio. Oggi ci lasciamo provocare dalle parole di due divulgatori: Michel-Yves Bolloré e Olivier Bonnassies che presentano il loro libro.
Il libro “Dio. La scienza, le prove. L’alba di una rivoluzione” (ed. Sonda), di Michel-Yves Bolloré e Olivier Bonnassies, da poco uscito anche in Italia riesce ad incuriosire i lettori grazie ad un linguaggio accessibile con il quale vengono riportate le testimonianze di 20 specialisti che dimostrano come un’intelligenza creatrice non sia inconciliabile con l’evidenza scientifica.
La prefazione del volume originale è dell’astronomo e fisico statunitense Robert Woodrow Wilson, vincitore del Premio Nobel per la fisica nel 1978, grazie alla scoperta fatta nel 1964 assieme ad Arno Penzias, della radiazione cosmica di fondo, considerata la prova più importante in favore della teoria del Bing Bang. Nella traduzione italiana la prefazione è affidata ad Antonino Zichichi, fisico al Cern e divulgatore scientifico italiano, specializzato nel campo della fisica delle particelle. Abbiamo raggiunto gli autori per chiedere loro qualcosa di più su un libro così controverso, che non può evitarci di mettere provocatoriamente il punto interrogativo proprio sul titolo stesso: ma quindi Dio esiste? E voi credete in Dio?
“L’oggetto del libro è proprio quello di dimostrare che un Dio creatore esiste e che questa è una credenza razionale, è invece irrazionale il contrario. Quindi la risposta è sì, Io credo che Dio esista e io credo in Dio”, le parole di Michel-Yves Bolloré, ingegnere e direttore d’azienda, che fanno il paio con quelle di Olivier Bonnassies, politecnico e imprenditore,“Io penso che dal punto di vista della conoscenza e del sapere ci sono tutte le prove e tutti gli elementi necessari per concludere in modo molto razionale che Dio esiste, come dice la Chiesa cattolica. Con la luce naturale della ragione umana si può arrivare alla certezza dell’esistenza di Dio”.
Un lavoro durato 3 anni e mezzo che ha superato le aspettative iniziali, un tempo necessario per realizzare un panorama completo di tutte le prove razionali ed esatte dell’esistenza di Dio, presentate con un linguaggio accessibile a tutti, dal ragazzo 15enne alla persona anziana, come sottolineano gli autori stessi. “Questo Libro non esisteva”, dichiara Bolloré, non nascondendo la fatica nel redarlo, ma anche la soddisfazione per aver portato a compimento un tale lavoro, grazie alla complicità di Bonnassies che aggiunge, “Era importante per noi fare un’opera di divulgazione, rendere accessibile questo sapere a tutti, perché siamo sorpresi dal fatto che in quest’epoca esistono sempre più prove dell’esistenza di Dio, e sempre meno persone che credono”.
Un testo diviso in 12 temi tra i quali è difficile avere una preferenza per gli autori, dato che il valore del libro sta nel fatto che tutti si incrociano e portano alla stessa conclusione, venendo con una convergenza da discipline e da saperi molto diversi, anche se per Bolloré quello della biologia fornisce informazioni straordinarie. Potendo mettere da parte la domanda sull’esistenza di Dio, verrebbe quindi da domandarsi come sia fatto, ma secondo gli autori non arriveremo mai a questo, “nella tradizione cristiana San Tommaso d’Aquino, ad esempio, nella somma teologica parla della conoscenza di Dio senza la fede, e poi anche in un’altra opera parla dell’esistenza di Dio che si può leggere, che si può individuare soltanto come elemento negativo, quindi come causa che porta a degli effetti”, sono le parole di Olivier Bonnassies che aggiunge, “La conoscenza di Dio è molto limitata, ma se lui si rivela è possibile ampliarla moltissimo. E poi si potrebbe fare anche un’inchiesta su quali sono le ragioni per credere e nella verità della rivelazione nell’ambito della cristianità. Ma questo sarebbe un altro argomento, non è quello del nostro libro”. Guardando alle ere geologiche e riportando la riflessione alla contemporaneità, dove si assiste a tragedie sempre più legate al cambiamento climatico, viene da domandarsi quanto l’operato dell’uomo incida su quello di Dio. “Per quanto mi riguarda, la consapevolezza del funzionamento così straordinario della regolazione della terra è un aspetto positivo. Sappiamo oggi quanto questi parametri così sottili che sono stati definiti sono importanti e quanto l’uomo può arrivare a scombussolare, a stravolgere questo equilibrio così precario e così fragile”, dichiara Michel-Yves Bolloré che conclude, “questo ci consente di capire ancora di più fino a che punto ci si è spinti in questa regolazione così sofisticata. Quindi questo ci aiuta a capire che, e nel libro lo diciamo, non è soltanto la regolazione del cosmo che è stata fatta in modo così raffinato, ma anche quella della terra, che fino a che punto questo equilibrio è fragile e quindi, fino a che punto dobbiamo stare attenti a non sconvolgerlo”.
Una consapevolezza che, anche per chi parla di scienza, apre ad una riflessione che sembra rinnovare il principio fondamentale legato a Dio, il libero arbitrio, cioè quel concetto filosofico e teologico che lascia all’uomo la piena volontà e possibilità di scelta libera, senza origine esterne.
“Abbiamo perso la consapevolezza collettiva della conoscenza di Dio. Cioè questo ha scombinato anche il concetto di bene o male. Non si sa più che cosa è giusto e cosa è sbagliato. Si può fare qualunque cosa”, racconta Bonnassies che conclude, “Io spero che la consapevolezza che abbiamo acquisito con tutte queste prove che la scienza si dà sull’esistenza di Dio, ci possa portare a modificare questo atteggiamento. Per questo noi abbiamo parlato dell’alba di una rivoluzione in questo libro. Speriamo che sia l’alba di una rivoluzione che cambierà la società”.
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