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Don Bosco e Madre Mazzarello, l'amore al Papa e la gioia da Giovani per i Giovan...

Ecco un tratto tipico di don Bosco che la stampa del tempo non si è fatta scappare: la gioia. Già quell'amore verso i giovani del Papa che riempie quei cuori di gioia, non qualcosa di effimero, ma la Gioia per cui si è disposti a dare la vita! Solo così si può cogliere perché nella formula della santità lasciata da don Bosco non può che esserci l'ALLEGRIA, non si può essere santi se non servendo Dio con gioia... SERVITE DOMINO IN LAETITIA!


Don Bosco e Madre Mazzarello, l'amore al Papa e la gioia da Giovani per i Giovani

da GxG Magazine

del 07 maggio 2005

Anagramma IL REGALO… troverai ALLEGRIA!!

 

Ricevere un regalo è un’esperienza bellissima che capita a tutti, ma quanti hanno mai ricevuto un regalo dal Papa? L’affetto tra il Papa e i giovani ha portato in ogni tempo GIOIA, sentite cosa scrisse un giornale per i fatti accaduti all’oratorio nel 1850: «Fu fissata una funzione la domenica testé  passata 21 luglio per ringraziare Papa Pio IX del regalo fatto e tutti i ragazzi furono radunati nell'Oratorio centrale situato nella regione di Valdocco.

Il benemerito Padre Barrera, con quel suo chiaro e fervido dire che illumina le menti e rapisce i cuori, li intratteneva intorno al prezioso dono. Accennando al fatto biblico del giovane Daniele e compagni invitava i giovani con queste parole - Così voi, proseguiva, coll'esservi serbati fedeli alla religione di Gesù Cristo, devoti al suo Vicario, non solo nella prospera, ma ancora nell'avversa sorte, chiudendo l'orecchio ai detti di quei sedotti e seduttori, che intendevano a consigliarvi diversamente, vi meritaste questa dolcissima caparra, che vi manda il Redentore per mezzo del suo Vicegerente. [Pio IX regalò ai giovani dell’Oratorio di don Bosco delle piccole corone del Rosario] - Entrava poi a ragionare del dono, toccando di volo come gli antichi Romani usavano incoronare di quercia quei che con qualche azione eroica si erano segnalati nel porgere aiuto o scampo ai concittadini, e mostrava come Pio IX, regalandoli di quella corona, mirava ad incoronare la fortezza da loro spiegata: vedessero di tenerla in sommo pregio, di valersene onde pigliare animo in ogni sorta di combattimenti, che loro toccasse di sostenere per la causa di Dio; rimirando la crocetta che portava appesa ricordassero come solamente il patire con Cristo apre la via alla gloria da lui meritataci.

La brevità di un articolo non ci permette di tener dietro alle moltissime cose da lui discorse, segnatamente allora quando entrava a trattare del tema suo prediletto, la divozione alla divina Madre, e, per invogliarli ad amarla viemmeglio, loro ricordava l'esempio dell'adorato Pontefice, il quale fin dagli anni più teneri le era vissuto divotissimo.

Tenero spettacolo era mirar tanti giovani pendere attentissimi dal labbro del facondo dicitore e bevere avidamente ogni parola; sensibilissima era la commozione che un tal dire destava in quei vergini cuori, massime allorchè toccando l'oratore del modo, col quale essi dovevano rispondere a tanta premura del Santo Padre, lor diceva: - Amor si paga con amore; pensate ora all'amore che vi portò Pio IX, mentre fra tanti figliuoli, che novera di dove nasce fin dove tramonta il sole, fra tante occupazioni che assediano continua-mente quel cuore, pensò a voi, operò per voi; vedete perciò di amarlo, ma amarlo tanto! Ché chi è con lui è con Cristo; promettete perciò, giurategli fedeltà, amore sino alla morte. - Se a tali detti rimaneva muto il labbro di quei giovanetti, parlava però eloquentemente il loro volto infiammato, lo sguardo, le lagrime, che a non pochi cadevan dagli occhi, talché ognuno poteva accertarsi essere il Sommo Pio ardentemente riamato da quei cuori. Impartitasi la benedizione del Venerabile, ricevevano a' piè dell'altare la corona regalata da Pio IX» (MB IV, 98).

 

Ecco un tratto tipico di don Bosco che la stampa del tempo non si è fatta scappare: la gioia. Già quell’amore verso i giovani del Papa che riempie quei cuori di gioia, non qualcosa di effimero, ma la Gioia per cui si è disposti a dare la vita! Solo così si può cogliere perché nella formula della santità lasciata da don Bosco non può che esserci l’ALLEGRIA, non si può essere santi se non servendo Dio con gioia… SERVITE DOMINO IN LAETITIA!

 

 

IL COMANDAMENTO DELLA GIOIA

 

In Madre Mazzarello e nella prima comunità di Mornese l’allegria, la gioia assumono un particolare significato. L’allegria è il segno dell’unità del cuore, di un grande amore a Dio e al prossimo e quindi di una libertà interiore che spinge sempre oltre il dovere, nel dono di sé.

La gioia, la serenità di fondo, è segno di un cuore abitato da Dio.

Madre Mazzarello invita sempre le suore ad essere allegre. Se l’allegria è l’espressione di un cuore abitato da Dio, di un cuore capace di comunicare, allora è un’allegria che comunica Dio attraverso l’amabilità dello sguardo, della parola, del gesto, e crea nell’ambiente un clima in cui “si sta bene”.

É quindi necessario “non perdere mai l’allegria che vuole il Signore “ (L43, 2). Ciò impegna ad un continuo lavoro sul cuore per amare e coinvolgere altri in questo amore.

Questo tratto della spiritualità di madre Mazzarello compare chiaramente in tutte le sue lettere.

Come esempio abbiamo scelto la n°43, scritta a suor Laura Rodriguez, prima FMA sud-americana.

 

Lettera 43 A suor Laura Rodriguez

[Nizza Monferrato, 9 luglio] 1880

 

Viva Ges√π!

Mia buona suor Laura Rodriguez,

1. Grazie del tuo biglietto che mi mandasti. Non ti conosco di presenza, e forse in questa misera vita di lagrime, non avremo la consolazione di conoscerci, ma ho ferma speranza che ci conosceremo in Paradiso. Oh! sì, lassù faremo proprio una bella festa la prima volta che ci vedremo.

2. Hai fatto la santa Professione? io spero che l'avrai fatta e mi rallegro con te della bella grazia ricevuta da Gesù. Mia buona suor Laura, fatti coraggio per corrispondere ad una grazia sì grande. Procura di mantenerti sempre ferma nei tuoi santi proponimenti che avrai fatto in quel beato giorno della S. Professione. Ti raccomando di essere sempre umile, [di aver] grande confidenza coi tuoi Superiori e non perdere mai l'allegria che vuole il Signore, studiati di renderti cara a Gesù.

3. Prega per me, benché non ti conosca ti amo tanto, tanto. Ti mando una immagine e la terrai per una mia memoria. Coraggio adunque, stammi allegra e fatti santa presto. Dio ti benedica e ti faccia tutta sua. Credimi tua sempre

 

Aff.ma nel Signore

la Madre suor Maria Mazzarello

 

 

 

Oscar Tiozzo, sr Manuela Gubana, sr Linda Pocher

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