Sono più di 9 mila le ragazze di strada liberate, più di 2.500 persone in carcere sono uscite per andare in comunità educative. «Don Benzi dovrebbe essere esempio per chi fa politica, per rimettere il bene comune al centro della politica, per rimettere al centro la persona, risolvere i problemi degli ultimi dando risposte a chi non ce la fa».
Don Oreste Benzi è stato vicino agli ultimi ma anche capace di una visione profetica che non può non coinvolgere la politica. Per questo come ha notato la vicepresidente della Camera, Rosy Bindi, è significativo che sia avvenuto nella sala stampa di Montecitorio l’annuncio del convegno internazionale che si terrà a Rimini a partire da venerdì e che culminerà sabato sera con la richiesta al vescovo della diocesi Francesco Lambiasi di iniziare la causa di beatificazione del fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII. «I santi sono di tutti ed è bello – ha detto la Bindi – che si inizi questo percorso per la beatificazione in una sede laica per il massimo rispetto che don Oreste aveva della laicità, anche se non ha mai fatto mancare la sua parola, anche dura, che ci ha richiamati alla nostra missione, al senso vero delle istituzioni». L’auspicio della presidente del Pd è che «il governo e la politica tutta legga nelle sue parole, soprattutto rivolte ai giovani, un vero programma».
«Don Benzi – ha confermato il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa – dovrebbe essere esempio per chi fa politica, per rimettere il bene comune al centro della politica, per rimettere al centro la persona, risolvere i problemi degli ultimi dando risposte a chi non ce la fa».
«Il virus benigno del sorriso di don Oreste perpetuato in don Aldo Buonaiuto mi ha comunque contagiato, ha cambiato la mia vita - testimonia il sottosegretario all’Interno Saverio Ruperto –. Ti rendi conto che fino a quel momento hai vissuto in una ottica individualistica, mai si fa dono di se stesso all’altro come fanno gli appartenenti di questa comunità». «Era un costruttore di pace – ha osservato il presidente del Forum delle Famiglie, Francesco Belletti –. La grande eredità che ci ha lasciato è che salvando il presente, bonificandolo, si costruiscono le condizioni per il futuro».
E i numeri della sua Comunità la dicono lunga: 500 strutture di accoglienza diffuse in 32 paesi nei cinque continenti, raccoglie 2.192 volontari in Italia e più di 500 all’estero.
«Il nostro è un invito a tutta la società civile, alle associazioni e a tutti coloro che si riconoscono nella profezia di don Benzi – ha evidenziato il presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, Giovanni Paolo Ramonda – Lui che ha sempre messo al centro la famiglia, e che 30 anni fa delineava i confini di una società del gratuito con parole di una tale attualità che sconcertano».
Sono più di 9 mila le ragazze di strada liberate, più di 2.500 persone in carcere sono uscite per andare in comunità educative. Ora, ha proseguito, «stiamo dialogando con il Dap per 60 mamme con bambini che verranno a vivere nella comunità». Hanno beneficato dell’intervento dell’associazione 41.000 persone in tutto il mondo. «La beatificazione di don Oreste - ha concluso Ramonda - è un evento importantissimo, non solo per la Comunità, non solo per la Chiesa, ma per tutte le donne e gli uomini di buona volontà, per quest’uomo che ha incontrato i poveri, ma anche i capi di Stato, una figura luminosa che ha orientato le sue scelte alla costruzione di quella che lui chiamava la società del gratuito, basata su un’economia di condivisione».
Pierluigi Fornari
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