Don Filippo ci scrive... n° 76

Don Filippo ci scrive... n° 76

del 16 settembre 2019

"Dopo alcuni mesi passati in Italia per la scomparsa di mia mamma Alma
e per riprendermi e ricaricarmi bene, sono tornato in Etiopia, sempre
nella zona di Gambella, ma in una nuova parrocchia, quella di Lare"

Carissimi amici, come state?
Intanto un buon anno 2012, qui in Etiopia oggi 12 settembre abbiamo
festeggiato il 1 giorno dell’anno 2012. Siamo piu’ giovani di 7 anni.
Così siamo in festa, vacanze e festa tra l’inizio del nuvo anno e la
festa della Croce il 28 settembre, poi tutto riparte: scuola e lavoro.
Dopo alcuni mesi passati in Italia per la scomparsa di mia mamma Alma
e per riprendermi e ricaricarmi bene, sono tornato in Etiopia, sempre
nella zona di Gambella, ma in una nuova parrocchia, quella di Lare.
Siamo a 80 km da Gambella sul confine con il Sud Sudan, vicini al
fiume Baro, la gente e’ tutta di etnia Nuer e sostituiro’ don Matteo,
un sacerdote italiano di Mantova che ritorna in Italia dopo tanti anni
di missione.
L’accoglienza da parte di don Matteo e della gente e’ stata ottima,
questo mi sta aiutando a riadattarmi al clima, sempre molto caldo,
alla cultura loro, alla vita semplice del villaggio, al fatto di
essere l’unico bianco insieme a don Matteo, alla lingua, sto
riprendendo il nuer che gia’ avevo un po’ imparato...
Nella strada che porta da Gambella a Lare ci sono la maggioranza dei
profughi arrivati dal Sud Sudan, distribuiti in 4 grandi campi, piu’
di 50 mila persone per campo. Passando per la strada l’entrata ai
campi e’ posizionata nel tratto dove sono sorti moltissimi negozi di
ogni genere per servire proprio i profughi e anche i salesiani di
Gambella con il VIS hanno due progetti all’interno dei campi. Credo
che alla domenica almeno per la Messa andro’ anch’io all’interno di un
campo, visto che sono tutti di etnia nuer.
E’ dal 2014 che e’ scoppiata la guerra civile in Sud Sudan e subito
dopo sono sorti questi campi per accogliere i profughi che fuggivano
dalla guerra, e dato il loro numero elevatissimo, c’e’ sempre tensione
tra loro e la popolazione locale, che in quella zona e’ di etnia
anuak. Proprio la scorsa settimana hanno fermato una macchina dei una
ong che lavorava dentro il campo e poiche’ trasportava un nuer hanno
ucciso sia il nuer che l’autista. Dopo due giorni la vendetta non si
e’ fatta attendere e alcune persone hanno ucciso una persona anuak.
Speriamo che la tensione si calmi.
Nella parrocchia sono giorni tranquilli di preparazione della
attivita’ che inizieranno verso meta’ ottobre. C’e’ una bella
comunita’ e con don Matteo stiamo visitando alcuni villaggi attorno
per partire anche la’ con qualche attivita’.
Nella missione di Pugnido, dove ho passato gli ultimi 6 anni, il
sacerdote locale diocesano che mi ha sostituito in questi mesi, abba
Henock, continuera’ a portare avanti la missione, sta facendo molto
bene e il Vescovo abba Angelo ha preferito lasciare lui la’ e mandare
me a sostituire don Matteo a Lare. Sicuramente andro’ a trovarlo una
volta per salutare lui e la gente.
Vorrei ringraziare i salesiani di Pordenone che mi hanno accolto nei
mesi in cui sono stato in Italia, i miei familiari sempre presenti e
attenti a me e tanti amici che sono riuscito a vedere e a incontrare,
tutto ha contribuito per questa bella ripartenza per questa nuova
esperienza qui a Lare.

Un ricordo vicendevole e a presto
Buon Anno 2012!

Abba filippo

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