La predilezione e l'impegno con i giovani, che caratterizza il carisma di Don Bosco, deve tradursi in un impegno analogo al coinvolgimento e la formazione delle famiglie...
del 04 dicembre 2017
La predilezione e l’impegno con i giovani, che caratterizza il carisma di Don Bosco, deve tradursi in un impegno analogo al coinvolgimento e la formazione delle famiglie...
Il Segretario speciale per il sinodo dei giovani, recentemente nominato dal Papa, il salesiano don Rossano Sala, ha concluso il ciclo di interventi al Congresso Internazionale salesiano sulla Pastorale Giovanile Famiglia SYMFAMILY17, che dal 27 novembre al 1° dicembre, si svolge a Madrid.
Don Rossano Sala, che dirige anche la rivista specializzata “Note di Pastorale Giovanile”, ha sottolineato che il tema di questo congresso è al centro delle preoccupazioni della Chiesa, cronologicamente situato tra il Sinodo per la Famiglia, la pubblicazione dell’esortazione “Amoris Laetitia” e il prossimo Sinodo dei Giovani. Interesse della Chiesa che si è fatto esplicito per la presenza, durante tutto il Congresso di Alexandre Awi Mello, Segretario del Dicastero vaticano per i laici, la Famiglia e la Vita, e la partecipazione, nella mattina del 30, di Raúl Tinajero Ramírez, direttore del Dipartimento di Pastorale della Gioventù della Conferenza Episcopale.
Il professor Sala, per il quale lo spirito di famiglia “è una dimensione trasversale di tutta la pastorale salesiana”, ha offerto nel suo intervento la visione salesiana del tema incentrato dal Congresso: “Siamo convinti che una buona pastorale giovanile contribuirà alla formazione di giovani forti, solidali e capaci di amare. Questa è una condizione fondamentale per tenere famiglie solide, fedeli e felici”.
Don Sala ha ricordato, come compito pastorale che la Congregazione Salesiana sta assumendo, la parole di Benedetto XVI nel 2008 ai partecipanti al Capitolo Generale 26: “Nell’educazione dei giovani risulta estremamente importante che la famiglia sia un soggetto attivo. La predilezione e l’impegno con i giovani, che caratterizza il carisma di Don Bosco, deve tradursi in un impegno analogo al coinvolgimento e la formazione delle famiglie. Per questo la vostra pastorale giovanile deve aprirsi con decisione alla pastorale familiare”. Pastorale giovanile e familiare che non possono camminare per vie parallele.
Nella pastorale giovanile, e specialmente nella preparazione al matrimonio inteso come vocazione, la famiglia ha un ruolo importante e protagonista. Per il salesiano, le famiglie possono contribuire alla formazione dei giovani con la propria esperienza: nella educazione affettiva e nei gruppi giovanili nella presenza della famiglie animatrici di altre, ha concluso “se lo specifico vocazionale della famiglia è l’amore, la generazione e l’educazione, è logico che questi siano apporti specifici della famiglia per arricchire la Comunità Educativa Pastorale”. Ed ha sottolineato l’importanza di considerare le famiglie come corresponsabili della missione salesiana.
La penultima giornata del Congresso si è conclusa con la messa presieduta da Alexandre Awi. Nella sua omelia, il Segretario del Dicastero Vaticano per i Laici, la Famiglia e la Vita, commentando il Vangelo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, ha sottolineato che “è stato un episodio salesiano”, poiché l’apostolo Andrea si accorto di “quello che di buono il giovane aveva da offrire; lo stesso che avrebbe fatto Don Bosco”. Da lì, accompagnandolo da Gesù, successe il miracolo.
Padre Awi Mello ha sottolineato che, in questo cammino sinodale, “i giovani sono al centro dell’attenzione della Chiesa, del Papa e dei salesiani. Ed ha avvertito che “il Sinodo sui giovani passa, però i salesiani restano”. Commentando altri passaggi evangelici, ha segnalato che “collocare i giovani al centro, significa collocare la famiglia al centro” poiché è impossibile “separare queste due centralità” già che “la famiglia è la fonte, il cammino e la meta della gioventù”.
Agenzia Info Salesiana
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