Diventano visibili i Santi Pietro e Paolo

di Raffello e Fra Bartolomeo

Fino all'8 gennaio esposti i due dipinti, conservati nelle sale destinate alle udienze e per questo invisibili per il grande pubblico. Il restauro ha accertato l'intervento diretto di Raffaello Sanzio

“I Santi Pietro e Paolo di Raffaello e Fra Bartolomeo. Un omaggio ai Patroni di Roma” è il titolo della mostra che da domani 25 settembre all'8 gennaio 2022 ospitano i Musei Vaticani nella Sala XVII della Pinacoteca in collaborazione con gli Uffizi. I protagonisti di questa speciale esposizione sono due magnifici dipinti raffiguranti i Santi Pietro e Paolo, da decenni conservati nell'Appartamento Pontificio delle Udienze del Palazzo Apostolico Vaticano e, per questo motivo, non visibili al grande pubblico. Nell'autunno del 1513 Fra Bartolomeo, pittore e frate domenicano del convento fiorentino di San Marco, si recò a Roma, dove gli vennero commissionati i due quadri dei Principi degli Apostoli per la Chiesa di San Silvestro al Quirinale. Realizzò i cartoni preparatori e dipinse il San Paolo, ma un'improvvisa crisi artistica gli impedì di terminare il lavoro e, probabilmente dopo la sua morte avvenuta nel 1517, il quadro di San Pietro venne completato da Raffaello, come attestato dal Vasari. Presso i Musei Vaticani i due dipinti sono stati oggetto di accurate indagini scientifiche e di un meticoloso restauro dal 2019, in previsione delle Celebrazioni Raffaellesche del 2020, contattando anche il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi di Firenze, dove sono conservati i disegni e i cartoni preparatori delle due opere. Da tali ricerche è scaturita l'idea di questa straordinaria esposizione in collaborazione fra i Musei Vaticani e le Gallerie degli Uffizi, che hanno cortesemente concesso in prestito i disegni e i cartoni preparatori ed approfondito lo studio della tecnica esecutiva dei cartoni, curandone anche il restauro.

L'analisi tecnica e stilistica delle due opere compiuta in occasione del restauro induce a ritenere che i dipinti siano stati preparati entrambi da Fra Bartolomeo, il quale avrebbe poi portata a compimento la sola tavola del San Paolo; mentre il San Pietro, rimasto allo stadio di disegno preparatorio ombreggiato e forse con alcuni abbozzi di colore nei panneggi, sarebbe stato totalmente dipinto da Raffaello secondo una conduzione pittorica e uno stile che lo avvicinano alle opere del periodo più tardo della sua attività. «L'eccezionale novità della sicura attribuzione a Raffaello del dipinto di San Pietro progettato da Fra Bartolomeo ben s'inserisce nelle celebrazioni in onore del Divin pittore», afferma Barbara Jatta, direttore dei Musei Vaticani. Gli approfonditi studi delle due opere riportati nel catalogo della mostra confermano pienamente il pregio storico-artistico di questa esposizione unica ed irripetibile, dove si potranno ammirare capolavori solitamente non visibili e, per la prima volta dopo cinquecento anni, si potrà vedere riunito l'intero iter di realizzazione delle due opere: disegni, cartoni preparatori e dipinti. «Il dialogo vivacissimo fra tre dei massimi artisti del Cinquecento, che i visitatori possono avvertire nella sala di Raffaello agli Uffizi, trova continuazione e culmine nella mostra che adesso si può visitare ai Musei Vaticani - commenta il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt - E, per la prima volta dal 1513, quando tuttavia nessuno poté vederli nello studio dell'artista, salvo Fra Bartolomeo stesso e l'amico Raffaello, si uniscono con i cartoni le due tavole di San Paolo e San Pietro, entrambe ideate dall'artista domenicano, il secondo completato dal Sanzio». La mostra è accompagnata dal catalogo (Edizioni Musei Vaticani) a cura di Barbara Jatta e Guido Cornini, con la collaborazione di Fabrizio Biferali.

 

 


di Redazione Agorà

tratto da Avvenire.it

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