Breve commento al libro 'due di due' di Andrea de Carlo. Tu l'hai letto? Intervieni nel forum!
del 01 gennaio 2003
Due amici, due storie, due vite che si intrecciano, diverse per i diversi occhi con i quali ognuno decide di guardare ciò che lo circonda. Due di due possibili sentieri che ciascuno può percorrere a partire dalla medesima situazione. All’inizio del libro, Guido e Mario sono ragazzini. E, con la loro amicizia a fare da sfondo a vent’ anni di vita raccontata, attraverso scelte più o meno facili, e anche attraverso non-scelte, disegnano ognuno il proprio percorso, tra i milioni di percorsi possibili. Ogni scelta esclude tutte le altre, ogni scelta uccide tutti gli altri possibili “io” che potevano essere e non saranno mai più. Ma ogni non-scelta, anziché farli sopravvivere tutti, li uccide in modo inesorabile, per sempre. “Due di due” fa arrabbiare, fa commuovere, fa riflettere. Perché, proseguendo nella lettura, si comprende che scegliere ogni giorno sulla base di ciò in cui si crede, superando l’inevitabile paura e costruendo così la propria esistenza, pur comprendendo migliaia di possibili percorsi, rimane semplicemente l’unico modo possibile di vivere.
Irene Guidolin
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