Droga... a che punto siamo

Presentato il rapporto annuale dell' Osservatorio europeo sulle droghe. Al primo posto però c'è sempre la cannabis; boom ecstasy e cocaina. In calo l'eroina

Droga... a che punto siamo

da Attualità

del 01 gennaio 2002

Presentato questa mattina il rapporto annuale dell'Osservatorio europeo sulle droghe:

Eroina

In Europa si consuma meno eroina e si assiste ad un calo dei decessi per droga e di nuovi casi di infezione da Hiv, il virus che causa l'Aids: e' quanto emerge dal rapporto annuale dell' Osservatorio europeo sulle droghe (Emcdda) pubblicato oggi. ''Vi sono segnali positivi - ha indicato il direttore dell'Emcdda, George Estievenart - nel senso che alcune delle conseguenze peggiori del consumo di stupefacenti si stanno riducendo''. In particolare il consumo di eroina ''si e' stabilizzato in molti paesi'', l'andamento dei decessi dovuti all'uso di sostanze stupefacenti ''ha cominciato a segnare un declino'' e ''l'epidemia di Hiv tra i consumatori di stupefacenti tramite siringa sta rallentando''. Le stime disponibili indicano che il consumo di stupefacenti assunti tramite iniezione varia da un minimo di due a un massimo di sei casi ogni mille abitanti di eta' compresa tra i 15 e i 64 anni. Tra il 1995 e il 2000, in base a stime per difetto, i morti per overdose nell'Ue sono stati circa 9.000, ma negli anni successivi molti paesi hanno registrato una diminuzione, a partire dal 2001.

Ecstasy

L'ecstasy ha sorpassato le anfetamine come seconda droga piu' diffusa in Europa dopo la cannabis. ''Complessivamente - osservano gli esperti europei - i dati disponibili mostrano che l'andamento del consumo recente di ecstasy in Europa e' in continuo aumento'' tra i giovani di eta' compresa tra i 15 ed i 34 anni. Un massimo del 7% della popolazione europea tra i 15 ed i 64 anni ha provato l'ecstasy almeno una volta (con un picco del 12% in Gran Bretagna). Tra i giovani invece il dato raggiunge l'11%, mentre il 6% ha fatto uso di questa sostanza stupefacente nel corso degli ultimi 12 mesi. L'ecstasy conferma il suo ruolo di droga da party e da discoteca ed il suo consumo massimo si registra tra i maschi di eta' compresa tra 15 e 24 anni. ''Nella maggior parte dei paesi dell'Ue - osserva lo studio - i decessi in cui sia coinvolta l'ecstasy sono relativamente rari''.

Cocaina

Il consumo recente di cocaina invece ''e' alquanto aumentato'' tra i giovani di vari Stati membri, tra cui l'Italia, e in generale in Europa si assiste ad un aumento delle domande di trattamento per il consumo di cocaina. Ad averne fatto uso almeno una volta nella vita, sotto forma di polvere da sniffare o da fumare (crack), e' stato, secondo l'Emcdda, un massimo del 10% dei giovani europei tra i 15 e i 34 anni. Dalle indagini emerge che il consumo recente (negli ultimi dodici mesi) e' in crescita tra i giovani di Danimarca, Germania, Spagna e Regno Unito, e, localmente, in Italia, Grecia, Irlanda e Austria. Il consumo una tantum scende ad un massimo del 6% nella popolazione europea tra i 15 e i 64 anni, con una percentuale massima dell'1% di persone della stessa fascia di eta' che ammette di aver consumato cocaina nel corso degli ultimi 12 mesi. Secondo il rapporto, un numero sempre maggiore di cittadini europei chiede di entrare in trattamento per problemi correlati al consumo di cocaina e nella maggior parte dei paesi l' intervento terapeutico viene richiesto per il consumo di cocaina in polvere piuttosto che per il crack.

Cannabis

La cannabis resta la droga di consumo piu' comune nell'Ue, e tra i giovani studenti tra i 15 e i 16 anni si registrano preoccupanti segnali di ''consumo pesante''. Ad aver provato la marijuana e' circa un adulto europeo su cinque, ed il suo consumo e' generalmente massimo tra i giovani tra i 15 e i 34 anni. Negli ultimi 12 mesi ne ha fatto uso un massimo del 20% dei giovani europei. Nella maggior parte dei casi il consumo di cannabis e' definito ''occasionale'' e circoscritto a ''periodi limitati di tempo'', tuttavia circa il 15% degli studenti di 15-16 anni dell'Ue che hanno fatto uso di cannabis nell'anno precedente sono ''forti consumatori'' (ossia fumano marijuana almeno 40 volte all'anno). Il consumo di cannabis e' sensibilmente superiore tra gli uomini e quello ''pesante'' e' addirittura doppio nella fascia maschile rispetto a quella femminile. In particolare l'uso si concentra nella popolazione maschile della fascia di eta' compresa tra i venti e i trent'anni.

In Italia il problema legato al consumo di cannabis appare piu' grave che nel resto dell' Europa, in quanto in quella sequestrata negli ultimi anni si registra una tendenza all' aumento del contenuto di principio attivo: lo afferma il capo del Dipartimento per le politiche antidroga, Nicola Carlesi, in riferimento alla pubblicazione dei dati 2004 dell' Osservatorio Europeo sulle droghe e tossicodipendenze. ''Pur concordando con quanto affermato dal direttore dell' Osservatorio europeo Georges Estievenart - afferma Carlesi in un comunicato - secondo il quale 'la quota di mercato della cannabis di potenza elevata resta relativamente modesta ma la situazione puo' cambiare e generare gravi problemi in termini di ripercussioni negative sulla salute pubblica', il problema, almeno in Italia, appare piu' grave''. ''Infatti - continua - le informazioni in nostro possesso indicano una tendenza generalizzata all' incremento del contenuto di principio attivo (THC) dei campioni di cannabis sequestrati sul territorio nazionale''. I dati, secondo Carlesi, sono ''ancor piu' preoccupanti'' alla luce dei risultati di una recente ricerca del Laboratorio di Tossicologia forense dell' Istituto di Medicina Legale dell' Universita' di Modena, in corso di pubblicazione. L' indagine, che ha analizzato nell' arco di tempo di sette anni -dal 1997 al 2004- la percentuale di THC in campioni di cannabis sequestrati dalle Forze dell' ordine sul mercato illecito, esaminati per conto dell' autorita' giudiziaria, ha rilevato un aumento percentuale del principio attivo dal 2,5% al 15%. ''Lo studio - afferma Carlesi - assume particolare rilevanza perche' i campioni sono stati analizzati nello stesso laboratorio, con la stessa metodica analitica, con la stessa strumentazione, rendendo i risultati comparabili tra loro''.

Stefano Arduini

http://www.vita.it

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