Don Bosco e Maria Ausiliatrice: un duo inscindibile

Maria non fu solo una straordinaria presenza operativa ma anche santificatrice...

Don Bosco e Maria Ausiliatrice: un duo inscindibile

 

Nella variegata agiografia della Chiesa Cattolica non c’è un santo (o santa) che sia diventato tale senza un riferimento esplicito a Maria di Nazaret. E non può essere altrimenti. Se la nostra salvezza ci è stata sì data attraverso la santissima umanità del Cristo, come diceva Santa Teresa d’Avila, la sua incarnazione cioè il suo concreto prendere una carne passibile e mortale come la nostra è stato possibile solo attraverso Maria, la Madre di Gesù. Ricordiamo il famoso “nato da donna” (ai Galati ) di San Paolo. In alcuni di questi santi, per molteplici fattori, la presenza di Maria è stata molto più accentuata che in altri. Ricordiamo tra i tanti San Luigi Grignon de Monfort, San Massimiliano Kolbe. E San Giovanni Bosco.

 

Nella vita di Don Bosco questa presenza è stata continua. Sua madre stessa, Mamma Margherita, nel 1835, entrando in seminario, gli disse solennemente: “Quando sei venuto al mondo ti ho consacrato alla Beata Vergine. Quando hai cominciato i tuoi studi ti ho raccomandato la devozione a questa nostra Madre. Ora ti raccomando di esserle tutto suo. Ama i compagni devoti di Maria. E se diventi sacerdote, raccomanda e propaga sempre la devozione di Maria”. Come si vede un vero programma di vita spirituale tenendo presente la Madonna.

 

Maria intervenne nella vita di Don Bosco non solo attraverso Margherita, ma direttamente lei stessa. E non solo una volta. Ricordiamo il programmatico sogno dei 9 anni. Maria si presenta non solo come la sua maestra, la sua guida ma anche come “datrice di lavoro” in favore dei giovani... che Lei chiamerà nel sogno “i miei figli”.

 

Altra svolta decisiva. Altro sogno nel 1844. Maria gli fa “vedere” una grande chiesa sempre a Valdocco. Sogno profetico... perché Don Bosco non aveva niente, era ancora alla ricerca di una sede stabile per i suoi ragazzi (arriverà nel 1846 con la Casa Pinardi).

 

Fu nel 1864 che iniziò la costruzione della “grande chiesa” (ampliata poi nel 1934) intitolata naturalmente a Maria Ausiliatrice... per espresso desiderio della Madonna stessa che voleva essere invocata con quel titolo. Lei stessa disse a Don Bosco nel “sogno-visione”: “Questa è la mia casa, di qui la mia gloria”.

 

Finita nel 1864 Don Bosco all’inaugurazione affermò che era stata la Madonna stessa a costruirsi la “sua chiesa” con tante grazie, quanti erano i suoi mattoni. Dopo il monumento a Maria in mattoni del 1864, nel 1872 ci sarà la fondazione (insieme a S. Maria Domenica Mazzarello) delle Figlie di Maria Ausiliatrice, monumento vivente.

 

Quando Don Bosco fu proclamato santo, 1º aprile 1934, don Alberto Caviglia, insigne storico salesiano, scrisse sulla Rivista Maria Ausiliatrice: “Don Bosco è santo. L’opera di Maria, l’Ausiliatrice, è compiuta ed è completa. Al piccolo contadinello di nove anni di Murialdo, essa aveva rivelato la via, e per venti anni la Maestra datagli dal Figlio Divino l’aveva sostenuto per l’aspro cammino della vita...”.

 

Questo per sottolineare la straordinaria presenza non solo operativa ma anche santificatrice di Maria. E scriveva ancora: “E dove c’è l’uno dei nomi, naturalmente, spontaneamente, si nomina l’altro. E si dice: Madonna di Don Bosco”. Insomma, un duo inscindibile, per la gloria di Dio.

 

 

Mario Scudu sdb

http://www.donbosco-torino.it

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