Domenica 18 agosto 1957

Cercare di meditare un poco sulla lunghezza dell'eternità opposta alle poche settimane che mi restano da vivere!

Domenica 18 agosto 1957

da L'autore

del 20 novembre 2009

 

Ridivenire come bambini, fare piccole cose

 

Domenica 18 agosto

 

Sono tuttora in pace, stamani, e calmissimo. La forza del Signore non mi lascia e sono portato a fare ciò che voglio fare, con una facilità che non viene da me. Tuttavia il sentimento di presenza si è un po' allontanato, ma ciò non è più penoso come all'inizio. Mi sento meno perduto, più capace di continuare con lo stesso slancio l'opera che mi sono fissato. Quando lo Spirito del Signore era su di me, mi riempiva di una forza e di una gioia che finivano con divenire penose per la loro intensità. È così che durante parecchi giorni non ho potuto passare cinque minuti senza pensare al Signore.

 

Mi sentivo rotto e febbricitante, in uno stato di eccitazione anormale. Adesso sono in pace e la mia partecipazione alla santificazione mia diviene un po' più grande. Mi capita di tanto in tanto di lasciar sfuggire il mio pensiero verso soggetti molto profani, e come un cavallo viziato sono costretto a rimetterlo sul dritto cammino. Il Signore vuole certamente saggiarmi un poco per vedere che cosa farò nel mio abbandono relativo. Se persevero senza venir meno raggiungerei un'unione un po' più stretta con nostro Signore, e come ricompensa Egli farà che lo ami un poco più. Ho terminato il libro di santa Teresa di Gesù Bambino. Che graziosa piccola santa e come è vicina a noi!

 

Sì, bisogna ridivenire come dei bambini e fare come essi delle piccole cose. L'abbandono fiducioso, la fede senza cedimenti sono loro prerogativa. Bisogna esercitarvisi. Devo giungere a credere che Gesù mi ama d'un amore infinito, e che ogni pena che sento, Egli la risente molto più di me.

 

Per mezzo della piccola via devo arrivare ad elevarmi. Donare delle piccole piccole cose, che non sono troppo dure. Così, il mio tabacco: devo orientare tutta la volontà su di esso. Fumo una sigaretta al mattino, una a mezzogiorno, una alla sera. Potrei smettere bruscamente, ma ciò sarebbe assai penoso e ai bambini non si chiedono simili sforzi. A partire da mercoledì ne sopprimerò una; non me ne resteranno che due, e poi non ne lascerò che una, poi nulla del tutto.

 

Similmente per la preghiera. Ho preso la risoluzione di alzarmi ogni mattina tra le 5 e le 6 per prepararmi a leggere la Messa. Costato d'altra parte che non sono affatto solo a mettervi lo sforzo necessario. L'Angelo custode deve aiutarmi a gettarmi fuori del letto, perché lo faccio quasi con piacere, mentre prima una gru da cinque tonnellate non avrebbe potuto farmi smuovere di un dito. Oggi va sempre meno bene. Mi sento vuoto, senza alcun desiderio e ho un po' l'impressione che tutto è vano. Giro in tondo come una bestia in gabbia e mi annoio da morire. Potrei scrivere, ma non so che cosa raccontare, e poi ho male al braccio.

 

Il Signore vuole mostrarmi in tal modo che mi ha scelto per partecipare alle sue opere di misericordia, ma che io non sono che uno strumento incapace di autonomia. Ti basta la mia grazia, perché la mia forza si esplica nella debolezza [2 Cor 12, 9]. In fatto di debolezza, l'ho completa! Piccola cosa molle molle che gli uomini hanno abbassato al disotto della terra.

 

Ma Dio ha scelto le cose folli del mondo per confondere i saggi. E Dio ha scelto le cose vili del mondo, e le pi√π disprezzate, persino quelle che non sono, per annientare quelle che sono [ 1 Cor 1, 27]. San Paolo mi ridona coraggio.

 

Cercare di meditare un poco sulla lunghezza dell'eternità opposta alle poche settimane che mi restano da vivere!

 

Jacques Fesch

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